amnesia.

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CONNOR'S POV

Erano passati ormai cinque giorni e Cecilia era ancora attaccata a quelle macchine, i dottori dicono che si sarebbe svegliata, ma lei è ancora la in un letto con tantissimi macchinari attaccati alle braccia, erano artivati da un paio di giorni suoi genitori, e Charlotte non faceva altro che guardare un punto fisso nel muro, quanto Richard cercava di darle conforto lei rimaneva sempre li.. a guardare un punto fisso nella parete, tra qualche giorno arriveranno anche Chiara Giulia, penso anche Alessia, Benedetta, lei è sempre qui in ospedale.
Si avvicina il mio diciannovesimo complenno e Cecilia è in un letto d'ospedale... Stanno pensando davvero di staccare la spina, di farla morire, di farla andare via da me, ma io lo impediró perché non posso permettere che uccidano la mia ragazza, lei ora sta lottando tra la vita e la morte come una guerriera, e io? E io sono seduto in un angolino della sua stanza a guardarla li coricata mentre lotta, eppure non potrei fare niente per aiutarla, se solo mi avesse detto che soffriva d'asma.. Avrei potuto aiutarla con le medicine, lei e il suo stupido orgoglio.
Nel silenzio della stanza d'ospedale tuonó un lieve rumore, come un lieve gemito, ma non di dolore, un gemito di chi era riuscita a sopravvivere, lei ce l'aveva fatta, la mia Cecilia si era sveglieta dal coma! Mi alzo di scatto e corro verso di lei e vedo che cerca si aprire gli occhi, ma con scarsi risultati, io le stringo la mano come se potessi trasmetterle energia per aprire i suoi bellissimi occhi blu
-amore resisti!- le dico sotto voce stringendo la sua docile manina tra le mie grandi mani, -sto arrivando!- dico lasciando la sua mano e iniziando a correre verso la porta della stanza dell'ospedale, la apro di colpo facendo sussultare la signora che sta nella stessa stanza, Charlotte e Richard sono sempre seduti nelle stesse sedie come se ora gli appartenessero quelle sedie davanti alla stanza 136, noto il viso di Benedetta scavato da cui scende una lacrima, quella ragazza deve essere davvero preoccupata per non mangiare niente, anche io lo sono, piú di tutti, il cuore mi si stringe nel pensiero che potrei perdere la mia piccola Cecilia, quando i presenti si accorgono della mia brusca uscita dalla stanza sollevano il capo bruscamente -si è svegliata!- sussuro con un filo di voce e un piccolo sorriso smorzato, Charlotte scatta in piedi, guardandomi negli occhi, vedo una scintilla di speranza nel suo sguardo e come se mi chiedesse "è proprio vero? La mia Cecilia si è svegliata?" io annuisco come capire il suo sguardo, solo quando Charlotte e Richard corrono dentro la stanza 136 realizzo veramente che la ragazza dagli occhi blu si è svegliata
-si è svegliata!- urlo per l'ospedale correndo ad abbracciare Brad che si era alzato dopo che mi aveva visto uscire dalla stanza -si è svegliata!- ripeto questa frase che potrei ripetere fino allo sfinimento!
-lo so Con lo so!- dice lui mentre mi da dei colpi amichevoli sulla schiena, solo ora riesco a capire che avevo iniziato a piangere, mi asciugo le lacrime, e mi stacco da Brad iniziando a correre verso la Reception
-Cecilia Jonson, stanza 136 si è svegliata dal coma!- dico alla signora sulla cinquantina seduta davanti al computer
-le chiameró il dottor Sullivan!- dice lei masticando fastidiosamente una cicca, io annuisco camminando verso la stanza 136, sono su di giri, e chi potrebbe darmi torto, si è svegliata! Si è svegliata!

cammino avanti e indietro davanti alla stanza 136,il dottor Sullivan è entrato da un quarto d'ora nella stanza di Cecilia; il dottore Sullivan aprì la porta uscendone, mi precipitai subito da lui,

-come sta?-chiedo, preoccupato, lui sorride rassicurandomi

-sta bene, puoi finalmente vederla- guardai la porta bianca e sorrisi.

