Chapter seven.

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25 Maggio 1984


Harry


Nella stanza rimbombavano i suoni ovattati dei nostri respiri ed il cigolio del materasso sotto di noi.
Le mani di Louis erano arpionate ai miei fianchi leggermente rotondi, stringendoli con forza ed imprimendo il segno delle unghie sulla pelle ormai arrossata. Le mie carezzavano i suoi capelli morbidi e puliti, lasciati liberi da ogni tipo di gel. Li preferivo di gran lunga in quel modo. Le nostre bocche premevano violentemente le une sulle altre da quelle che mi sembravano ore. O forse era solo passato qualche minuto. Louis mi faceva perdere il senso del tempo. Da quando lo avevo baciato una settimana prima, era nostra consuetudine ritrovarci a casa di Louis - che avevo scoperto fosse costantemente vuota - chiuderci in camera sua per ore ed uscirne con il petto pieno di lividi, i capelli sconvolti e le labbra rosse e gonfie.

Le giornate passate a scambiarci sguardi fuggenti a scuola, l'attenzione con la quale Louis evitasse di avere un contatto diretto con me in presenza del suo gruppetto di avvoltoi, scemavano fino a dissolversi nell'aria non appena ci ritrovavamo da soli all'interno di una stanza.
Capitava sempre che un momento prima Louis stesse facendo attenzione a chiudere per bene la porta a chiave, mentre quello dopo le sue labbra sottili erano già premute sulle mie. Era appagante vedere la lussuria nei suoi occhi, la voglia di far combaciare le nostre bocche, toccare la mia pelle. Poche volte nella vita mi era capitato di essere l'oggetto del desiderio di qualcuno, eppure Louis mi desiderava. Ed io desideravo lui.
Ecco il motivo per cui ero seduto sulle sue gambe - ansimante ed eccitato - e per cui lui stesse trattenendo tra i denti il mio labbro inferiore, facendomi fremere dalla voglia di toccare la sua lingua con la mia.
"Louis, ti prego" mi lamentai quando mi resi conto che stesse indugiando sin troppo.

"Mh?" fece lui senza smettere di succhiare e mordicchiare il mio labbro.
"Mi baci, per favore?"

Lui si allontanò leggermente dal mio viso e mi fissò in silenzio per qualche secondo.

"Che c'è?" gli chiesi, corrugando la fronte per la confusione.

"Mi hai chiesto per favore di baciarti?" chiese, sorridendo dolcemente.


Avvertii immediatamente le guance scaldarsi.

"Oh, sì, io-"

"Fallo ancora" mi interruppe, premendo i palmi delle mani sulle mia schiena ed avvicinandomi maggiormente a lui.

"Cosa?"

"Chiedimi ancora di baciarti" ribatté serio, fissando i suoi begli occhi blu nei miei.

"Io n-non... voglio dire... perché?"

"Perché mi piace" rispose semplicemente. "Le persone non lo fanno più, se vogliono un bacio se lo prendono e basta. Ma io ho trovato te che me lo chiedi perciò voglio sentirtelo domandare ancora"

Quella richiesta non fece altro che farmi arrossire maggiormente.


"Oh, okay" acconsentii, prendendo un respiro profondo ed imponendo al mio cuore di smetterla di battere tanto urgentemente.

"Lou" lo richiamai, mordendomi il labbro inferiore. "Mi baci, per favore?"

Ed eccole lì. Le sue labbra morbide cucite alla perfezione sulle mie. La sua lingua calda. Gli schiocchi rumorosi. I sapori che si mischiano. Oasi nel deserto. Quiete dopo la tempesta.

Mi lasciai andare in un sospiro liberatorio quando le sue mani si fecero largo sotto la maglia che indossavo.

"Bravo ragazzo" si complimentò a voce bassa, prendendo ad accarezzare il mio petto con le mani calde ed attente.

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