CAPITOLO 8

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Quando arrivo all'ultimo gradino della grande scalinata, sento qualcuno prendermi per il polso e girarmi verso di lui.
Mi spunta un sorriso in faccia quando penso che sia Colyn, ma invece davanti a me non si trova lui...

Davanti a me si trova una ragazzo alto, occhi verdi, capelli castani. Un bel tipo ma noto che ha una pistola in mano...
lui sta per aprire bocca quando io spaventata mi libero  dalla sua presa e comincio a correre verso il tavolo di papà.
Arrivo al tavolo tutta agitata è spaventata, mio padre si alza subito preoccupato e mi abbraccia.
<cosa è successo? E perché sei sola?>
<ero in giardino ha prendere un po' d'aria e un ragazzo mi ha fermata, teneva una pistola rivolta verso di me... >  per la paura dal mio viso scesero delle lacrime e mio padre le asciugò subito.
Mi guardò e sospiro dopodiché ci sedemmo al tavolo, stavolta attorno ad esso c'erano molti più bodyguard, vicino a me si trovavano Tyler e Colyn.
Dopo quella scena calo in silenzio, fino a quando mio padre disse < voglio presentarti una persona> rivolse lo sguardo al ragazzo seduto dall'altra parte del tavolo < lui è Josh, figlio di un mio amico>
Il ragazzo fu chiamato ad avvicinarsi da suo padre, anch'egli seduto al tavolo con noi, si sedette vicino a me e mi squadrò.
Era un ragazzo molto bello, alto, occhi verdi,capelli neri e sembra anche simpatico.
Io avevo capito molto bene cosa intendeva mio padre, per distrarmi decisi di assecondare la situazione e iniziai a parlarci.

La serata passò velocemente, purtroppo non riuscivo a non pensare a quello che era successo sulle scale, così una volta arrivata a casa, mi diressi verso l'ufficio di papà. Non appena entro iniziai con le domande
< perché quel ragazzo mi ha puntato la pistola? Tu sai chi era? Ma perché proprio a me? >
<fermati con le domande... è stata una pessima idea portarti, ma stai tranquilla rinforzeremo la sicurezza>
< papà io voglio sapere la verità!>
< non sono cose che ti riguardano, non ti immischiare in queste cose e ora vai a letto che è molto tardi>
< MA PAPÀ IO->
<HO DETTO BASTA E VAI A LETTO>
<CHE CAZZO!> gridai prima di uscire sbattendo la porta.
Mentre salivo le scale sentivo dei forti rumori di sotto, sicuramente era papà arrabbiato per come gli ho riposto ma vabbè.

Entrai in camera, mi sedetti sul davanzale della finestra e iniziai a pensare ed a trovare delle spiegazione a tutte quello che era successo. Tutto quello che mi veniva il mente lo collegavo a papà, c'erano troppi segreti e troppe cose che non sapevo.

Erano le 4 del mattino quando mi ricordai della chiave. La chiave della stanza a me segreta. Magari lì dentro avrei trovato qualche informazione.
Non ci pensai nemmeno due volte, presi la chiave e silenziosamente mi diressi verso la stanza.
Giunta davanti alla porta, inserì la chiave e la girai. LA PORTA SI ERA APERTA!!
Entrai velocemente e davanti a me vidi un enorme tavolo al centro della stanza con delle armi sopra, alle pareti erano appese delle mappe, due schermi e vari scaffali con dei raccoglitori.
Iniziai a perlustrare, mi incuriosiva molto il fatto delle armi sul tavolo, così mi avvicinai . Sopra al tavolo oltre alle armi c'erano documenti, e varie bustine con dentro delle polveri bianche. CAZZO QUELLA È DROGA!!
Decisi di concentrarmi sui documenti, uno in particolare mi incuriosiva: TRAFFICO.
Iniziai a leggere, si trattava di un piano per commerciare armi e droga. Rimasi scioccata da quello che leggevo, si parlava anche di morte, sparatorie ecc...
Lasciai il foglio sul tavolo, non sapevo se volevo continuare a sapere, indietreggiai e per sbaglio accesi uno dei due monitor.
Spuntarono delle foto di persone con tutte le informazioni su di esse. Alcune di quelle persone le conoscevo bene, ma rimasi allibita quando vidi i miei due migliori amici... lavoravano per mio padre... loro erano miei amici solo per volere suo...

Non volevo sapere più niente così, mi diressi verso la porta per uscire con le lacrime agli occhi.
Mentre io uscivo , mi trovai davanti Tyler e mio padre. CAZZO.
Mi guardarono e stavo iniziando la solita ramanzina, ma io stufa di tutto e tutti, iniziai a correre verso la mia camera e mi chiusi a chiave.
Mentre ero seduta sul letto sentivo mio padre bussare molto forte alla porta
<Sofia apri immediatamente! E dimmi cosa hai visto >
<no! Lasciami in pace!>
< HO DETTO APRI!>
Rimasi in silenzio e dopo due minuti, mio padre se ne andò.

Non sapevo cosa fare, l'unica idea che avevo in mente era di andarmene da lì, era tutto una bugia e segreti.
Presa dalle forti emozioni, presi il mio zaino e lo riempii di vestiti e di tutto ciò di cui potevo avere bisogno.
Prima di andarmene, decisi di scendere nell'udito di mio padre, fortunatamente non c'era nessuno in giro.
Entrai nella stanza, aprii il cassetto e presi un po cola pistola. In caso di emergenza dovevo pur difendermi con qualcosa.
Corsi nella mia camera, misi la pistola in tasca e uscii dalla finestra.

Una volta arrivata oltre al cancello, mi misi a camminare, non sapevo dove andare e non potevo andare nemmeno dai miei amici. Decisi di girovagare in cerca di un posto in cui stare.
Arrivai in un motel, era ridotto molto male,ma in quel caso non era il momento di essere schizzinosi.
Presi la chiavi della camera che mi aveva dato la ragazza della reception e mi diressi verso la stanza.
Aprii la porta, cazzo da dentro è ancora peggio dell'esterno... Ero stanza avevo camminato molto,così mi buttai sul letto e mi addormentai immediatamente.
Quella sera i ricordi vennero a galla, era tutto una bugia.
La mia vita è stata una bugia...

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