CAPITOLO 6

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Da quando avevo chiamato per la prima volta il Signor. Smith,papà, era ormai passata una settimana. Durante la quale non era successo granché, sono andata a scuola, sono uscita con i miei amici e ho legato di più con mio padre.

Oggi è un gran giorno per me, oggi compio 17 anni!!
È il primo compleanno che festeggio con questa nuova famiglia, sinceramente non so cosa aspettarmi.

La mia giornata comincia svegliandomi, grazie a Tyler che urla e mi toglie le coperte buttandole a terra. Così costretta mi alzo e scendo le scale emozionata e curiosa della giornata che mi aspetta.
Mentre scendo le scale non vedo nessun addobbo, ma decido di lasciar perdere e vado in cucina.
Entro e vedo tutti quanti indaffarati a mangiare la propria colazione.
Mi schiarisco la voce per farmi notare
< buongiorno tesoro>
<buongiorno peste>
Tutto qui? Pensai
<ehm buongiorno..>
Mi siedo e comincio a mangiare. Da quando sono entrata è calato il silenzio e si può notare quanto disagio ci sia in questa stanza. Ad un certo punto rompo il silenzio
<allora, cosa facciamo oggi?> chiesi
<beh tu vai a scuola, come sempre e poi torni a casa a studiare> risponde papà
<hai intenzione di uscire stasera?> mi chiede Tyler
<beh non credo a me no che voi non volete ch resta con voi>rispondo
<per me puoi uscire, almeno non rimani chiusa in camera tutto il giorno> rispose mio padre
<mh... davvero non volete fare nulla?> lì guardò con occhi pieni di speranza, aspettandomi la risposta che pensavo, ma invece...
<tesoro, stasera noi lavoriamo> mi risponde mio padre
<ah ok..>
Detto ciò finii la colazione e corsi in camera mia, per distrarmi da quella situazione iniziai a prepararmi per la scuola.
Pronta, scesi di sotto e una volta fuori salii sulla macchina e mi diressi a scuola.

La scuola passò in fretta, forse anche troppo.
Tornata casa, subito notai che non c'era nessuno, strano pensai.
Era ora di pranzo, ma non avevo molta fame così andai direttamente in camera e mi coricai sul mio comodissimo letto matrimoniale.
Quel pomeriggio invitai Liam e Thomas a casa mia.
In teoria non avrei dovuto farlo, mio padre non vuole e specialmente se siamo soli, ma era il mio compleanno e non avevo voglia di stare sola.
Passai un bel pomeriggio in loro compagnia, loro non si erano scordati del mio compleanno, anzi mi fecero anche dei regali:
Liam mi regalò una collana con un ciondola a forma di cuore e dentro una nostra foto. Che carino!!
Thomas mi regalò un vestito rosso sangue, era molto corto e aderente, ma era bellissimo!!!
Quello stesso pomeriggio avevamo deciso di uscire la sera e di andare in discoteca per festeggiare il mio compleanno, loro non erano al corrente di ciò che era successo quella mattina, non volevo rovinare quella bella giornata ed era grazie a loro se era diventata così.
Dopo che i miei due migliori amici se ne andarono via, passai il resto del pomeriggio a prepararmi per la serata.

Mentre ero sotto la doccia sentii dei rumori provenire da giù, presi una tovaglia per coprirmi, mi avvicinai al mio letto e da sotto il materasso tirai fuori una pistola. Eh si, tengo una pistola sotto il materasso, problemi?
Scesi le scale, senza farmi vedere e subito notai una figura di spalle, era alta e muscolosa. Mi presi di coraggio e decisi di attaccarlo. Gli misi il mio braccio intorno al collo e la pistola  che puntava alla sua testa
<non ti muovere o ti uccido!> dissi
<Sofia? Puoi allontanarti da me> rispose, la sua voce era familiare
La figura si girò e vidi che era Colyn
<cazzo mi hai spaventata!> dissi tirandogli un pugno sul braccio
< almeno io sono asciutto e vestito>lui arrossì
<cazzo!> diventai rossa e corsi in camera mia.

Ho passato il resto del tempo a prepararmi, indossai il vestito che mi aveva regalato Thomas, misi la collana di Liam, un po' di trucco e infine sistemai i capelli.
Ero davvero bella!
I miei pensieri vengono interrotti quando il mio telefono suona, era Thomas, mi disse di scendere poiché lui era lì che mi aspettava.
Presi di corsa la mia borsa, scesi le scale e sul punto di uscire mi sento tirare per il polso
<cambiati, non puoi uscire così!> Colyn
<lasciami in pace, non sei mio padre e io mi vesto come voglio!>
<dove hai preso quel vestito? Non ricordo che tu lo avessi. e quella collana?>
<oh ma fatti i cazzi tuoi!>mi liberai dalla sua presa, corsi fuori e raggiunsi i miei amici in macchina.

Ho passato davvero una bella serata, mi sono divertita e avevo gli occhi di tutti i ragazzi addosso, proprio l'effetto che volevo.
Sul tragitto di casa, io e Thomas cominciamo a parlare, mentre Liam si è addormentato dietro.
<Sofia posso chiederti una cosa?>
<dimmi pure Tommy>
<come mai stasera sei uscita con noi? Voglio dire tuo padre non ha preparato nulla?>
rimasi in silenzio per un po' e poi gli raccontai che tutti quanti si erano dimenticati del mio compleanno...
Lui rimase in silenzio, appoggiò  la sua mano sulla mia coscia , la accarezzò e mi guardò con uno sguardo dolce. Dopo si concentro sulla strada,fino ad arrivare alla mia abitazione.
Ci salutammo e scesi dalla macchina, fino ad arrivare davanti alla porta.

Rimasi lì fuori per un bel po' fino a quando Tyler non aprii la porta
<hey,vuoi ancora rimanere lì fuori?> disse ridendo
Io sorrisi leggermente ed entrai, mi tolsi le scarpe e gli chiesi dove fosse mio padre, lui mi indicò lo studio
In quel momento impazzii, si erano davvero scordati del mio compleanno... presa dalla rabbia risposi
<ovviamente! Dove cazzo poteva essere!!>
<ti consiglio di abbassare la voce, tuo padre è già abbastanza nervoso, non ti ci mettere anche tu!> mi avvertii
<IO? Non sto facendo nulla E SE LUI È ARRABBIATO PER I CAZZI SUOI A ME NON FREGA NULLA.
ANZI DIGLI DIRETTAMENTE CHE RIMANE CHIUSO LÌ, TANTO NON FA DIFFERENZA> iniziai a piangere, non so bene per quale motivo, ma non riuscivo a fermarmi...

Qualche secondo dopo uscì dallo studio papà, era arrabbiato, forse aveva sentito quello che avevo detto, ma sinceramente in quel momento non mi importava, come lui per il mio compleanno.
Papà si diresse verso di me arrabbiato
<ti ho sentito e ti ho detto mille volte che non voglio che dici parolacce e che devi rispettare tutti quanti qui! non devi farmi innervosire. Sono già nervoso per i fatti miei> disse
<vedi che anche io ho avuto la mia giornataccia, ma non ti faccio sentire una merda per ciò>
In tutto ciò continuavo a piangere, asciugando in continuazione il mio viso.
Ad un certo punto, mentre mio padre mi urlava contro, mi sentii la testa pesante, girava tutto e le voci erano ovattate.
Non c'è la facevo più stavo esplodendo, iniziai a salire le scale fregandomene di tutto e tutti e una volta arrivata alla mia camera gridai <GRAZI PER AVERMI FATTO PASSARE UN COMPLEANNO DI MERDA!> dopo aver sbattuto la porta, mi buttai sul letto piangendo fino a quando non mi addormentai.

SIGNOR. SMITH POV's
Mentre stavo rimproverando Sofia per il suo comportamento, la vidi distratta e appesantita, stava ancora piangendo, ma perché?
Subito dopo salì le scale per andarsene in camera sua, fregandosene di tutto, ma prima di entrarci disse una frase che mi fece zittire.
<grazie per avermi fatto passare un compleanno di merda>

Io e Tyler siamo rimasti in silenzio a scambiarci sguardi e subito dopo arrivò Colyn, preoccupato per il gran casino che c'era.
<cazzo! Me lo sono scordato...come posso averlo scordato..> dissi sedendomi sul divano e mettendomi le mani tra i capelli
<capo non deve farsene colpa, nessuno se lo ricordava , stiamo stati presi molto dal lavoro>disse Colyn
<stai zitto, stai peggiorando la situazione! Devo trovare un modo per farmi perdonare>
Calò il silenzio in quella stanza, dopo un bel po' decisi di andarla a controllare, per fortuna la porta era aperta.
Era sdraiata sul letto, stava dormendo, aveva tutto il trucco scolato.
Non ebbi il coraggio di avvicinarmi e pensai che sarebbe stato meglio risolvere tutto l'indomani, così andai a dormire con i sensi di colpa...

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