Capitolo 1

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La ragazza scese dal taxi, tirandosi dietro la pesante valigia. La villa davanti a lei era silenziosa, sembrava un guardiano assopito al limitare del bosco. La luce proveniente dalle finestre del primo piano rivelava la presenza di qualcuno in casa.
Erano due anni che Hiromi Kuroba non metteva piede in casa sua. Ventiquattro mesi prima infatti era partita per Londra, dove aveva studiato meglio la lingua. Sarebbe dovuta tornare il giorno successivo, ma per problemi tecnici il volo era stato anticipato. Non aveva detto nulla alla famiglia: voleva fare una sorpresa.
Aprì il protone d'ingresso più silenziosamente possibile. Dal salotto arrivava la voce della televisione: nessuno l'aveva sentita. Lasciò la valigia nell'atrio, dirigendosi quatta quatta nel salotto.
- Ohilá sono tornata!
Le espressioni di stupore sui volti dei famigliari erano divertentissime.
- Ma ... non saresti dovuta tornare domani? - domandò sorpreso il padre?
- Problemi tecnici, volo anticipato! Piaciuta la sorpresa?
- Altro che! Vieni qua tesoro, fatti abbracciare!
I genitori stritolarono la ragazza, poi fu il turno del fratello maggiore.
- È tornata la piccolina della famiglia!
- Seiji, ho diciassette anni, non sono piccola.
- Per me lo sarai sempre!
Seiji, ridendo, sollevò la ragazza in aria. Aveva solo tre anni in più di lei, ma la superava di una buona quindicina di centimetri ed era molto più robusto di Hiromi, che sebbene non fosse proprio magra era comunque minuta.
La ragazza aveva appena cominciato a raccontare di Londra, quando le finestre del salotto andarono in frantumi e due sconosciuti piombarono sul tappeto. I due uomini alzarono lo sguardo, rivelando occhi rossi di sangue. Sorrisero, mostrando lunghi canini affilati.
Hiromi urlò terrorizzata e i due mostri attaccarono in contemporanea. - Seiji, porta via tua sorel ...
Il padre non terminò la frase. I canini dello sconosciuto gli affondarono nel collo, così come la madre. Poi si rivolsero ai ragazzi.
Seiji spinse via Hiromi, fronteggiando i due da solo. La ragazza, ripresa si dallo shock di aver visto i genitori venire uccisi così brutalmente, si alzò per soccorrere il fratello, ma il braccio di uno dei mostri attraversò il petto del ragazzo, che cadde a terra esanime.
- SEIJI!
Hiromi si ritrovò da sola contro due. Non ce l'avrebbe mai fatta. Corre verso l'atrio. L'assassino la raggiunge. Viene inchiodata a terra dal peso dell'uomo. Urla. I canini le sfiorano il collo, perforandolo. Hiromi sente il sangue venir risucchiato via. Poi, dopo pochi secondi, lo sconosciuto è inerme sopra di lei, il suo sangue bagna la faccia della ragazza. Il corpo del morto si dissolve, polvere che vola via nel vento.
La vista è annebbiata, ma Hiromi riesce a scorgere il viso di un ragazzo, i capelli biondo castano e gli occhi scuri. Poi, il suo mondo si fa buio.

Hiromi si risvegliò con la sgradevole sensazione di mille chiodi conficcati nella sua testa. Tentò di alzarsi, ma avvertì qualcosa tirarle il braccio. Sbattè le palpebre, mettendo a fuoco: era attaccata ad una flebo, ma non era in un ospedale. Cos'era successo?
Hikari, sua amica d'infanzia, entrò nella stanza.
- Buongiorno dormigliona! Sono tre giorni che non apri occhio sai?
- Tre giorni ... ?
L'amica la guardò preoccupata. Sembrava volesse dirle qualcosa, ma che non trovasse le parole.
- Ricordo tutto, se è questo che ti stai chiedendo.
- Non è solo questo ... ci sono altre cose che dovresti sapere.
- Hikari, la mia famiglia è stata appena sterminata da due ... a proposito, che cos'erano quelle bestie?
- Vampiri. E della specie più pericolosa.
Il ragazzo dai capelli castani e gli occhi scuri fece il suo ingresso nella camera. Hiromi riconobbe in lui il giovane che l'aveva salvata.
- V-vampiri? Esistono davvero?
Hikari sospirò.
- Sì purtroppo. Molti umani non sanno della loro esistenza: i pochi che ne sono a conoscenza si alleano con gli hunters, persone come noi.
- Che vuoi dire ... persone come voi?
- Gli hunters sono umani con sangue vampiro. Se ne hai un'alta percentuale, diventi immortale. Hikari è una di queste.
La ragazza dai vivaci capelli rossi sorrise a Hiromi, che ci stava capendo sempre meno.
- So che per te è tutto nuovo e strano, ma ti ci abituerai lentamente. In fondo, anche tu sei una di noi. Anzi, sei una vera e propria rarità.
- Io sarei cosa?!?
- Tua madre era un'hunter dall'alta percentuale di sangue vampiro in corpo. Tuo padre invece era un vampiro vero e proprio, e purosangue per di più.
- Il tuo sangue è prezioso, per chiunque. Ecco perché quei vampiri ti hanno attaccato. Sei una sorta di principessa vampira, potremmo dire. Hiromi si lasciò cadere sul cuscino. Faceva fatica a credere a quelle cose, eppure qualcosa dentro di lei le diceva che erano la verità. Guardò il ragazzo:
- Prima hai detto che ci sono diverse specie di vampiri. Cosa intendevi?
- I vampiri sono classificati in cinque categorie, o livelli. Il livello A sono i vampiri purosangue, leader della specie. Il livello B sono i vampiri nobili, ognuno dotato di un potere particolare. Il livello C sono vampiri comuni, mentre il livello D sono ex umani. Questi ultimi possono essere sopraffatti dal desiderio di sangue e diventare un livello E. I due che ti hanno attaccata sono di quest'ultimo genere.
Hiromi si portò una mano al collo fasciato. Ricordava di essere stata morsa: si sarebbe trasformata in uno di quei mostri?
- Tranquilla, non diventerai vampiro. Solo i purosangue hanno questo potere - la rassicurò il ragazzo.
- Kaito ha ragione. Non devi temere nulla: noi ti terremo sempre d'occhio d'ora in poi. Nessun vampiro oserá avvicinarsi a te.
Hiromi sorrise debolmente, chiudendo gli occhi. Aveva sempre sognato una vita meno ordinaria, piena di avventure come nei film, ma non credeva di piombarci così bruscamente e a così caro prezzo. Tuttavia, non era una ragazza che si tirava indietro: il destino le aveva proposto questa sfida, e lei l'avrebbe accettata con coraggio.

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