Dopo forse un paio d'ore Call si risvegliò dinuovo nella sua cella.
Le sensazioni al suo risveglio furono diverse stavolta, aveva un enorme prurito in tutto il corpo.
possibile fosse una reazione a quelle iniezioni che qualcuno gli stava facendo?
Si alzò dal letto sporse la faccia verso l'unico spiraglio che permetteva di vedere fuori dalla cella e tra sé pensò che doveva andarsene da quel posto.
Doveva a tutti i costi trovare una via di fuga.
Secondo il suo ragionamento chiunque, anche i pazzi stessi dovevano avere un ora d'aria, per togliere le ragnatele da quelle celle, quindi si limitò ad aspettare quel momento per poi cercare una via di fuga, quel posto era diroccato doveva pur esserci qualcosa che poteva permettergli di levare le tende.
Dopo molte ore passate a premeditare una fuga, ecco che la porta della cella si riaprì.
Era il momento.
Aveva poco tempo prima che qualcuno si accorgesse dei suoi piani.
Specie quei due scagnozzi che gli stavano col fiato sul collo, pronti a ucciderlo non appena ne avevano la possibilità.
Cercò di trovare qualche condotto d'aria che fosse alla sua portata ma niente, sembrava non ci fosse scampo per lui, fin quando a un certo punto vide in una cella al di sotto del letto una piccola rottura nel muro.
Non ci pensò due volte e senza nemmeno esser a conoscenza di dove portasse ci si lanciò quasi dentro speranzoso, d'altronde era l'unico modo di andar via da lì, voi non lo avreste fatto?
Fortunamente dietro c'era la via che dava a tutte le tubature dell edificio quindi si addentrò lungo la viottola, dove sarebbe arrivato questo non si sa.
Durante l'esplorazione sentì davanti a se qualcuno tossire, il terrore di proseguire gli si pose difronte, “chi va la?”- disse.
Imperterrito continuava a tossire lo sconosciuto, call non aveva altra possibilità che avvicinarcisi sperando che non fosse qualcuno che lo voleva male.
Erano due 'uomini' se cosi potrei definirli, uno dei due aveva al posto della testa un mega bozzo enorme fatto di carne viva e vi giuro all'osservazione costante pulsava, come il cuore, l'altro invece era una presenza un po' meno influente, l'unica cosa che ripeteva era: “Loro credono di compiere esperimenti, ma questi sono rituali, è pura stregoneria!”- rannicchiandosi su se stesso a terra.
Call proseguì non poteva perdere altro tempo, in fondo alla via un altra fessura creata nel muro dava ad una stanza.
Dove portava? Fortunatamente qualcosa o qualcuno aveva creato nel tempo tutte queste fessure? Sarebbero state le possibilità di fuga del nostro uomo?
La luce usciva forte dalla fessura.
Si addentrò e subito venne catapultato in un altra stanza di sorveglianza.
Controllò se la porta fosse chiusa, era sigillata dall'interno ma le chiavi non c'erano.
Mille video mostravano tutte le stanze delle celle, tutti erano sotto controllo ma da chi? Chi diamine controllava tutto?
Forse quel Dr Martins aveva il pieno controllo della situazione.
L'investigazione gli fece da padrona, provò a intromettersi nel server del computer ma non appena entrò nella cartella dei documenti non ebbe il tempo di muovere un dito che la stanza s'illuminò di rosso, un allarme strappò il silenzio che tanto andava cercando per non farsi notare.
Doveva nascondersi ma dove? Non c'era nessun posto plausibile, doveva cercare di arrivare al condotto d'aria che passava sul soffitto della stanza, ormai penso che fossero la sua salvezza.
Dalla vetrata si sentì battere forte, call era impegnato a cercare il modo di arrivare li su, qualcuno stava cercando di sfondare il vetro, si voltò a controllare, il terrore attanagliò i suoi occhi, era uno dei due scagnozzi, stava per entrare ormai e la via d'uscita era ancora alta, un altro oggetto lo separava dal condotto, ma ecco che quel dannato crash del vetro risuonò nella stanza, era dentro, la paura gli riempì il cuore.
Un enorme urlo venne scagliato e poi il gigante affermò: “Devo contenere l'infezione! E tu adesso hai superato i limiti, ti ucciderò e ti aprirò la pancia! Ci credi forse 2 stupidi?”- a quella domanda si scagliò verso Call, non fece in tempo a saltare che venne afferrato per il collo, lo stava quasi per uccidere, il fiato scarseggiava e sentiva le sue forze lentamente andar via - “Le tue orecchie e il tuo fegato saranno mie” - ma Call non poteva morire, si fece forza, concentrò l'ultimo sforzo per sferrargli un calcio nello stomaco, era tutto nelle sue mani bastava poco per afferrare il condotto e non appena il gigante lasciò la presa ne approfittò per aggrapparsi alla fessura, lo prese a calci in faccia ripetutamente per deviarlo da lui, e ci riuscì ma giusto il tempo di rintanarsi nel tubo.
Adesso qualunque posto andava bene per lui, tutto tranne quello, sarebbe stato il suo luogo di sepoltura.
Ma sembrava impossibile schiodarselo di dosso.
Ad ogni passo che Call faceva lui gli era dietro e ridendo esclamava: “ Ahaha adesso mi hai fatto arrabbiare Porcellino, sarò la tua ombra, non mi scapperai mai!”.
Era lui lo stesso uomo che inizialmente lo portò nella cella, quante persone sane di mente chiamerebbero una persona porcellino!.
I conti iniziavano a tornare sempre più.
Strisciò lungo l'areazione fin quando non arrivò in una stanza che sembrava desse alle uscite.
E' un po' complicato spiegarvi la formazione di quella stanza.
Era tipo una stanza nella stanza, piano su piano.
Se facevi un passo sbagliato cascavi giù come nulla. Tutto era all'incontrario, ciò che sembrava alto in realtà era il piano terra e ciò che sembrava il piano terra erano i sotterranei. Era una strana illusione che solo a pensarci forse renderebbe matto anche me.
Call scese da sopra e non ebbe davvero il tempo di respirare che subito da una delle due porte della stanza iniziò a sentirsi lo sbattere di quel dannato che voleva sfondarla.
C'era del fumo che fuoriusciva dalla seconda porta.
Che stava succedendo dall'altra parte? Dove era finito? Tutto accadde in pochi secondi.
Il fumo riempì la stanza, uno strano suono batteva alla porta, era come un forte fischio, di una pentola a pressione, nel contempo, la porta dietro di se cadde, la sua 'ombra' aveva sfondato tutto.
Non aveva via di scampo.
Il buio e il fumo invasero la stanza e poi un enorme esplosione colse Call, che stava cercando a tutti i costi di non farsi prendere facendosi scudo con una sedia.
Fù il delirio, l'esplosione fu talmente forte che i due furono scaraventati non si sa dove.
Che ne fù di loro? Un tonfo dei corpi si avvertì ma fu l'ultimo suono assieme alle loro urla.
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Nessuno Fuggirà (Volume 1)
Mystery / ThrillerLa vita di un investigatore privato verrà sconvolta da un indagine che svelerà l'agonia della sua vita. Tutto ciò che circonderà la sua vita non sarà altro che sangue e paura. L'irrazionalità ne farà da padrona. Sara la sua mente a salvarlo? Capire...