Capitolo 2 - Il Manicomio

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Dopo un breve giro ecco che finalmente scorse nella parte posteriore un appalto che dava ad una finestra spalancata.

Non penso che stessero lavorando visto che quel posto era desolato...almeno fuori.

C'era un cancelletto che dava su quel retro, presentava un passaggio piccolo, la parte in basso a destra era ripiegata come se qualcuno l'avesse sforzata giusto per intrufolarsi all interno, magari qualche vandalo, o qualche ragazzo che doveva dimostrare il suo coraggio, lo stesso fece Call si addentrò attraverso il cancelletto e subito si ritrovò in un giardino che tutto sommato se fosse stato curato non sarebbe stato male, ma ormai era in rovina, quindi vi lascio solo pensare che disastro era.

L'idea era semplice, da bravo temerario pensò di scalare l'appalto per entrare nella finestra.. all'improvviso vide una luce accendersi da una delle tante stanze del manicomio.

Un ombra correva per la stanza, si fermò come per prendere qualcosa poi scappò via e tutto si rispense.

Rimase un attimo perplesso, ma subito iniziò la sua scalata alla finestra, la situazione non era semplice, l'appalto era scivoloso, la pioggia stava davvero peggiorando la situazione, ma non demorse, ovviamente la scala non c'era più, qualcuno s'è l'era portata via.

Si fece venire una brillante idea, nel giardino c'era una panca che ormai era stata spodestata dal suo posto, non fu difficile spostarla per usarla come scaletta.

Finalmente salì.

L'appalto si muoveva in continuazione per il vento che batteva forte.

Ma c'è la fece e si ritrovò davanti a quella finestra.

Era tutto buio.

Non aveva nulla con sè, allora si ricordo di avere in macchina la sua videocamera, che non era molto, questo è vero, ma almeno aveva una specie di modalità notturna che almeno gli avrebbe permesso di vedere qualcosa.

Tornò quindi alla macchina e prese la videocamera.. sentì dei rumori strani, dei sospiri lo attanagliavano e dei passi molto leggeri lo seguivano.

Si senti minacciato per un istante, qualcuno lo stava osservando ? Magari lo stesso tizio che prima vide nella finestra?

Call pensò che tutto doveva rimanere al caso e che se qualcuno dovesse venire allo scoperto quello non era il momento giusto.

Se qualcosa doveva venire fuori non doveva esser lì.

Voleva andare in fondo alla cosa e per giunta in fondo anche a ciò che c'era dentro il manicomio.

Quindi fece finta di nulla e presa la videocamera risalì sull'appalto ed entrò dalla finestra.

La stanza era totalmente buia.

Con in mano la videocamera accese il visore notturno, la vista non era granchè ma almeno vedeva.

E quello che vide era semplicemente una stanza completamente dismessa.

Sembrava una specie di area libri, tutto era in disordine, libri ovunque come lanciati e scaraventati per dispetto, divani e altri oggetti tutti ribaltati, difronte ad esso c'era una porta socchiusa che dava ad un altra stanza probabilmente, da essa proveniva un lieve luce scattosa, intermittente, ai piedi della porta un orrenda visione, una scia di sangue passava il solco.

Quali scempi compivano li dentro? Cosa era successo?

Si avvicinò e cercò di dare un occhiata prima di spalancare la porta, ma nulla, non si scorgeva niente, prese la maniglia e con mano ferma aprì, la stanza era molto semplice.

Delle sedie in mezzo a tutto destavano l'attenzione, un tavolo posto al muro e al bordo della stanza un camino con sopra un televisore spento.

Non molto sicuro c'è da dire.

Scorse dei fogli su quel tavolo si avvicinò sempre con cautela, li prese, il silenzio venne distrutto da un picco improvviso del televisore.

Quasi gli prese un infarto, la stanza fu invasa dalla luce della tv, non funzionava era totalmente disturbata non faceva altro che produrre un fastidioso fruscìo, come si era accessa pensò? Qualcuno si stava prendendo gioco di lui?

Lesse il foglio che aveva fra le mani , dopo quella breve distrazione, la scritta lasciava molto pensare : "Non possono obbligarmi a dormire, non voglio" .

Cosa voleva dire quella scritta?, cosa o chi stava obbligando qualcuno? Ma non si lasciò trasportare molto da quella nota, alla fine dei conti era in un manicomio.

Continuò sulla sua strada aprì l'altra porta, quel posto sembrava un labirinto, porte su porte, tutto era un continuo mistero, arrivò in un corridoio, la scena era tremenda, mobili bloccavano la via, il pavimento era dismesso, e dal fondo del corridoio strani suoni provenivano, ticchettii echeggiavano nell'aria, come se qualcuno sbattesse un pezzo di ferro nei tubi che passano per l'edificio e da molte porte uno stesso suono rimbombava nelle stanze.

Ma la cosa che si ripeteva era quella peggiore. I muri erano imbrattati di sangue, sangue ovunque, era una scena disgustosa, impronte di piedi e di mani lungo tutto il corridoio, dio mio che scempio.

Avanzò sempre più con l'ansia che gli faceva rabbrividire la pelle, si avvicinò a una delle stanze da cui proveniva il suono. Entrò. Il Sangue di Call raggelò alla vista. La morte inconbeva in quel posto?

Nessuno Fuggirà (Volume 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora