Capitolo 14

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Hiromi si strinse le braccia al petto, mordendosi il labbro, mentre guardava ansiosa il cielo farsi sempre più scuro. Aido si portò al suo fianco.
- Sei tesa. Qualcosa non va?
- Pensavo che sarei stata forte. Che averti accanto a me mi avrebbe infuso un po' di coraggio. E in parte è così, ma più la notte si avvicina più sento la paura crescere ...
Hanabusa sorrise teneramente, abbracciando la ragazza. Hiromi seppellì volentieri il volto nel petto del vampiro, circondando la sua vita con le braccia.
- Non permetterò che ti accada nulla. Finché sarai con me niente ti farà del male.
Hiromi si staccò dal ragazzo, sorridendogli, poi abbassò lo sguardo.
- Vorrei tanto sapere cosa sta accadendo là fuori... Se stanno tutti bene, se è cominciata, quanti sono i livello E...
- Forse c'è un modo ... Tu hai avuto una visione di quel primo livello E, giusto? Potrebbe funzionare anche stavolta.
- Ma quella volta è stata pura casualità... Non so se riuscirò a rifarlo volontariamente...
- Come si dice, tentar non nuoce, no?
Hiromi guardò Aido poco convinta, poi sospirò e si sedette sul letto.
- E va bene, proviamo...
Sospirò di nuovo, chiudendo gli occhi. Gli riaprì poco dopo, fissando la parete ma senza vederla davvero. Hanabusa le agitó una mano davanti la faccia.
- Ehi, Hiromi? Funziona?
La ragazza rimase immobile qualche istante, poi sussultò improvvisamente.
- Hiromi!
Istintivamente, Aido si sporse in avanti per sorreggere Hiromi, ma appena la toccò una visione sconcertante gli si aprì davanti gli occhi.

- Eccoli.
Zero strinse i pugni, mentre l'orda di livello E si avvicinava all'ingresso principale. A guidare l'immenso gruppo c'era un attraente ragazzo, alto, dai folti capelli rossi che contrastavano col verde intenso degli occhi.
Kaname assottigliò lo sguardo, facendo segno ad Ichijo e Zero di non muoversi e avvicinandosi al nuovo arrivato.
- Chi sei?
- Non ho motivo di dirtelo, purosangue - ribattè ghignando il ragazzo.
- Non sei un livello E - insistette Kaname.
Il ragazzo sbuffò divertito, incrociando le braccia.
- Ottima osservazione. No, non lo sono. Contento?
- Che cosa vuoi? - continuò calmo Kaname, senza però abbassare la guardia. Anche Ichijo sguainó lentamente la propria spada, pur rimanendo immobile.
- Solo una cosa, o meglio una persona: Hiromi Haibara. Si trova qui, non è vero?
- Che cosa volete farle?
- La cosa non ti riguarda - scattò il ragazzo, un lampo d'ira che gli balenó negli occhi.
- Mi riguarda eccome, invece. Sono il Capo Dormitorio, e per tanto sono responsabile di ogni ragazzo al suo interno. Dato che Hiromi rientra in questo gruppo, non posso certo lasciartela così senza motivo.
- Sai, se ti limitassi a darmi la ragazza senza sbattermi in faccia tutte queste regolette del cazzo avremmo già finito da un pezzo - tagliò corto il ragazzo.
- Finiremmo prima anche se tu ti limitassi a rispondermi - ribattè Kaname.
I due si guardarono in cagnesco qualche istante, poi il ragazzo sospiró.
- E va bene, se ci tieni così tanto. Ma devi accontentarti di sapere che voglio Hiromi per darle quello che le spetta.
- Ovvero?
- Questo non posso né voglio dirtelo.
- Allora mi dispiace ma non posso lasciartela.
- Immaginavo avresti risposto così... Perciò ho portato loro - sorrise il ragazzo, indicando con un gesto plateale la folla di livello E alle sue spalle.
- Non contare troppo su di loro... Sono semplici da sconfiggere. Siete come un ragno: basterà tagliargli la testa e le membra si disperderanno.
- Cos... Fatti sotto allora, bastardo d'un purosangue!
Il ragazzo si mise in posizione di difesa, mentre Kaname si preparò ad attaccare, ma un grido fermò entrambi.
- Kaname, ti prego, fermati!
Il vampiro si voltò sorpreso, guardando la ragazza. Hiromi era dietro di lui, tenuta ferma da Ichijo, lo sguardo fisso nel ragazzo a capo dei livello E. Lui le rivolse un sorriso.
- Ciao Hiromi, è bello rivederti.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
- Non è possibile... Ti ho visto morire davanti ai miei occhi... Deve essere un sogno...
- Non è un sogno, Hiromi. Sono proprio io.
Il ragazzo sorrise di nuovo, stavolta con affetto.
- Sono Seiji.

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