Capitolo 3 - Un dolce disastro.

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LOUIS' POV

Mi svegliai con i raggi del sole che illuminavano la grande stanza della nave.

Feci fatica ad aprire i miei occhi color ghiaccio, mi stiracchiai un po' e cercai di alzarmi dal letto. Peró, una mano bloccò il mio petto nudo.

-Buongiorno El.- le sussurrai all'orecchio.

Aprì leggermente gli occhi e mi guardò, facendo comparire sul suo viso pallido, un piccolo sorriso.

-Buongiorno, amore.- rispose.
-Passata bene la nottata?- chiesi, con un sorriso malizioso.
-Fanculo, Tomlinson.- rispose ironica.

Si alzò leggermente per sedersi sul letto.

-Ahi!- esclamò.
-Che hai?- chiesi preoccupato.
-Mi fa male..-
-Ah, ho capito! Ho capito.- la interruppi.
-È normale?- chiese.
-Certo, amore. Stai tranquilla che ti passerà tutto. Che ne dici se ci facciamo portare la colazione in camera?-
-Mi sembra giusto, dato che non riesco a muovermi adesso!- disse scherzosa.

Poco dopo aver telefonato, arrivò il cameriere con un vassoio d'argento.
In questo vassoio c'erano due brioches con due tazze bianche e alcuni decori neri come ricamo.

-Ecco a te, piccola.- dissi a Eleanor, porgendole la brioche e una tazza contente del thè.
-Aspetta.. È thè?- chiesi ancora.
-Sì, perchè?-
-Facciamo che io prendo il thè e il latte?- chiesi facendo i miei soliti occhi dolci.
-Sei sempre il solito..!- eclamó.

Quando finimmo di fare colazione, ci alzammo dal letto, Eleanor con un po'di fatica.

***

Il pomeriggio avevo deciso di passarlo al totale relax da solo, perchè Eleanor era con suo padre nella sauna.
Era quasi sera, il sole stava tramontando e non potevo più prendere il sole come avevo fatto poco prima.
Mi guardai un po' in giro: passavano anziani, adulti e bambini, ma soprattutto camerieri.
Notai in lontananza che un cameriere si stava scusando con una ragazza perché le aveva rovesciato addosso una bibita.

Ridicolo.

Il cameriere era riccio, lo si notava subito. Con uno smoking bianco, pantaloni neri e un papillon nero.

Mi persi, poi, con lo sguardo a guardare il tramonto di quel bellissimo giorno, mentre pensieri mi invasero la testa.

Tirai fuori il mio solito cellulare e notai che c'erano messaggi che ancora non avevo letto.

Da: Mamma

"Amore! Come prosegue il viaggio verso l'America?"
"Ciao mamma, qui tutti prosegue bene! Ti voglio bene.

Lou. Xx"

Risposi.

Da: Lottie

"Fratellone.. Mi manchi tanto.. Ti amo "
"Amore Ti amo tanto anche io e mi manchi. "

Lottie era mia sorella minore. L'amavo tanto e non avevo problemi a dirle "Ti amo"; a scuola era tra le ragazze più popolari e quelli che uscivano con lei venivano chiamati "gatti morti"; ancora non capisco il perché.

Da: Dj Malik

"Hey bro! Mi sono messo con Perrie. Ieri ci abbiamo già dato dentro eh! Manchi bro!"
"Bro!!! Sei un grande, amico! Manchi tanto anche tu.. Ma a te non piaceva Lottie?"
"Sì, ma non riesco a parlarle; è troppo bella. Ma il problema è che ha anche un ragazzo.."
"Cosa? Ha un ragazzo?"
"Sì, il biondino.. Niall penso che si chiami.."
"Capisco.. Ora ti lascio. Ci si sente."

Spensi il telefono e mi diressi verso la mia camera.
Arrivato davanti alla camera 241, la aprii lentamente e mi diressi verso il cassettone bianco e oro per prendere dei vestiti puliti: scelsi una camicia bianca e dei semplici jeans neri.

Molto casual.

Mi preparai velocemente e uscii dalla camera, dirigendomi direttamente verso il ristorante: Eleanor l'avevo già avvisata.

Vidi quel cameriere che aveva combinato quel disastro nel tardo pomeriggio di quel giorno.
Mi persi a guardarlo e ad ammirarlo in tutta quella rara bellezza che poteva possedere un umano.

Venni interrotto dalle labbra della mia ragazza che avevano iniziato a baciarmi il collo.

-Ciao amore!- mi salutò Eleanor.
-Hey..- dissi con aria poco convinta, continuando a fissare il riccio.
-Tutto bene? Sei strano.. Che stai guardando?- mi chiese.
-Eh? Cosa?- chiesi.
-Amore, ci sei oggi con la testa? Ti ho chiesto se andava tutto bene perchè sei strano!-
-Ah.. Ehm.. Si, certo..- risposi.
-Andiamo a mangiare?- chiesi io di nuovo.
-Si.. Andiamo.- affermò.

Ci dirigemmo verso il lussuoso ristorante, io ancora con l'immagine di quel ragazzo impressa nella mia mente.

***

La serata non passò, infatti, come tutte le altre.

Gli occhi di quel ragazzo e i suoi ricci erano difficili da dimenticare.

Era bellissimo.

Finì la cena velocemente e mi alzai poi di colpo dalla sedia, cercando di non incontrare lo sguardo di Eleanor e mi girai di scatto per uscire dal ristorante.

-AMORE! DOVE VAI?- la sentii gridare alle mie spalle.

Io non le risposi e proseguii a camminare verso il terrazzo per andare a fumare e cercare di dimenticare.

Finalmente, arrivai sul terrazzo, solo.

Lontano da tutti e da tutto.

Non capivo cosa mi stava succedendo: il ragazzo, la sua bellezza, la sua immagine, i miei sentimenti.

Iniziai, quindi, a camminare avanti e indietro per il terrazzo pensando alla musica, alla mia famiglia, al lavoro ma tutto mi riportava a lui.

Ad un tratto, mi scontrai con qualcuno ed entrambi cademmo a terra.

-MA CHE CAZZO F- gridai prima di alzare lo sguardo e già pronto per sferrare una serie di cazzotti, dopo che io mi misi a cavalcioni sull'altra persona.
Alzai gli occhi e incontrai quegli occhi di quello splendido verde smeraldo che mi avevano perseguitato per tutta quella fredda serata.
Ci guardammo per un tempo quasi infinito perchè mi ci sarei potuto perdere e non riuscire mai più ad uscirne.

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"Waiting for the love" di lataglia01hs
"A heart for you" lataglia01hs

A drop in the ocean. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora