12.

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Nota autrice: questa ff finirà verso il capitolo 20, massimo 25, sto programmando un'altra ff su Luke Hemmings. Spero di non avervi deluso, scusate.

Ascoltate la canzone quassù mentre leggete, please.


Senza nemmeno darmi tempo di rispondere, Thomas si presentò a casa mia, aveva una giacca di pelle nera e dei skinny jeans grigi con dei buchi sulle ginocchia, era davvero bello, ma forse non era il mio tipo, era arrogante e molte volte egoista.

Io avevo giusto degli shorts a vita alta con una canottiera nera dentro, e una volta arrivati alla festa mi sentii fuori luogo, tutte le ragazze avevano vestitini attillatissimi e tacchi alti 12 metri, mentre io bevevo da un bicchiere di plastica rossa nelle mie amatissime vans.

Thomas mi aveva "abbandonata" per andare a salutare dei suoi amici, provai ad avvicinarmi al gruppo, quando lo vidi: i capelli color mogano in un ciuffo perfetto e questa volta era senza gli occhiali.

Lui mi vide e mi venne incontro facendomi un cenno con la mano, 'Hei che ci fai qui?' mi chiese

'Sono qua con Thomas, è laggiù' dissi indicando un gruppo di ragazzi alla fine della stanza

'Lo sai che non dovresti uscire con lui.'

Questa frase mi fece impazzire dalla rabbia, lui che ieri sera mi aveva rifiutato veniva a dirmi con chi stare

'Dylan stanne fuori, ti sei già fatto male per questo, poi non mi caga nemmeno, vedi?'

'Julia, no. Io non ci sto fuori ok? Me ne frega di te cazzo, ieri sera sono stato uno stupido a rifiutarti ma io ci tengo a te, sei una ragazza speciale e voglio essere più di un amico per te.'

Detto questo, attaccò le sue labbra alle mie appoggiando le sue mani sulle mie guance mentre io appoggiai le mie mani sul suo collo, ancora con il bicchiere in mano.

Dylan mi sollevò prendendomi in braccio, appoggiando la mia schiena contro un muro, intanto le nostre labbra erano ancora attaccate e nessuno dei due aveva intenzione di staccarle.

Lui cominciò a lasciarmi baci umidi sul collo, lasciando segni violacei dove succhiava, sapevo cosa voleva fare e lo volevo anch'io ma non nella casa di un ragazzo che nemmeno conoscevo, quindi distaccai leggermente le sue mani e gli sussurrai in un orecchio: 'Non qui.'

Lui capì tutto e mi portò a casa sua, prendendomi per mano mi accompagnò su per le scale, 'Tranquilla, non c'è nessuno', una volta giunti in camera sua lui mi guardò negli occhi: 'Non voglio obbligarti, sei sicura di quello che stiamo facendo?' amavo quando Dylan faceva così, 'Stai zitto e baciami.' gli dissi appoggiando la sua mano sui miei fianchi.

Lui mi tolse la maglietta e mi sdraiò sul letto, mentre io gli tolsi la t-shirt.





nerd ❀ dylan o'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora