3

4.3K 97 0
                                    

Strano ma vero: non sono in ritardo. Sono riuscita a: uscire da scuola, mangiare un sandwich con il prosciutto cotto preparatomi da mamma, prendere i mezzi e arrivare allo studio dentistico. Sono le 14:55 e sto suonando il campanello. Oggi la porta non è socchiusa. Mi apre una signora di mezza età dal viso allegro e nella mia testa sorrido ripensando che oggi non avrei rivisto la segretaria di ieri.
"Prego vieni, tu devi essere una dei due liceali per l'alternanza scuola lavoro! Io sono Raffaella! Seguimi ti mostro la tua postazione!"
Poi vede il borsone e con sguardo interrogativo mi chiede " E questo ora dove lo mettiamo? Il direttore dello studio vi ha dato una stanza minuscola! Dai facciamo così mettilo nello sgabuzzino. È piccolo ma durante l'attività pomeridiana non lo apriamo mai." E con un sorriso di incoraggiamento mi conduce lungo i corridoi. Mi sento stranamente a mio agio con lei. Non so perché: sarà il suo sorriso che mi fa ridere di rimando? Fatto sta che lei mi sente ridere e ovviamente con il suo fare gentile mi dice che le scaldo il cuore. Io nella mia mente benedico questa signora e ringrazio di averla incontrata proprio oggi. Mi seggo alla postazione ed effettivamente la stanza è minuscola, come la scrivania: dovremo starci in due e sinceramente non so davvero cosa sperare. Con chi dividerò questo posto?

Sono le 15:00 in punto e una segretaria, per fortuna diversa dalla simpaticona di ieri, mi accompagna lungo un corridoio avvisandomi che il mio partner è già arrivato e si è già posizionato. Entro nella stanza e  vedo una figura piegata su se stessa, sembra stia cercando qualcosa nello zaino. Io entro e la segretaria va via. Mi siedo svogliato così come mi sento. Lei si solleva con in mano degli evidenziatori di colori diversi. È la stessa ragazza che ho incontrato ieri. Sembra sorridente. Si volta verso di me ma sembra che il sorriso le muoia negli occhi. E di nuovo mi domando cosa mai posso averle fatto da causarle questo cambio di umore. Le sorrido o almeno provo a farne uno. Cerco di tenere ferme le mani con pessimi risultati. Non so se mi mette in soggezione o sono semplicemente turbato dal pessimo effetto che faccio su di lei.
"Tu devi essere la mia partner! Piacere sono Sangio! In realtà Giovanni ma per gli amici Sangiovanni detto Sangio!" Provo a dirle e sento uno strano nervosismo nella mia voce.
"Giulia. Piacere. Io sono solo Giulia!" Si porge la mano con un timido sorriso e subito mette l'altra vino al naso come per coprirsi abbassando lo sguardo. Leggo tante cose in questi atteggiamenti. Ma non so bene cosa nascondano.
"Beh, contento di dividere queste due ore quotidiane con te "SoloGiulia"!" E questa volta rido cercando di essere rassicurante almeno e sperando che questa volta non si incupisca. Effettivamente non lo fa. Ma non la sento ridere come il primo giorno. In ogni caso comincia a spiegarmi cosa dobbiamo fare visto che aveva già acceso il computer e le avevano già consegnato un faldone enorme pieno di carte.
"Ma davvero dobbiamo inserire tutti questi dati? Ma sono pazzi? Ma pensano davvero che abbiamo tempo per questa roba? Assurdo!" Mi lamento ad alta voce mettendomi disperatamente le mani nei capelli. " Ti consiglio di aprire la porta qui di fronte e capirai meglio!" Mi risponde Giulia con uno strano ghigno in viso. Sembra divertita e io non capisco. Mi alzo e apro quella porta. Non credo ai miei occhi. Una stanza piena di scaffali su cui ci saranno tipo 30 o 40 o forse 50 altri faldoni anche più grandi di quello che abbiamo già preso. Mi volto verso di lei con sguardo tra lo sconvolto e il disperato e la risento. Lei mi ride in faccia spensierata e sguaiata, irriverente e divertita. Non posso fare a meno di ridere anche io. Ridere di gusto come forse non rido da anni. Mi rilasso e la guardo negli occhi. Sento una pace nel cuore che mi fa male. Tutto si spegne quando lei abbassa la testa,  si gratta il naso con le mani e torna seria. Mi dice che è bene metterci al lavoro perché alle 5 deve davvero scappare.
Comincio a chiedermi perché quel momento è finito così in fretta. A chiedermi perché si tocca il naso così spesso coprendosi il viso. A chiedermi dove deve andare così in fretta. A chiedermi come mai oggi non ha il borsone come ieri.

Lo sapevo che non riesco mai ad avere tregua. Con chi mi ritrovo a dover condividere sto lavoro??? Con Mr Occhi  di Ghiaccio. In realtà devo ammettere che non mi ha messo in imbarazzo più del dovuto, anzi ha cercato anche di scherzare con me. E non me lo sono fatto ripetere due volte. Gli ho fatto prendere un colpo quando gli ho mostrato l'archivio dello studio. Abbiamo riso come due bambini fino a quando non mi ha puntato di nuovo quegli occhi addosso. Quegli occhi che spogliano. Quegli occhi magnetici che mi spengono il cervello. Per fortuna sono riuscita a ritornare in me quasi subito. Mi sono accorta di tutto e come sempre mi sono coperta. Mi sono coperta al mondo ma, soprattutto, mi sono coperta a lui.
Quando mancano 5 minuti alle 17 chiudiamo tutto. Io mi alzo con il mio zaino e lui fa lo stesso. Devo recuperare il mio borsone da danza ma preferirei non essere vista. Quindi lo saluto ma, invece di dirigermi con lui verso la porta, mi dirigo verso lo sgabuzzino. Vedo il suo sguardo interrogativo ma non mi fa domande. Mi sento meglio così. Prendo tutto e scappo in accademia. Solita routine e soliti ritardi.  Oggi in accademia c'è anche Chiara. Per fortuna abbiamo modo di scherzare un po' durante gli allenamenti. Mi parla un po' di Deddy, di come sia premuroso e carino e di come si stia impegnando per organizzare questa super serata per sabato. È davvero entusiasta e non vedo l'ora di conoscerlo. Sembra davvero un ragazzo speciale. Poi mi prende un po' in giro per la mia fortuna di essermi ritrovata con Mr Occhi di Ghiaccio. Ormai ha questo soprannome. Spero solo di non chiamare lui così. Non che non sia capace di farlo. Ripeto che sono maldestra nell'animo.
Torno a casa che sono le 20,30 e ancora non ho aperto libro. Corro in camera senza cenare e comincio a studiare storia, poi ho da fare degli esercizi di matematica e un saggio di letteratura. Prendo i libri di inglese alle 11,00. Svolgo gli esercizi alla bene e meglio per poi chiudere tutto e preparare zaino e borsone. Sono sfinita ed è solo il primo giorno. Devo cambiare qualcosa nella giornata o non arriverò nemmeno al primo quadrimestre! Devo ottimizzare qualcosa negli spostamenti, tipo devo infilare qualche compito prima del lavoro o sul pullman tornando da danza. Sono così stanca che non riesco neanche a scrivere sul diario. Esco in terrazza, l'aria è calda. Ripenso a oggi. E ripenso a come è stato bello ridere con Mr Occhi di Ghiaccio. E così mi addormento sulla sdraio del mio cuore avvolta dalla notte e coccolata dalle stelle.

NudaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora