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LUCREZIA MANCINI
Una notifica sul telefono mi sveglia improvvisamente dai miei sogni. Apro gli occhi e mi ritrovo tra le braccia di fede. Sorrido istintivamente mentre mi sposto cercando di non svegliarlo. Cercando di fare meno rumore possibile, prendo le mie cose e me ne torno in camera.
Mi rinfresco velocemente il viso e mi metto un paio di pantaloncini corti in stoffa per allenarmi ed un top nero della Nike.
Mi allaccio velocemente le scarpe da ginnastica e scendo a fare colazione. Sono le sette del mattino, ed i ragazzi dormono ancora infatti nella sala dove si fa colazione eravamo in cinque. Mi siedo accanto a verratti e spinazzola.
-non ti facevo una persona mattutina- mi dice spinazzola sedendosi accanto a me -in realtà non lo sono ma devo allenarmi- dico io mentre bevo il mio caffè -ma oggi è l'unico giorno libero che abbiamo ed è sabato- mi dice Marco guardandomi sorpreso -lo so- dico finendo il mio caffè ed alzandomi per andare in palestra.
Mi avvio velocemente verso la palestra mentre guardo lo schermo del telefono. -oi nana- la voce di Federico mi distrae dai miei pensieri -oi fede che ci fai qui?- gli chiedo io mentre metto via il telefono e mi avvio sul tapis roulant -mi alleno- mi dice lui alzando le spalle.
-tu come mai ti alleni nella giornata libera- mi chiede mentre si mette a terra per fare gli addominali -è per mantenermi in forma- gli rispondo -Lorenzo Nicolò e Ciro dormono ancora- aggiungo io ridacchiando -si, probabilmente li vedremo all'ora di pranzo- mi dice ridendo.
Rimaniamo a parlare e ad allenarci fino all'ora di pranzo.
-buongiorno dormiglioni- dico io salutando i ragazzi -mado mi sono appena svegliato e voglio già tornare a dormire- dice Nico con voce ancora assonnata mentre si stiracchia.
-vabbè io ho fame quindi andiamo a pranzo- dice lamentandosi Ciro -mi sembra un'ottima idea- aggiunge Lorenzo mentre si avvia verso il ristorante dell'hotel.
Quando siamo tutti iniziamo a mangiare. -Ma voi siete stati tutta la mattinata in palestra?- mi chiede donnarumma con espressione sorpresa -eh si- rispondo io ridacchiando -come vi va di andare ad allenarvi l'unico giorno libero- dice guardandoci ed alzando le spalle, provocandomi una risata.
Oggi avevo molta fame ed ho finito di mangiare abbastanza velocemente. Finito di pranzare vado in camera a sistemarmi anche perché stasera mio padre mi aveva dato il permesso di uscire.
Mi sdraio un po' sul letto e mi perdo nei mei pensieri. Mentre mi faccio i miei film mentali arriva la solita notifica rumoroso che rovina tutto.
Vorrei continuare a trastullarmi nel letto, ma è ora di prepararmi e non so cosa mettere come al solito. Apro l'armadio ed impancata cerco qualcosa da mettere. Dopo aver cambiato quattro outfit e dopo aver avuto una crisi isterica ho finalmente scelto cosa mettere: un vestito beige monospalla che si arriccia sui fianchi con un paio di stivali alti che arrivano sopra il ginocchio. Vado velocemente a truccarmi, metto un po' di illuminante ed un po' di mascara. Infine prima di andare mi piastro i capelli e metto qualche collanina.
Prima di andare vado nella stanza di mio padre. -oi lu- mi dice mentre apre la porta -oi volevo salutarti visto che oggi non ci siamo quasi mai incontrati- dico io mentre mi siedo sul letto -si stavo studiando lo schema per la partita di martedì, comunque con chi esci stasera e chi ti viene a riprendere?- mi chiede lui anche se già sa tutte le risposte -esco con le mie amiche mi passano a prendere loro e mi riportano- dico io indifferente -verso che ora tornate?- continua mio padre con l'interrogatorio -penso verso le quattro ora devo andare- dico io prima che mio padre mi faccia un'altra domanda.
