Capitolo 9

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Non fu semplice tornare alla normalità. Anche se una volta a Monaco continuarono a ritagliarsi degli spazi per loro, non si sentirono più liberi com'erano stati in Brasile. Harry trovava che fosse normale, certo, però non poteva evitare di sentire una leggera angoscia impadronirsi di lui ogni volta che pensava al fatto di non poter più essere il ragazzo spensierato che aveva trascorso le vacanze a Rio. Lo stesso, ovviamente, valeva per Louis. Sebbene fosse presente e attento come mai Harry si sarebbe aspettato, qualcosa era cambiato.

Nessuno, oltre ai loro amici più cari, si accorse di quello che era accaduto tra loro.

Continuavano a lavorare ognuno per conto proprio, senza interferire nella vita dell'altro, ma la sera, nelle quattro mura di casa dell'uno o dell'altro, erano davvero Harry e Louis, come solo in Brasile erano stati.

Ultimamente erano entrambi molto impegnati con gli allenamenti, così le giornate passavano in tranquillità.

Quella mattina Harry si era alzato presto per allenarsi e senza neanche rendersene conto si era fatta ora di pranzo. Aveva appuntamento con Louis alle 13.00 per mangiare qualcosa insieme, e così – resosi conto che mancasse ormai solo mezz'ora – si fece una doccia veloce e s'infilò i primi vestiti che capitavano con la paura di far tardi e farlo attendere.

Avevano deciso di mangiare in una bisteccheria che non avevano mai provato. Louis aveva insistito tanto per andarci, visto che amava la carne e aveva adocchiato il nuovo ristorante già da tempo. Harry non se l'era fatto ripetere due volte e aveva subito prenotato. Non riusciva mai a dire di no a Louis, perché il suo istinto principale era sempre quello di accontentarlo. Prima o poi questa cosa gli si sarebbe ritorta contro, ne era certo.

Quando arrivò fuori al ristorante con appena qualche minuto di ritardo notò che Louis fosse già lì.

"Non ci posso credere.", gli disse avvicinandosi. Non lo abbracciò. Erano in strada e in molti avrebbero potuto avvistarli. Sebbene si vedessero in giro insieme più spesso e non mancasse qualche speculazione all'interno del loro ambiente, i fan e i giornali avevano cominciato a pensare che tra loro fosse nata un'amicizia e, naturalmente, loro stessi in pubblico si comportavano da semplici amici.

"A cosa?", chiese Louis con un sorriso splendente, gli occhiali scuri che gli erano scivolati quasi sulla punta del naso.

"Al fatto che tu sia già qui.", si spiegò Harry.

"Cosa vorresti dire?"

"Tu non sei mai in orario, Lou!"

Louis sbuffò. "Ma non è vero!"

"Di' la verità, sei arrivato in orario soltanto perché non vedevi l'ora di provare questo ristorante...", lo punzecchiò.

"Mi hai scoperto." Alzò le mani in segno di resa.

"Mai una volta che fossi impaziente di vedere me!", protestò Harry. "Dovrei offendermi."

"Io sono sempre impaziente di vederti.", lo stupì Louis.

Non era solito elargire parole d'affetto, e proprio per questo quando lo faceva il cuore di Harry batteva un po' più forte. Ormai aveva imparato a conoscerlo, a comprendere i suoi silenzi, i suoi modi di fare, e sapeva anche che Louis in fondo gli fosse veramente legato. Non si erano mai detti fino in fondo quello che provavano, però.

Louis sembrava bloccato, non riusciva a essere troppo esplicito e, quelle rare volte in cui si esponeva un po' di più, si ritraeva subito imbarazzato.

Harry, al contrario, era molto più propenso a dirgli quello che sentiva, ma era frenato dalla paura che Louis potesse spaventarsi e fare un passo indietro nel rapporto.

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