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A rompere il silenzio è l'individuo che Giovanni fissa incredulo.

"Hotel?"

Borbotta una voce bassa e leggermente robotica, come un navigatore sotto steroidi.
Tutti si voltano a guardare chi ha parlato.
Quest'ultimo sembra un'ammasso di melma che si rimescola da sola in continuo movimento.
Nel sedile accanto a lui c'è un'uniforme che probabilmente ha tolto perché trovava scomoda, come biasimarlo.
Eppure in cima a quell'ammasso di budino muu muu (sì, quello della mucca) radioattivo galleggia un cappellino da autista.

Andrea guarda senza capire se ridere o rimanere disgustato da quella scena.

Fortunatamente uno dei tre sconosciuti prende coraggio...fortunatamente direi dato che l'autista sembra iniziare ad innervosirsi.

"Yes...umh...hotel please, thank you"

Il viaggio passa tranquillo e silenzioso, nessuno ha il coraggio di parlare ma c'è chi si stupisce del fantastico panorama e chi scrive ad amici.

Questo è il caso di Giovanni.
A

proposito:

Whatsapp:
Leonardo Bru


Non ci crederai mai.

Avete conquistato il pianeta?
Come va?

Siamo appena arrivati, è fottutamente fantastico qui!

Davvero? ricordati di mandarmi delle foto appena puoi

Sono con Ricky e Totta, chiedono se Andre si è sentito male in navicella come avevamo scommesso!


Il soliti stronzi, eh

E sì, stava per sboccare fino a qualche minuto fa, gli ho fatto perfino qualche foto, se lo scopre si incazza a bestia

Appena arriviamo in hotel vi mando tutto, ora siamo ancora in taxi

Taxi? Mi aspettavo cose più futuristiche

Anche io, ma a quanto pare si sono adattati alle varie razze o quelle cose lì

Capisco capisco...

Dai ora ti lascio andare, divertiti e non ti scordar di me eh, poi mi offendo

Il solito melodrammatico

A dopo

A dopo.

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Giovanni mette via il telefono con un sorriso, ormai sono arrivati.
Ognuno prende le proprie valigie e sotto le burbere indicazioni dell'autista entrano nell'hotel.

"Spero che qui siano più gentili..."

Mormora Erica tenendo per mano Andrea che al momento sembra un periscopio dato il suo interesse a guardare l'hotel.
Quest'ultimo infatti ha dell'incredibile.
È pieno di luci su soffitto e pavimenti, alcune volano anche per aria come se fossero piccoli globi.
Tutte le pareti hanno un non so che di ondeggiante rendendo il luogo molto confortevole alla vista, quasi rilassante se non fosse per i colori tanto vivaci e quasi cangianti.
Non c'è un bancone con la hall, è semplicemente presente un lungo muro pieno di cassette numerate semi-trasparenti con all'interno quella che si può supporre essere la chiave della stanza.
Senza esitazione i tre abbronzati si avvicinano, prendono una chiave a testa e schizzano alla velocità della luce su per delle scale.
"Chissà che fretta hanno"
Si chiede Giovanni avvicinandosi al muro.

"Quale dobbiamo prendere?"

Chiede tirubante mentre l'hotel inizia a riempirsi di qualunque genere di stranezze.
Gli inumani (perché essendo im un'altro pianeta la parola alieno non ha più significato)  che entrano sono variegati in altezza, colore, dimensione, intelletto, conformazione e perché no, consistenza.

"Il solito stupido, vai in vacanza e non leggi i depliant?"

Sbuffa Andrea prendendo una chiave qualunque.

"Basta che prendi una chiave dato che tutte le stanze hanno la stessa metratura eccetera eccetera...poi basta che sali le scale e trovi il numero corrispondente, quante stanze hai preso Giova?"

Il moro sbuffa prendendo anche lui una chiave, quest'ultima è in una lega di metallo viola e fredda, sembra quasi abbia una luce propria.

"Due."

E detto questo va verso le scale con passo deciso e forse un poco seccato.

"Speriamo di non scarpinare troppo"

Mormora Erica prendendo dolcemente la mano di Andrea.

Giovanni li guarda a debita distanza in modo che le loro emozioni non lo tocchino.
Stranamente le stanze sono vicine, Giovanni apre la sua stanza ma la stessa cosa non accade con quella di Erica e Andrea.

"Perché non si apre?"

Chiede quest'ultimo.

"Mmh...non ne ho idea...ma poggiate pure le valige da me intanto"

Risponde Giovanni entrando nella stanza stanco dal viaggio quanto gli altri due.
La stanza segue lo stesso stile  del resto dell'hotel, le finestre sono a forma di oblò e le sedute come letti e poltrone sono composte da figure geometriche...sembrano comunque abbastanza comode.

Nell'esatto momento in cui entrano si stacca un piccolo pezzo di soffitto che cade fermandosi solo a una decina di centimetri dal pavimento, sorretto da quello che Giovanni immagina essere un cuscinetto d'aria.
L'oggetto si rialza levitando aprendosi come una scatola sino a mostrare un piccolo cerchio bianco.

Un bip fa attivare il congegno, che inizia a proiettare un pannello verticale.
I tre guardano increduli.

"Cosa. Cazzo. È."

Mormora Andrea mentre i tre impallidiscono più di quanto sono soliti.



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Scusate la falsa pubblicazione!

(Tanto non mi legge nessuno quindi non posso aver creato scompiglio...vabbè, sad story)

Spero vi sia piaciuto come capitolo💞

Buona notte umani e.e
ci si vede presto.

www.Galactic-Holidays.com.un || Giovanni Leveghi FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora