Andai all'aeroporto, entrai e trovai un sacco di gente, sentivo i loro cuori battere e produrre sangue fresco, odorai, e avevo così fame...
Mi diressi verso lo sportello delle informazioni, e c'era una ragazza dai capelli tutti in ordine, attaccati in un morbido chignon, erano castani scuri con delle sfumature ramate, gli occhi pieni di trucco, e quel rossetto messo sopra le labbra, per farle sembrare più grandi, ma come diavolo ci eravamo arrivati a questa strana e orribile moda?
La guardai schifato.Io."Voglio un biglietto, per il primo aereo disponibile..."
Mi guardò sorpresa.
Ero lì da solo qualche minuto, e già il suo forte profumo mi stava dando la nausea.Io."Sbrigati."
Dissi secco, ed ecco che mi tirò un'altra occhiataccia, e poi riguardò il computer.
Sarah era il suo nome, lo lessi sulla sua targhetta, posta sulla sua divisa blu e gialla.S."Allora c'è un volo che parte tra quaranta minuti, ed è diretto a Malibù."
Io."Si va bene."
La guardai negli occhi.
Io."Voglio il posto migliore."
S."Si, certo."
Sorrisi.
Io."Brava, così non dovrò ucciderti..."
Mi guardò sconvolta.
Io."Tranquilla tesoro...dimentica ciò che ti ho detto."
Annuì.
S."Sono cento dollari."
Sorrisi divertito.
Io."No, tesoro io non pago...grazie per il biglietto, e dimentica questa conversazione.
Ah, e in quale numero devo andare?"S."Dodici."
Afferrai il mio biglietto, le feci l'occhiolino e andai verso il mio numero.
Appena arrivai, alzai lo sguardo verso il tabellone, e c'era scritto che per il mio volo stavano imbarcando, così mi misi in fila.