Capitolo 4 - Resta ancora un po'.

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HARRY'S POV

-Scusa! Mi dispiace! Non volevo! Io...-
-Cosa?!? Mi hai macchiato una camicia da 500€ targata Gucci e secondo te un semplice "mi dispiace" basta come scusa? Andrò dal tuo datore di lavoro e gli dirò di licenziarti!- mi urlò contro con cattiveria.

Era parecchio incazzato.

-No ti prego! Ti pagherò la tintoria! Ti scongiuro! Questo lavoro mi serve! Ho bisogno di soldi!- lo implorai.

Non potevo perdere quel lavoro. Avevo 17 anni e avevo seriamente bisogno di soldi.

-Non riuscirai mai a pagarmi la tintoria! E poi oggi ti ho visto mentre rovesciavi una bibita addosso ad una ragazza!- mi urlò contro.
-Lo so, lo so! Ma questo lavoro mi serve! Ti porto in bagno per pulirti la camicia!-
-A parte che non sei nemmeno educato perchè alle persone sconosciute non si da del "tu" ma del "lei"! Ma a parte questo, il vino non si può togliere.- ora sembrava già più calmo.
-Dammi solo una possibilità! Voglio provare a rimediare al danno che ti ho causato!-
-D'accordo...- disse con malavoglia alzando gli occhi al cielo.

***

Ci stavamo dirigendo verso il bagno anche se già sapevo che, per le macchie di vino rosso sulle camicie bianche, non ci sarebbe stato niente da fare.

Arrivammo in bagno.

Presi del bicarbonato, lo misi sulla macchia e con una spugna ruvida umida cercai di togliere il vino.
Mi inginocchiai per arrivare meglio alla macchia.

Dopo vari tentativi, per sbaglio, alzai il viso e incrociai i suoi occhi.

I suoi occhi.

Fu come una pugnalata al cuore.

I nostri occhi erano incatenati. Erano legati.
Adesso sapevo riconoscere le sue iridi tra mille.

Le mie narici avevano memorizzato il suo profumo che sapeva di lavanda mista a menta. Il profumo dolce della lavanda mischiato a quello deciso e fresco della menta.

Notai che sulla camicia aveva una spilla d'oro. C'era una nave, un veliero per l'esattezza, con raffigurata di fianco una bussola e al centro un piccolo diamante.

In quel preciso momento si spalancò la porta.

-Signor Styles cosa sta facendo?-

Cazzo! Il mio fottuto capo.

LOUIS'S POV

Una voce dura e decisa si fece spazio nelle mie orecchie.

-Signor Styles cosa ha combinato? Ha rovesciato ancora qualcosa?-

L'uomo si stava sicuramente riferendo al cameriere che supposi si chiamasse Styles.

-Ehm...no...cioè...più o meno... voglio dire...-

Il ragazzo inginocchiato davanti a mestava sudando freddo e le sue guance avevo iniziato a tingersi di rosso.

-Mi scusi, signor...?- mi chiese l'uomo.
-Tomlinson- risposi.
-Signor Tomlinson, il mio cameriere le ha per caso rovesciato addosso del vino?- mi chiese successivamente.

Mi stava già sul cazzo, con quel fare altezzoso.

-Cosa? No, no! Anzi, il suo cameriere è stato gentilissimo perchè mi stava aiutando a togliere la macchia di vino che la mia ragazza mi ha accidentalmente rovesciato addosso! Dovrebbe dargli un aumento!-

Subito dopo aver detto questo, il cameriere mi guardò con un'aria molto confusa e sorpresa ed io gli feci un occhiolino.

-Oh! Menomale ogni tanto fai qualcosa di giusto Styles! Ma di aumento non se ne parla neanche!- affermò il capo di Styles e poi, se ne andò.

