2.

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Mi coprii le mani con le maniche del mio giubbino, nè io nè Dylan eravamo a nostro agio, così decisi di rompere il ghiaccio.
'Che anno frequenti?' chiesi guardandolo negli occhi, lui all'inizio ricambiò lo sguardo poi osservò il marciapiede sul quale camminavamo
'Il terzo, immagino che anche tu lo faccia no?'
'Sì, ma sono un anno più piccola, sai quella cosa che ti mettono un anno dopo se nasci prima?'
'Um, si, quindi immagino tu sia nata a Gennaio'
'Il 5 precisamente, tu invece?' ero incuriosita fin troppo, mi sembrava di invadere i suoi "spazi" ma il giorno dopo avrei dovuto cominciare la scuola ed era sempre meglio farsi un amico, almeno così dicevano. 
'Io il 23 Novembre, ascolti gli Arctic Monkeys? Sento 'Knee socks' dalle tue cuffiette' mi disse con una mezza risata
'Em si' dissi mettendo in pausa la musica 'Tu li ascolti?' 
'Chi non li ascolta?' mi disse con una risata
'Hai ragione, ma in Australia sono davvero poco conosciuti!'
'Ecco il perchè del tuo accento, sapevo che non eri californiana!' mi sorrise, poi riguardò a terra, aw.
'E come mai il trasferimento?' mi chiese, questa domanda fu come un pugno nel petto, cosa dovevo dire? I miei genitori sono morti in un incidente, ma tranquillo, non ci sto più male a parte certe volte in cui piango tutta la notte? Ero nel panico, scese un lacrima, la spostai col pollice, sentendo quanto le mie gote erano fredde. 
'Hei non volevo-' disse lui, questa volta si fermò e mi guardò negli occhi, 'Non preoccuparti, è tutto ok' poi sentii il motore di una macchina, ecco mio fratello. Parcheggiò la sua Duster color caramello nel cortile, davanti al garage e mi guardò: 'Hei Juls!' era sempre lui, il tipico vecchio Alex che mi rubava le bambole per dispetto e che mi costringeva a guardare i pokemon ogni sabato mattina, era sempre il mio fratellone, solo un bel po' più grande. Aveva i capelli neri, gli occhi verdi e il suo sorriso fantastico che aveva fatto innamorare tutte le ragazze al liceo, 'Io vado' mi disse Dylan con un sorriso, io gli feci un cenno con la mano per salutarlo e mi avvicinai verso mio fratello che aveva già le braccia aperte pronte per abbracciarmi, non potei fare a meno che sorridere, sentivo il suo profumo mentre appoggiavo la mia testa sulla sua spalla e mi sentivo di nuovo a casa. 
'Ti va di ordinare una pizza?' mi chiese con un sorriso a 32 denti, come facevo a dire di no?
'Sai già la risposta vero eh?' 
'Ovvio sennò non sarei tuo fratello, duh!' ridemmo entrambi 
'Con la rucola vero?' mi chiese
'Yes, il vegetarianesimo non mi abbandonerà mai'
'Contenta tu!' Alex era solito prendere pizze super caloriche e riuscendo anche a finirle! Poi entrò in casa e lo seguii, andò nella cucina tirando fuori il telefono.
'La pizza arriverà tra 20 minuti, intanto se vuoi ti accompagno a sistemare la roba in camera'
'No grazie, faccio da sola' risposi sorridendo
Salite le scale c'erano tre porte, da una intravedevo la camera di Alex, vedevo il suo letto king size, poi vidi una porta aperta, quella era sicuramente camera mia.
Entrai nella stanza dipinta di un giallo crema, era carina, vedevo la cura che Alex ci aveva messo per farla sembrare più accogliente e simile alla mia vecchia camera, ma quello che meno volevo era un tuffo nel passato. Posai a terra la valigia e notai un mucchio di quaderni, penne e materiale scolastico che Alex aveva probabilmente comprato per il mio arrivo a scuola: lo zaino era azzuro tenue, quasi grigio, il mio colore preferito; Alex poteva anche essere ossessionato del lavoro ma non si dimenticava mai i piccoli dettagli. 
Appoggiai lo zaino a terra e misi tutta la roba sulla scrivania, cercando di essere più ordinata possibile, decisi di mettere i libri sul tavolo mentre i quaderni su uno scaffale con alcune foto incorniciate dei miei vecchi amici e della mia famiglia. 
Poi andai a vedere il bagno, per poter sistemare i miei trucchi, era piccolo e rosa cipria, grazioso, non avevo mai avuto un bagno in camera in tutta la mia vita, appoggiai la trousse sul mobiletto accanto il lavandino e vidi uno spazzolino ancora impacchettato assieme a un dentifricio alla menta vicino alla cesta dei panni, spacchettai lo spazzolino e lo misi in un bicchiere porta "roba"  e feci lo stesso per il dentifricio, mi guardai allo specchio e mi ricordai di avere ancora la giacca addosso, la tolsi in fretta appoggiandola sull'attaccapanni bianco di fianco alla porta della camera, poi mi buttai sul letto e in pochi secondi mi addormentai.

nerd ❀ dylan o'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora