Capitolo 13

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Mineko prese posizione poco distante dal Dormitorio, come le aveva chiesto Kaname, nell'area est, mentre Emi si era posizionata in quella ad ovest.
Afferrò la piccola asticella che teneva sotto la gonna dell'uniforme, facendola scattare e trasformandola nella sua preziosa falce.
- È da un po' che non la usi, ti ricordi come si fa?
Si voltò di scatto alla voce del ragazzo. Sorrise a Shiki.
- Mai dubitare di un Kuran, caro fratello. Sono capacissima di manovrare Artemis.
Il rosso si avvicinò alla ragazza, sorridendo nello scompigliarle i capelli. Infilò una mano in tasca, per poi porgere il contenuto a Mineko. Lei lo guardò confusa.
- Cos'è? - domandò, prendendo i ritagli di carta dal palmo del fratello.
- È la lettera di Rido che ci "obbligava" a sposarci. O meglio, era.
- Non capisco ...
Shiki accarezzò la guancia di Mineko, sorridendo.
- Significa che non me ne frega niente di quello che ha detto. Ci ho riflettuto, e ho capito che siamo abbastanza grandi da poter scegliere da soli il nostro futuro. E poi, posso proteggerti e stare al tuo fianco anche senza essere tuo marito.
Mineko gettò via la lettera strappata, abbracciando il fratello. Una parte di sé si dispiaceva di non potersi unire a lui, ma capiva che per Shiki c'erano ragazze migliori di lei. E c'era sempre la questione di essere fratellastri.
- Grazie Shiki - gli sussurrò nell'orecchio, stringendolo più forte.
Shiki le diede qualche colpetto sulla spalla.
- Ehi, così mi soffochi.
La ragazza lo lasciò andare, sorridendogli. Shiki le scompigliò di nuovo i capelli.
- Ci vediamo dopo, okay?
- Okay. In bocca al lupo contro i livello E.
- Crepi. Anche a te.
La ragazza lo guardò allontanarsi, finché il suo sguardo non fu catturato da qualcos'altro.
- Zero!
Il ragazzo si voltò, sentendosi chiamare. Mineko gli si avvicinò.
- Non dovresti essere già in posizione?
- Ci stavo andando, prima che qualcuno mi interrompesse.
Mineko avvampò, distogliendo lo sguardo.
- Perdonami, io...
Si interruppe sentendo la risata sommessa del vampiro. Gli lanciò un'occhiataccia.
- Che c'è da ridere?
- Sei diventata improvvisamente rossa come un peperone.
- È solo colpa tua - ribattè lei, arrossendo ancor di più. Zero rise di nuovo, poi, inaspettatamente come la prima volta, si chinò a baciarla.
- E questo per cos'era?
- Mi serviva una motivazione per tornare vivo dalla battaglia - rispose Zero, un sorrisetto divertito che gli incurvava le labbra. Mineko lo guardò sorpresa per qualche secondo, poi sorrise.
- Allora permettimi di dartene una migliore.
Si alzò in punta di piedi, afferrò il colletto del ragazzo e premette le proprie contro le labbra di Zero. Il ragazzo rispose al bacio, circondando la vita di Mineko in un abbraccio e facendo scivolare la lingua nella bocca della ragazza.
Mineko si staccò, guardando Zero fisso negli occhi.
- Non morire - sussurrò, stringendosi al petto del ragazzo. Il vampiro le accarezzò i lunghi capelli.
- Tranquilla, non ho intenzione di farlo - la rassicurò, baciandole la testa.

Mancavano poche ore al tramonto, e il crepuscolo andava già oscurando l'azzurro del cielo. Prima di recarsi al primo ingresso, Kaname controllò i dintorni del Dormitorio, trovando Emi che guardava il sole prossimo all'orizzonte.
- Sei preoccupata?
La ragazza si voltò, abbassando lo sguardo.
- Sì, ho un po' paura. Non che dubiti delle nostre potenzialità, ma si tratta pur sempre di livello E.
- È normale essere spaventati. Ma essere coraggiosi non significa non avere paura, ma avere la forza per vincerla.
- Io non so se ce l'ho questa forza ... - mormorò Emi, distogliendo di nuovo lo sguardo. Kaname le si avvicinò, abbracciandola.
- Andrà tutto per il meglio, vedrai. Ben presto sarà tutto finito e la Cross Academy tornerà quella di sempre, insieme alle nostre vite.
Emi si strinse al petto del ragazzo.
- Lo so, ma non riesco comunque a rimanere tranquilla.
Il vampiro sorrise, allontanando da sé la ragazza. Si chinò su di lei, baciandola con passione, ma allo stesso tempo delicatamente.
- Va meglio?
- Un po' - sorrise Emi, sebbene fosse arrossita fin troppo per un vampiro. Alzò lo sguardo su Kaname.
- Mi prometti che andrà tutto bene?
- No, non te lo prometto. Te lo assicuro, Emi - rispose il ragazzo, stringendo la ragazza contro il suo petto.

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