ANDARE AVANTI - parte II

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人は愛をつむぎながら歴史を作る
(Hito wa ai o tsumugi nagara
rekishi o tsukuru.)

"Intrecciando amori,
le persone creano la storia."
- Neon Genesis Evangelion
_Zankoku na tenshi no tezee

Febbraio 1978. Torre di Grifondoro.

Di baci esibiti e proposte inaspettate

«Che indecenza!»

«Vanno avanti da ore, ormai. Quand'è l'ultima volta che hanno ripreso fiato?»

«Non lo so, Lunastorta... Onestamente, cerco di guardarli il meno possibile. Ehi, Coda! Non distrarti! Devi finire il tema per la McGonagall.»

James e Remus, pigramente spaparanzati sulle loro poltroncine predilette, di fronte al camino della sala comune di Grifondoro, si scambiavano sarcastici commenti sulle appassionate attività serali di Sirius.

Dopo una pausa - una delle tante - durata diversi mesi, il giovane Black aveva d'un tratto deciso che fosse giunto il momento di riprendere la relazione con Marlene Mckinnon.
La bionda Grifondoro che, a quanto pareva, non si era ancora stufata del continuo tira e molla con quel suo affascinante compagno, dallo sguardo intenso e impenetrabile, aveva accolto gli approcci di riavvicinamento di Sirius senza la benché minima riserva.

I due, così, avevano ricominciato a uscire insieme, regalando agli esasperati frequentatori della sala comune di Grifondoro, ogni sera, interminabili spettacoli di lunghi baci umidi e schioccanti.

James non la finiva di scoccare occhiate di rimprovero ai due piccioncini. Sapeva che Marlene Mckinnon non rappresentava nulla di importante per il suo migliore amico. Si trattava di una semplice e banale esigenza fisica e nient'altro. Sirius rischiava seriamente di spezzare il cuore alla ragazza, se avesse continuato ad agire così. Non che James si angustiasse troppo per le sorti della sua bionda compagna di Casa: dopotutto, sembrava totalmente d'accordo a farsi trattare alla stregua di un giocattolo, sempre pronto per l'uso.

Tuttavia, considerava quel perpetuo sbaciucchiarsi una gran perdita di tempo.

Remus condivideva solo in parte le preoccupazioni di James. In cuor suo, si augurava che Sirius potesse trovare un poco di serenità in quella relazione, seppur altalenante e travagliata.

Mentre i due amici si impegnavano a giudicare e a ironizzare sui baci esibiti da Sirius e Marlene, Peter era alle prese con uno dei complicati temi assegnati dalla professoressa McGonagall. Come sempre, Remus si era offerto di aiutarlo, fornendogli di buon grado gli appunti presi a lezione e correggendogli, di tanto in tanto, alcuni passaggi errati scritti dal ragazzo paffutello.

James si era proposto di far loro compagnia, in sala comune, aspettando, nel frattempo, l'ora in cui avrebbe dovuto avviarsi per la sua ronda quotidiana.

I minuti scorrevano con una lentezza disarmante e James si stava annoiando a morte. Il ragazzo ammazzava il tempo giochicchiando con il boccino d'oro che aveva sgraffignato durante l'ultimo allenamento a Quidditch.

«Credo proprio che quello dovrai restituirlo a Madame Hooch, Potter.» proruppe di punto in bianco Lily Evans, dietro le spalle del ragazzo scarmigliato.

Colto alla sprovvista, James sussultò sulla poltrona, riuscendo, però, ad acchiappare per un pelo il boccino, prima che questi iniziasse a svolazzare forsennato per tutta la stanza.

«Visto che hai così tanta voglia di distribuir prediche, Evans, perché non vai dalla tua amica Mckinnon e non le suggerisci di staccarsi per un minuto dalla bocca del mio migliore amico? Sai, non vorrei che gliele consumasse.» la rimbeccò James aspro, alzandosi svogliatamente dalla sua comoda poltrona.

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