-grazie, non sò cosa avrei fatto senza di lei-

il dottore sorrise prima di scomparire dietro la porta, mi avvicino a lei, ha una mascherina sulla faccia per aiutarla a respirare, mi siedo nello sgabello, le prendo la mano che lei subito ritrae, mi guarda con uno sguardo spaventato

-ciao piccola Cecilia!- dico sorridendole dolcemente,

-scusa ci conosciamo?- mi chiede alzando un ciglio, il cuore mi sinstrige, si forma un nodo in gola, quelle parole mi trafiggono il cure.. davvero si è scordata di me? di tutti i momenti che abbiamo passanto insieme? perchè questo? che ho fatto di male?

-cecilia stai scherzando?- chiedo come ferito, la guardo male

- em no, non so chi tu sia.. scusa- dice lei mortificata, - scusa ma non riesco a ricorare- continua, gli occhi pizzicano, io Connor Ball che piange? veramente? eppure prima che la conoscessi io ero quello che le ragazze le usavo.. sono cambiato così tanto..

-scusa, devo aver sbagiato persona..- mi alzo dallo sgabbello, girando le spalle per andarmene

-aspetta-dice alzando il braccio destro, io mi giro guardandola -eppure credo di averti visto da qualche parte..- dice, io sfilo il telefono dalla tascadei jeans mostrandole il blocco schermo, mostrandole una nostra foto,eravamo a casa di sua zia Lilian, la prima foto che avevamo insieme da fidanzati,lei guarda la foto sfiorando lo schermo - questa sono io- dice sotto voce, io annuisco, infilandomi il telefono in tasca -parlami di te, magari così riesco a ricordare!- dice i sussurro, io torno a sedermi nello sgabello

-allora io mi chiamo Connor, e ci siamo conosciuti in Australia, tu eri andata da tua ziaLilian per l'estate, e li ci viveva pure Brad, l'amico di una vita, all'inizio volevo solo una scappatella con te,ma poi ti ho conosciuta meglio, e mi sono innamorato,è strano dirlo, si io Connor Ball mi sono innamorato,di una ragazza bellissima, che mi ha cambiato la vita, che mi ha reso un rgazzo migliore, e poi che dire, ion con Brad, James e Tristan abbiamo formato una band..-

-sta zitto,io sò chi sei tu, tu sei quello che mi ha investito, quello che mi ha ridotto in questo stato.- ulrò scoppiando in un pianto isterico.

-cosa? no hai completamente frainteso io non ti avrei mai fatto del male..- cercai di avvicnarmi ma mi bloccò

-vai via altimenti mi metto ad urlare.-

-ma io..-

-vai via!- mi indicò la porta. io mi alzai, e andai verso la porta e aprendola le rivolsi un ultimo sguardo.

-ti amo Cecilia, ricordalo.-

-smettila e vai via.-

[..]

entrai nel ufficio del dottor Sullivan sbattendo la porta

-che cazzo le ha detto,pensa che io l'abbia investita, manco ha avuto un incidente!- sbraito avanzando verso la scrivania di quel bastardo,

- ho dovuto mi dispiace, è troppo debole per ricevere la notizia del cancro-

-Lei adesso pensa che Io, il ragazzo che la ama di più l'ha investita,non si ricorda neanche chi sono.- è poco virile per un uomo, ma stavo iniziando a piangere.

-il tipo di tumore può fare dimenticare delle cose, ma con la chemio potremmo cercare di risolvere il problema..-

-Potremmo? POTREMMO? dobbiamo risolvere il problema, lei deve ricordare, lei non può dimenticare-

HELLO DEARR!!

ciao a tutte!che capitolo tragico! maa.. non l'ho scritto scritto sola, ma con l'aiuto di mariapiaschembari autrice di long way home! comunque vi consiglio di andare a leggere la sua fanfiction!! scusate per il ritardo, ma sono stata impregnata!!

Baci&noccioline Xx.

Oh Cecilia||Connor BallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora