"Io non sono l'Altra, sono Sanem!"

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Sanem:
Mi giro nel mio letto con la vaga sensazione che è già mattina. Sono in dormiveglia e sento in sottofondo già i rumori del mio quartiere che me ne danno la conferma.
Che peccato però, sto dormendo così bene... ieri è stata una giornata così strana e faticosa. Ripenso inconsciamente a quello che è successo e uno strano sorriso mi si piazza sulla faccia rendendomi tutto ancora più confuso. Sento una strana presenza vicino a me. I miei pensieri mi stanno forse condizionando? Sto forse sognando ancora? Apro gli occhi per capirci di più e il viso di mia sorella mi è appena a pochi centimetri dalla faccia. Sbarro gli occhi impaurita e salto per lo spavento.
"Aaaah! Ma che succede?"
Ha la faccia imbronciata. Come sempre. E mi fa cenno di non urlare troppo, anche se forse non si rende conto l'impossibilità della cosa. Chi è che starebbe tranquilla dopo un risveglio così?
"Sssh! Zitta Sanem, o sveglierai tutti! Ho saputo che ieri notte sei stata con il signor Can! E dove, eh? Che c'è, sei diventata il suo braccio destro adesso?"
"Dì un po', stai bene? Pensi di essere tu il mio capo? Rispondi, sei il mio capo? Eh? Fatti i fatti tuoi!" Rispondo io innervosita da quello strano interrogatorio. E no, svegliarmi in questo modo non è stata proprio un ottima idea.
"Sanem, non farmi arrabbiare, nessuno fa carriera da un giorno all'altro!"
"Be' e anche se fosse a te che ti cambia? Non lo so, mi sembri gelosa!"
"Non fare troppo la spiritosa Sanem, io ti faccio a pezzettini. Ti riduco in poltiglia!"
"Ti prego mi sono appena alzata. E poi sei vegana. Mangiala un po' di carne, fa bene al cervello!"
"Non ti sopporto Sanem!"
"Io invece ti adoro pensa. Ti adoro, così bella con le sue fisime che rompe le scatole già di prima mattina!" Affermo quindi urlando di nuovo, alzandomi e lasciando decisa la mia ormai troppo affollata cameretta.
"Sanem, Sanem!"
Continua quindi Leyla imperterrita, ma io non ho nessuna intenzione di starla ancora a sentire. Ho già sentito abbastanza mi pare, no?

Osman:
Sono seduto tranquillo a fare colazione, con una mano reggo il cellulare e guardo sognante le foto di Leyla, con l'altro bevo il mio amato te' della mattina. Lo guardo distratto. In realtà l'ho già finito, e non me ne sono nemmeno reso conto. La mia ma te altrove, i miei occhi sono sempre su di lei. Ingrandiamo la foto e sorrido come un cretino. Com'è bella... ma perché per lei non esisto in quel senso? Se solo avessi una chance...
Sento dei passi provenire verso di me, in giardino, dopo fino a poco fa era beatamente da solo a fare quello che mi riusciva meglio. Così vedo Ayhan venirmi incontro sorridente e con un bicchiere di te' in mano. Poso subito il cellulare per evitare che mi becchi in flagrante. Appena mi è a pochi centimetri mi guarda e mi da un rapido e affettuoso bacio sulla guancia. Non capisco. Così la guardo confuso da quell'improvviso e inaspettato gesto.
"Hai saputo?"
Sorrido, ancora più confuso di prima.
"No, che cosa?"
"Ho aperto il mio sito. Ti dico il nome, pronto?"
"Vai..."
"Ayhan.com!"
"Ayhan.com ?" Ripeto incerto "certo potevi anche essere più creativa..."
"No dai è una cosa semplice, perfetto per me. Come a dire, sono io! Descrive un po' chi sono. E poi credo che più che altro servi un po' a me stessa, per migliorarmi ecco."
Cerco di seguire il suo discorso, così appena finisce di parlare annuisco ancora poco convinto.
"Ah... ok ho capito, ho buttato i soldi!" Non è forse davvero così?
"Oh dai fratello, non dire così! Bevi il te', io vado a fare lo yoga." Mi dice quindi, allentandosi già e lasciandomi di nuovo solo.
"Anche lo yoga?"
"Lo vedi? Vedi che ti ho sorpreso! È esattamente questo il mio obbiettivo, sorprendere e sorprendermi. Perché c'ho che faccio su di me lo faccio anche su di te!" Afferma sorridente, strizzandomi l'occhio convinta da quello che ha appena detto.
Sorrido divertito e non le dico nient'altro. È così bella vederla così piena di energie...

Ayhan:
"Ayhan!"
Sono in camera mia, concentrata sul mio nuovo hobby mentre qualcuno entra chiamandomi decisa. È Sanem. Si, riconosco la sua voce.
"Ayhan... ma che stai facendo?" Mi chiede quindi, prendendomi in giro.
"Sanem, fai piano mi deconcentri! Non lo vedi che sto facendo yoga?"
La vedo con la coda dell'occhio sorridere ancora e mettersi a sedere sulla sedia vicina.
"Yoda... fallito io ho!" Mi dice quindi, imitando quel personaggio di quel film che amiamo tanto. Questa volta sorrido anche io.
"Dai, ti prego, non farmi ridere! Ei, guarda questa posizione. Sai come si chiama? La posizione della sedia! Ginocchia flesse e mani al cielo verso le stelle."
"Una sedia proprio tu ora sembri." Continua quindi a parlare come Yoda. Niente, non mi prende proprio seriamente... così decido di cambiare discorso.
"Allora, come va?"
"Insomma, ho litigato con Leyla. È davvero fastidiosa!"
"Inspira, espira e lascia che sia..." la sto ascoltando, solo che non posso nemmeno smettere di fare quello che sto facendo.
"Non capisco proprio come siamo nati dagli stessi genitori! Mia sorella è proprio perfetto, onnisciente. Ed io? Proprio l'opposto! Ho iniziato a parlare a quattro anni! Sarà stata per colpa sua? Ho subito un trauma!" È un fiume in piena. Si, devo dire che i suoi primi anni di silenzio li ha proprio recuperati bene. Così la guardo, e con tutta la tranquillità che ho le rispondo saggiamente.
"Qualunque trauma, sorella cara, può fare di te una persona migliore. Basta accettarlo!" Di o quindi sicura. Si, sono proprio diventata già una persona saggia. Questo yoga sta funzionando. "Scusa Sanem, verresti a spingermi la schiena? Devo toccarmi la punta dei piedi con le dita..."
La vedo venire verso di me e spingermi con tutto il suo peso verso il mio obbiettivo.
"Si, così va meglio... senti, parlami dei tuoi colleghi dell'ufficio, che tipi sono eh? Se poi mi fai vedere qualche foto mi faccio un idea più precisa..."
"Ora te le faccio vedere... allora, Cey Cey è un bravissimo ragazzo. È un09 stravagante ma è quello con cui ho legato di più. Poi c'è Guliz, senti Ayhan io non lo so come fa, ma tutto quello che accade in azienda poi lei lo viene a sapere. Non c'è verso!"
"Ah bene..."
"Poi c'è Deren, bella! Forse un po' troppo spesso arrabbiata..."
"Ah si sì, ma sicuramente è una che fa pilates. Se facesse yoga non sarebbe poi così nervosa, ne sono sicura!"
La sento ridere divertita. "Hai ragione... poi c'è, il signor Emre!"
Questa volta sono io a ridere. "Guardalo li, il professorino..." affermo divertita concentrandomi di nuovo sui miei piedi.
"E... il signor Can..."
Sento un tono di voce diverso questa volta, così alzo subito e di nuovo lo sguardo per capirne il motivo. O mio Dio, e questo chi è?
"Ah..."
"È già..."
"La foto sarà ritoccata o è vera? Perché credo proprio che se lo vedesse Brad Pitt si andrebbe a nascondere e non verrebbe più fuori, povero."
"È bello, vero Ayhan?"
"Oh si che lo è..."
"Mi chiedo sempre perché ai ragazzi capita sempre la parte del cattivo. E mi chiedo perché lo immagino così, a petto nudo..." si confessa senza paura la mia sorellina. Ma si insomma, in fondo, come darle torto? Se solo ogni donna del mondo vedesse questa foto penserebbe sicuramente la stessa cosa... uguale, identica...
"Perché nel nostro immaginario si riflette ciò che immaginiamo..."
Si allontana da me e mi guarda perplessa.
"Ok basta, io vado..."
Mi sono lasciata andare troppo anche io a quanto pare, non ci sto capendo molto...
"Aspetta!" E all'improvviso un idea mi arriva in mente come un fulmine a ciel sereno. "Sanem, ha la barba no? Potrebbe essere lui il tuo Albatros!" Così mi alzo da terra sicura di quello che ho appena detto.
"Non è lui Ayhan, non è lui. Si insomma, il mio Albatros indossava scarpe nere, lucide ed eleganti. Invece il signor Can l'ho visto bene, aveva i jeans e le scarpe sportive. Non può essere lui!"
La guardo poco convinta di quello che ha appena detto, o forse troppo sognante
"Secondo me si!"
"Ok hai ragione, ma devo andare..." mi dice infine, lasciandomi di nuovo sola.
"I jeans, la tuta,i pantaloncini corti. Si può mettere qualsiasi cosa, comunque la giri rimarrà sempre bellissimo." Ed io le vado dietro. Non ho ancora finito il nostro discorso.
"Ayhan ma lui è cattivo, te l'ho detto! Io so per certo che trama delle cose alle spalle di suo fratello."
"Sorellina mia, nell'universo bene e male si equivalgono. Non sta a noi la scelta, dipende tutto da noi, perché ognuno di noi..." si, un altro pensiero saggio in arrivò. Se solo Sanem non mi interrompesse con i suoi baci sulla guancia.
"Ayhan, oggi sei u un altro mondo. Ci sentiamo quando torni!"
"Namaste Sanem!" Così la saluto, con le mani conserte imitando il mio nuovo ruolo.
"Namaste Ayhan..."
Un altro bel respiro, e si torna a fare yoga.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 15, 2021 ⏰

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