-Perchè?- mi chiese il cameriere mentre continuava a strofinare la mia camicia.
-Perchè cosa?- chiesi, anche se in realtà sapevo a cosa si stava riferendo.
-Perchè hai detto quelle cose al mio capo?-
-Sinceramente non lo so nemmeno io. Forse perchè il tuo capo è un pallone gonfiato e non volevo dargli la soddisfazione di licenziarti!- entrambi fecimo una risata.

La sua risata.

-Comunque grazie mille! Mi hai salvato!- disse il ragazzo.
-Tranquillo! A proposito, tu ti chiami Styles?-
-Io sono Harry. Harry Styles.- Il cameriere si alzò e mi tese la mano per fare conoscenza. Io ricambiai.
-Sono Tomlinson. Louis Tomlinson.- dissi deciso.

HARRY'S POV

Louis. Louis. Louis. Louis. Louis. Louis.

Il suo nome.
Louis.
Quel nome non se ne sarebbe mai andato dalla mia mente.

Ritornai in ginocchio per continuare il mio lavoro.
Mentre cercavo di togliere la macchia cercai in qualche modo di tenere un discorso.
Mi faceva male ammetterlo ma provavo un certo interesse per quello strano ragazzo...
-Allora, quanti anni hai?- chiesi.
-20.- rispose deciso.
-E come mai sei in viaggio?-
-Per lavoro, devo andare in America.-
-E per caso sei fidanzato?-
-Si.. Ma come mai tutte queste domande?- chiese a sua volta.
-No così, era solo per sapere...- mentii.
-E tu? Cosa mi racconti di te?-
-O bè...io non ho molto da dire. Ho 16 anni quasi 17. Vengo da Holmes Chapel e-
-Io da Doncaster!- mi interruppe.
-Wow! Veniamo entrambi dall'Inghilterra! Comunque, avevo una ragazza ma poi l'ho lasciata perchè mi sono reso conto che i maschi mi interessano di più delle donne.- affermai.
-Ah.. Capisco..-
-Cos'è? Ti stupisce conoscere una persona bisessuale?- chiesi.
-No, no..- rispose con voce tremante.

Cazzo! Cazzo! Cazzo!

Era bellissimo.

LOUIS'S POV

Dovevo ammetterlo: quel ragazzo mi coinvolgeva troppo.
Ma io non potevo! Non poteva piacermi una persona del mio stesso sesso! Era contro natura! Era diverso!

Ma in fondo essere uguali non è poi così diverso...

Abbassai leggermente lo sguardo e notai che stava cercando ancora di rimuovere quella macchia di vino rosso.
Entrambi sapevamo che le macchie di vino non si tolgono solo con una spugna e con del bicarbonato. Quindi se volevo avrei potuto tranquillamente andarmene, ma c'era qualcosa che mi bloccava. Io non volevo andarmene.
Il suo tocco leggero ma allo stesso tempo deciso contro la mia camicia. Le sue mani.

Fu un attimo.

Un fottutissimo attimo.

La mano di Harry sfiorò il cavallo dei miei pantaloni.

-Louis...io non voglio sembrare pazzo e tanto meno scortese ma la patta dei tuoi pantaloni sembra-
-No! Non dire niente!- lo interruppi.

Cazzo! Che figura di merda!

-Scusa Styles, ci vediamo!- dissi la frase tutta d'un fiato e scappai fuori dal bagno.

O almeno quelle erano le mie intenzioni, perché mentre stavo per uscire dalla porta, una mano mi afferrò il braccio e mi trascinò a sé.
Dalla troppa forza che quel ragazzo, quasi più alto di me, aveva messo nel suo braccio per fermarmi, ci scontrammo e i nostri corpi si toccarono.

Sentii perfettamente che io non ero l'unico ad essere eccitato.
-Harry, vedo che non sono l'unico ad essere ecco...come dire...- iniziai, trattenendo una piccola risata.
-Louis! Ssssss- gridò.

Ci guardammo negli occhi intensamente finchè Harry non posò le sue labbra sulle mie.

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A drop in the ocean. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora