Capitolo 44

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"No, l'ho sentivo freddo, credo che i suoi sentimenti siano cambiati, e se non andiamo d'accordo è meglio che sia così" le lacrime scendono e la voce inizia a tremare
"Ma tu lo ami ancora, si vede, quindi andrò a parlare con lui" dice stringendomi a lui
"No, davvero, non c'è bisogno, è andata così e basta" lo stringo forte
"Va bene va bene, ma è pur sempre un mio amico, quindi scambierò due parole con lui"
*mattina seguente*

GIGIO
È mattino, mi alzo, mi lavo, mi vesto e vado all'allenamento.
Saluto tutti ed inizio ad allenarmi.
"amico che ti succede?" Mi chiede Fede
"No niente tranquillo"
"Lo sai che mi puoi dire tutto, ti vedo nervoso e triste"
"Mi sono lasciato" ho i muscoli tesi, li sento
"Perché?" Mi guarda preoccupato
"Non lo so, mi ha detto che i miei sentimenti non sono gli stessi di prima, che sono freddo nei suoi confronti e tante altre cose" Do un pugno al muro, dovevo scaricare la rabbia
"Calmati Gigio" mi dice Fede
"Non ci riesco ok???, devo andarmene, ciao" prendo le mie cose e vado via, entro in macchina e mi dirigo a casa.
Le sirene dell'ambulanza risuonano nulle mie orecchie, e poi non ricordo più nulla.

SOFIA
Sono in camera mia, mi sono appena svegliata, mi preparo e scendo per fare colazione, una volta finito vado a fare le valigie per ripartire a Milano, non so se partirò domani o dopodomani, oppure tra 3 giorni, non so ancora.
Mi squilla il telefono, è Emma
"Ei amore" rispondo contenta
"Ei Sofi, come stai?"
"Può andare meglio, ma non c'è problema, tu come stai?" Chiedo
"Bene grazie, senti tu hai sentito la notizia?" Chiede con voce tremante
"Che sei incinta? Certo Emma, me l'hai detto tu, che ti sei già dimenticata?" Sorrido
"Nono Sofi, di Gianluigi"
"Emma ci siamo lasciati, l'hai scoperto?" Rispondo
"Sofi, Gigio ha fatto un incidente" mi crolla il mondo addosso
"C..come?" Sono senza parole e le lacrime scendono a ruota
"Si, pochi minuti fa"
"Emma dimmi dove si trova, ti prego" dico in lacrime
"All'ospedale qui vicino"
"Va...va bene, ora vado" le gambe mi tremano, non mi reggo in piedi, dov'è Edo?

Lo chiamo
"Edo dove sei?, ho bisogno di te"
"Sono all'ospedale, appena rientro ti spiego tutto"
"So già tutto Edo" le lacrime mi offuscano la vista, cado per terra perdendo completamente i sensi.

EDOARDO
Sento il telefono cadere, sarà svenuta, oh mamma mia, non c'è nessuno a casa, corro subito da lei, appena arrivò a casa la vedo per terra prova di sensi.
Chiamo l'ambulanza e la portano subito all'ospedale.
Appena arriviamo all'ospedale vado da lei, ma i dottori non volevano che entrassi, quindi sono andato da Gigio, almeno lui si è svegliato, ha il gesso nel braccio, il collare e zoppica un po' a una gamba, quindi hanno deciso di mettergli un tutore.
"Amico come mai sei qui?" Mi chiede
"Non posso vedere come sta il mio amico?, avrei altro da fare, tipo andare a vedere come sta mia sorella nella stanza accanto, ma non mi fanno entrare" rispondo
"Sofia? Sofia è qui?" Sento la macchina che inizia a suonare dai battiti troppo accelerati
"Si, è svenuta non appena ha saputo di te" gli riferisco
"Andiamo a vederla, la devo vedere, ne ho bisogno Edo"
"Si ma non ti fanno entrare"
"Io devo vederla" mi risponde, si alza dal letto zoppicante e va nella stanza accanto, bussa alla porta, vengono ad aprire, il dottore gli dice di attendere due minuti.

GIGIO
I due minuti più lunghi della mia vita, muovetevi cazzo, appena aprono la porta entro subito e vado accanto a lei.

Gianluigi Donnarumma - tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora