capitolo 17

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si baciarono dopo un tempo infinito, felici come la prima volta, le loro morbide labbra si incontrarono si stavano chiamando da così tanti giorni per la dolorosa distanza

"mi sei mancato" sussurra lei sulle sue labbra

Mabel aveva appena finito di sconfiggere un uragano enorme ed eccone un altro pronto ad aspettarla e a distruggerla.

*******

"entro 10 ore dovremmo essere e Londra" disse Alberto a sua moglie, erano così decisi ad andare dalla figlia per finire questa pagliacciata una volta per tutte

"bene" disse fredda

arrivarono nella bellissima e incantevole capitale dell'inghilterra, intenti a farsi ascoltare

******

dopo una lunga doccia rilassante che aveva fatto scivolare via insieme all'acqua, i pensieri negativi, i pianti infiniti e tante altre cose. Era di nuovo nel suo posto felice, era lì sul suo letto sdraiato sul lato ad ammirarla come se fosse la cosa più bella dell'intero universo, per lui era così.

"la smetti di fissarmi" disse lei diventando un po' rossa

"sai che non ci riesco" ammise lui sorridendo nel vederla arrossire

"mi devo cambiare" disse lei cambiando discorso

"fai pure" disse lui non togliendole gli occhi di dosso

"Niall, la canzone era veramente bella"

"ho scritto quello che avevo dentro" disse lui con tutta la semplicità del mondo

*suonano il campanello*

"vado io" il ragazzo si alzò dal letto per poi scomparire nelle scale che portavano alla porta d'ingresso

"Salve" disse Niall abbastanza confuso

"chi state cercando?"

"Mabel Rose è qui?" disse la donna, il ragazzo annuisce

"amoree, hai visite" disse lui urlando da sotto così che lei sentisse, scese di corsa dalle scale

"mamma papà" era impassibile in effetti si aspettava di vederli prima o poi, Niall invece rimase paralizzato

"come mai qui?" chiede

"volevamo parlarti"

"si entrate, ditemi"

"abbiamo capito di aver esagerato ti tenevamo rinchiusa in una bolla dopo l'incidente" iniziò il padre lei era stupita

"già avevamo tremendamente paura di perderti"

"mi avete persa in ogni caso" disse sempre impassibile, Niall assisteva a tutta la scena

"eravamo preoccupati per te costantemente, solo perchè ti vogliamo bene"

"no, se mi voleste davvero bene, mi avreste lasciato vivere non chiudendomi dentro quella bolla, avevate paura e lo capisco ma dovevate lasciarmi andare e fidarvi; è la mia di vita"

"ti vedevamo così indifesa..."

"beh non lo ero affatto, anzi non sapete quante volta mi avete spezzato, mi sono sempre rialzata"

"ora qui sono con gente che mi ama, si fida di me e mi lascia vivere mi lascia correre rischi e mi ha al suo fianco non essendo costantemente sicuri che ci sarò per sempre ma non mi costringono perchè proprio il fatto di amarmi li ha portati a rischiare così tanto per me e io faccio lo stesso"

"sappiamo che non potrai perdonarci almeno non subito, ma volevamo solo dirti che ci dispiace"

"lo apprezzo, ma l'ultima volta che vi ho parlato avevo pensato di farla finita ero andata sul ponte, dio non credo di riuscire a perdonarvi se non fosse stato per lui" disse lei indicando il ragazzo irlandese al suo fianco

"probabilmente non sarei nemmeno qui"

"è grazie a lui se sei ancora qui? ti saresti spinta tanto oltre?"

"si" disse lei secca "non ne potevo più del vostro continuo giudicare"

rimasero in silenzio

"vorremmo conoscerlo se si può" azzarda la madre, lei fa cenno con il capo

"mamma papà lui è Niall Horan il mio ragazzo"

"quindi è lui che ti ha protetta e salvata"

"sua figlia è molto più forte di quel che crede, ma tutti abbiamo bisogno di una spalla, un punto di riferimento; ed esempio il mio punto fermo è Mabel" si intromette Niall ma la signora fa finta di non sentire. Sente solo ciò che vuole.

"quindi anche stavolta hai avuto bisogno di qualcuno, come sempre perchè avevo ragione io dal principio, immagino che non farai nemmeno sentire amato questo ragazzo, sarai sempre la solita apatica" e se avesse ragione? non dimostra abbastanza a Niall quanto lo ama?

ma il biondo non la farà passare liscia a Elena questa volta.

spinge via i genitori. si mette di fronte a lei.

"piccola... sai che non è vero, tu mi dimostri quello che provi ogni giorno e lo sai, ehi guardami ti amo; e so che anche tu mi ami quanto io amo te, me lo dici con i tuoi gesti, con la tua risata, con il tuo essere presente, me lo dici in un modo indescrivibile con i tuoi baci, o quando sto male al posto di uscire con le tue amiche ti prendi cura di me. Me lo hai dimostrato oggi perdonandomi dopo averti ferito, so quanto mi ami non dubitare di questo"

"e voi non vi vergognate? vostra figlia era pronta a darvi un'altra occasione. Poi trattarla in quel modo, non avete mai avuto bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi? dovrebbe essere così sempre per completarsi a vicenda, ora andatevene" chiude la porta dietro di loro sbattendola e avvolge in un abbraccio Mabel

****

"wow ci pensi sono gia passati 10 mesi da quando ci siamo conosciuti"

nessuno fiatò

"mi racconti come fu il nostro primo bacio?" disse lei continuando a giocherellare con il ciuffo biondo del ragazzo, erano abbracciati sul letto con addosso solo una maglia maniche corte, lei aveva i suoi soliti occhiali da vista, un po' tondi alla Harry Potter, che metteva in casa e uno chignon che portava sempre d'estate.

è un po' più corto
but amatemi comunque
ricordatevi la stellina
matildexx

remember // niall horanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora