Questa parte è senza titolo.
Non per un motivo particolare, semplicemente non dovrebbe esistere.
Fino ad adesso è stato tutto un accapo, elenchi di cibo, fantasie perverse e strane, perché sta roba è tutto ciò che non va nella mia testa e preferisco tenerlo qui fuori, come l'umido quando fa puzza.
Tipo prendi la rana, a lei non gliene fotte un cazzo, o forse sì, questo è il problema, non lo so nemmeno io porca puttana.
trovatemi uno psicologo, questo romanzo (non) è una richiesta di aiuto.
E dopo questa piccola roba metateatrale (grazie del termine Plauto) non so cosa dire per ricostruire l'illusione che tutto questo non sia reale, lo è e basta; esiste dal momento in cui la mia mente stessa lo immagina.
Quello che voglio dire è, continuate a seguire, perchè se tutti sti matti sono una parte di me, potreste scoprire pian piano che magari sono anche parte di voi.
Questo libro, dentro a un libro, dentro a un giornale, dentro a un copione di un film, dentro a un menù di una rosticceria.
rosticceria
ia
La Rana comunque legge il menù della rosticceria e ordina un isola.
Torna a casa prende le chiavi e guarda futurama, insomma quello. Come le persone normali, che non hanno niente di speciale, quale è da adesso, può vivere una vita noiosa e normale come prima, come fai anche tu forse.
E potrebbe benissimo finire qui, basterebbe un altro passo giù dal grattacielo e invece no, non ne ha il coraggio.
Magari invece se ce la mettesse tutta potrebbe avere un briciolo di successo, anche senza talento, giusto una lamborghini che fa sempre figo e un completo prada.
Basterebbero per essere felice? Probabilmente sì, ma farcela è un altro discorso.
D'altra parte basta andare a lavarsi i denti per vedersi immobili, con gli occhi fissi nel nulla cosmico, le occhiaie e i capelli spettinati e per decidere se amarsi o odiarsi per un eterno secondo.
Scegliete voi il finale:
OPZIONE A
La Rana comincia a prendere a pugni lo specchio e ogni colpo sembra tornare indietro sul suo viso, e le suo nocche sanguinano. Intorno si fa tutto nero, ma la luce dei suoi occhi illumina lo specchio come la tua stella preferita. Lo specchio e la rana si spaccano a vicenda, lottano fino alla fine. E non resta nulla, solo il nero e buio. Fine.
OPZIONE B
La Rana strizza l'occhio allo specchio, il suo sorriso è affascinante e smagliante, e si riflette sull'argento in modo sensuale e luccicante. L'Anfibio alla fine avvicina le sue labbra, e affonda nello specchio, anzi precipita di botto, e scompare. All'interno dello specchio, non quello di alice, c'è solo una stanza bianca, candida, luminosa vuota. Lì nulla è necessario, solo la Rana. Non beve, non mangia, può dormire e sognare il bianco, ma senza nessun bisogno. Ha solo sè stessa e nessuno che le rompe i coglioni. Nessun idiota che le urla addosso, nessuno sguardo di sfiducia, non può essere ignorata da nessuno e nemmeno chiamata per scolare la pasta: è sola.
OPZIONE C
Si lava i denti guardandosi storto, piscia, si mette le cuffie e va a letto.
Scegliete con saggezza, io devo ancora scegliere.
ciao amori