Scendo velocemente le scale verso l'uscita dell'hotel. Appena metto piedi fuori di esso noto la macchina della mia amica -eccomi- gli dico entrando in macchina ed abbracciandola. Io e alice siamo amiche da più di quattro anni, noi ci frequentiamo poco per diverse ragioni, una tra queste è il fatto viviamo in due regioni diverse, all'inizio la cosa non ci pesava molto, ma una volta l'ho sorpresa a baciarsi con colui che era il mio fidanzato anni fa, ci sono rimasta molto male ma alla fine l'ho perdonata perché lei mi ha detto che era stato il mio fidanzato a baciarla. Comunque appena ha scoperto che sarei venuta a Roma mi ha subito chiesto di vederci. -oi da quanto tempo- mi dice contraccambiando l'abbraccio -allora che mi racconti- mi chiede mentre mette in moto la macchina -niente di che mio padre mi ha obbligata a venire qui- dico alzando le spalle -oh deve essere duro stare tutto il giorno insieme a dei boni che sono il sogno di ogni ragazza- mi dice provocandomi una risata che non riesco a controllare.
In pochissimi minuti siamo arrivati al locale. Passiamo ore a divertirci e a ballare tutto va alla perfezione finché per sbaglio un ragazzo mi urta contro e mi macchia il vestito di liquore -scusami davvero non volevo- si scusa preoccupato -tranquillo- gli dico mentre mi avvio al bagno. Poso il telefono sul lavandino e prendo un po' di carta per provare a levare la macchia dal vestito.
E qui le cose iniziano a complicarsi, il mondo mi inizia a cadere addosso. Mi giro e trovo Alice che si bacia con il mio ex. Le lacrime scendono veloci e mi trafiggono il viso.
Una sola parola dolore.
Lui era l'unico ragazzo che io abbia mai amato, l'unico con qui mi sentivo me stessa. Quando ci siamo lasciati per entrambi è stata dura, io passavo le giornate rinchiusa in camera a piangere.
-fanculo- dico sbattendo la porta ed uscendo dal bagno piangendo -no lu lasciami spiegare- mi dice Alice rincorrendomi -spiegare cosa che ti baci tutti i miei ex?- dico io alzando il tono della voce ed uscendo dal locale.
Fa freddo e mentre cammino nelle strade di Roma in cerca di un autobus mentre continuo a piangere. Dopo mezz'ora arriva finalmente un autobus vuoto. Non so nemmeno dove mi porti, ho la batteria scarica e gli occhi sono completamente neri per via del mascara colato. Fortunatamente l'autobus mi porta più o meno vicino all'hotel.
Sul mio viso continuano a scendere lacrime salate. L'hotel è estremante silenzioso, tutti sono sereni a letto a dormire.
Mi dirigo verso la mia camera, e mi accorgo di non avere le chiavi. Le ho lasciate dentro la stanza e l'altra copia c'è l'ha mio padre. Mi butto di spalle al muro e stringo le ginocchia a me continuando a piangere.
-oi lu che ci fai qui a quest'ora- alzo velocemente la testa e mi asciugo le lacrime -oh niente sto bene- dico io cercando di non far sentire la voce che trema -tu non stai bene, tremi dal freddo e piangi- dice levandosi la felpa -tieni mettila e ora mi spieghi perché piangi- mi metto velocemente la sua felpa e asciugo nuovamente le lacrime -una mia amica stava baciando il mio ex- gli dico con voce tremante iniziando di nuovo a piangere -mi dispiace- mi dice lui cercando di farmi sentire meglio e cercando di sollevarmi il morale.

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SPAZIO AUTRICE
Allora capitolo molto ricco e abbastanza pieno.
Domani cerco di fare uscire il prossimo, ma non prometto nulla perché la connessione va poco
In ogni caso lasciate una votazione grazie💗

un cuore in due <3/ Federico Chiesa💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora