AMORTENTIA

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Where are we?
What the hell is going on?

- Imogen Heap_"Hide and Seek"

15 febbraio, 1977. Hogwarts, sotterranei di Serpeverde.

Per la prima volta in tutti quegli anni trascorsi a Hogwarts, Philippa, Melyssa e Beth si alzarono dai letti prima di Alya. Solitamente, al loro risveglio trovavano il giaciglio della giovane Black sgombro, mentre la ragazza già le attendeva di sotto in sala comune, pimpante e mattiniera.

Ma quel martedì mattina fu diverso. Le tende verdi e argentate erano ancora tirate, chiuse. Incredibilmente, Alya non si era ancora svegliata.

Le tre compagne provarono a chiamarla, esitanti e un poco perplesse. Nessuna risposta.

Si cambiarono e indossarono le divise scolastiche; ormai erano pronte per recarsi in Sala Grande, ma Alya si ostinava a starsene nel letto, in silenzio.

Beth si avvicinò alle tende tirate.

«Tutto bene, Alya?» chiese, in apprensione. Il comportamento dell'amica era decisamente strano.

Questa volta la ragazza si decise a degnare la compagna di una risposta.

«No... Mi sento malissimo. Credo di essermi presa un malanno.» mugugnò con voce roca, rimanendo celata dietro le tende.

Le altre tre strabuzzarono gli occhi e si lanciarono occhiate incredule. In sei anni, non avevano mai visto Alya stare male. Aveva sempre goduto di un'ottima salute. Quella sì che era una novità.

«Andate a lezione senza di me e avvertite i professori che oggi non mi presenterò in aula.» insisté la giovane Black, con tono autoritario.

«Forse, dovresti fare un salto in infermeria. Ti accompagno, se vuoi.» si offrì, Beth, sinceramente in pena per le condizioni dell'amica. Philippa e Melyssa non si unirono alla proposta. Rimasero mute, con le braccia conserte.

«No, al massimo ci andrò più tardi. Da sola. Non vorrei attaccarti qualcosa.» replicò prontamente Alya.

Philippa cominciò a tamburellare un piede a terra, come segno di impazienza.

«Dài, Elizabeth. Alya se la può cavare anche senza di noi. Oggi ci aspetta una lezione importante di Pozioni. Luma deve presentarci una nuova pozione e non possiamo perdercela.» borbottò la bionda, con Melyssa che annuiva al suo fianco.

Beth la guardò confusa, indecisa se abbandonare Alya e unirsi alle altre due o rimanere ad accudire la compagna malata.

Fu Alya a toglierla dall'impiccio.

«Philippa ha ragione, Beth. Rimarresti indietro con gli argomenti. Va' e non preoccuparti per me.» la incalzò, insistente.

Con un sospiro rassegnato, Beth acconsentì riluttante.

«Ti passerò tutti gli appunti.» aggiunse prima di uscire, per lenire il senso di colpa.

Philippa e Melyssa la trascinarono fuori dalla stanza, avviandosi finalmente verso il salone principale per la colazione.

Alya rimase da sola. Con i suoi pensieri.

Aveva mentito: non si sentiva poco bene, era stata una bugia inventata sul momento, per depistare le compagne. Che le doleva la testa, però, era vero.

Aveva passato l'intera notte a struggersi sul ricordo di quello che aveva combinato la sera precedente. Con Potter.

Cosa diavolo mi è saltato in mente? continuava a ripetersi, furiosa con se stessa.

L'Albero dei BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora