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I nostri cari ragazzi escono dall'hotel stupendosi della fantastica atmosfera notturna, una sottile musica attraversa l'aria.
Lo skyline illuminato ruba il loro sguardo mentre sfrecciano fino al ristorante.
Questo all'esterno si presenta molto pulito e su un piano solo, il pavimento e il soffitto di color avorio sono collegati da lunghe colonne chiare che sembrano colare dall'alto.
Tutto il resto è unicamente vetrata.

Andrea scatta una foto che esce puntualmente sfocata mentre la sua ragazza legge il depliant del posto.

"È uno dei ristoranti migliori del pianeta..."

Inizia continuando poi a leggere.

"...a quanto pare questo chef stellato ha viaggiato in chissà quante galassie a imparare piatti per riproporli qui, è molto apprezzato e usa tecniche particolari-avanzate.
Non dice molto altro"

Il taxi scende e parcheggia (se così si può dire).
I tre scendono come se la strada chiara che stanno percorrendo fosse un red carpet mentre un'alieno incredibilmente alto, quasi filiforme con un papillon scarlatto e quattro braccia si china sui tre ragazzi strabuzzando i quattro ochietti verdi.
Non ha la bocca ma le parole si sentono comunque anche se ovattate e di bassa frequenza, quasi un sibilo.

"Un tavolo per tre? Perfetto signori, seguite la luce a terra"

Mormora indicando in modo teatrale la luce che viene a formarsi per terra scoprendo il pallido polso e le lunghe dita.

La luce fa aprire la porta semi trasparente dell'anticamera aprendo la vista a vastissime file di tavoli interrotte solo dalle colonne e da una grande colonna centrale che si può supporre ospiti magazzino e cucina.
Il soffitto è tanto alto da far girare la testa ad Erica, fortunatamente Andrea la prende per mano prima che cada dai tacchi e assieme a Giovanni si recano al tavolo.
Quest'ultimo è in un qualche tipo di materiale plastico molto lucido, anch'esso bianco.
Parte da terra e sale dolcemente verso l'alto fino all'altezza di un tavolo normale.
Da lì diventa piatto per poi tornare ad alzarsi formando un semicerchio che arriva fino a metà della parte orizzontale.
Le sedie sono paradossalmente piuttosto normali.

Mentre i nostri ragazzi si accomodano una ragazza entra da una vetrata che si apre a sportello iniziando a vagare tranquilla per i tavoli.
La camminata è spedita ma calma, sembra vento mentre ondeggia fra un personaggio bizzarro e l'altro.
Parlando proprio di questo probabilmente è lei la persona più anormale che salta all'occhio, difatti è umanoide con poco di strano a parte la dolce struttura corporea, snella, gli occhi un poco più frandi del normale e lunghi rasta cangianti raccolti in una coda che passano dal lilla al blu al rosso e mille sfumature.
Il suo vestiario non è elegante come quello degli altri, ha solo una fascia a cingerle i seni collegata con due fili che si incrociano a dei pantaloncini.

Mentre cammina lentamente fa qualche piroetta, le mani si infilano nelle tasche altrui come se fossero quelle di uno spirito.
Un respiratore, una collana di plastio, qualche altro gingillo, monete.
La piccolissima pochette dove infila tutto sembra infinita mentre sorride alle poche persone che si sono accorte di lei, ammaliate da quella strana danza apparentemente senza significato.

Giovanni è uno di quelli, ha la testa posata sulla mano mentre la vede sorridere e danzare, pensa che probabilmente è un'attrazione del luogo.
'Una flebile dolce attrazione' pensa con gli occhi a mezz'asta, un poco annoiati e un poco sognanti.

I camerieri portano da bere, sono cocktail strani...alcuni sembrano contenere seta, altri birra un poco torbida, sicuramente al tavolo non manca più nessun colore.

I sapori sono quasi esplosivi, cambiano a seconda dei pensieri e degli ingredienti uniti da una mano sopraffina.

Giovanni sorride deliziato dal drink e divertito da un'Andrea ormai non più scettico ma quasi in estasi.

Nel vedere la ragazza avvicinarsi continua a sorridere, lei ricambia e inizia lentamente a danzare per loro.
La osservano come se fosse la ballerina di un carlion, fatta di musica silenziosa e porcellana.

Una piroetta ed è già sparita andando oltre Giovanni, poco dopo esce dal locale così com'era entrata assicurandosi di far perdere le proprie tracce prima di passare per la fessura.

"Wow...quindi le tipe gnocche qui sono fatte così? Caz-"

Uno schiaffetto colpisce la nuca di Andrea mentre Giovanni si mette a ridere...e sotto sotto lo fa anche Erica anche se è stata lei a dargli il colpo.

Tornano al loro discorso sorseggiando le strane bevande e pensando a cosa ordinare, i piatti sono tutti strani a parte un paio di piatti provenienti dalla terra.
Commentano incazzati il fatto che sulla pizza ci sia il pomodoro di un pianeta lontano anni luce dalla terra come ogni italiano che si rispetti, inconsci che l'atmosfera attorno a loro sta per cambiare.

Basta un'urlo.

"AAH, DOV'È IL MIO BRACCIALE?!"

L'urlo fa parlottare le persone a cerchi concentrici, come una goccia su uno specchio d'acqua.

Altre voci si levano creando onde sempre più alte.
È passato un ladro.

Anche il tavolo della nostra cara compagnia inizia ad agitarsi.
Ok, Andrea ha ancora il bracciale.
Bene, Erica ha ancora la collana.
E Giovanni...spalanca gli occhi.

"MERDA, LA GIACCA"

Urla disperato cercando ovunque.
Ci aveva messo tutto, respiratore, carta di credito, carta d'identità...tutto.

Chi si era avvicinato al tavolo? No, non il cameriere...non altri clienti...
Spalanca gli occhi incredulo.
La ragazza!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 07, 2021 ⏰

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www.Galactic-Holidays.com.un || Giovanni Leveghi FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora