Capitolo 27 finale

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Kevin, da quando la nonna ha fatto quella specie di seduta spiritica, è sempre più violento.
Lancia oggetti della casa addosso ai miei genitori e a David.
La nonna è caduta dalle scale, dicendo di essere stata spinta.
Mio fratello sta piano piano guarendo.
Quando la mamma e papà, assieme a David, vanno a fargli visita, io mi siedo al suo fianco.
Mi convinco che lui senta la mia presenza, ma illudersi non è il massimo.
Mio fratello, dopo tante difficoltà, è riuscito a raccontare quello che gli è successo.

"ero a casa, stavo prendendo dalla soffitta la vecchia tavoletta che io e Jen avevamo costruito da piccoli per parlare il nonno morto. Mi sentivo davvero demotivato e depresso. Prendendo quella tavoletta fatta con il cartone delle scarpe mi sono ritornati alla mente così tanti ricordi. Poi ho sentito qualcuno forzare la porta. Mi sono subito allarmato, e sono andato a vedere. Non ho aperto la porta, ma qualcuno mi ha tirato da dietro. Poi ho ricevuto dei violenti colpi, da nessuno.
Mi sono ritrovato immobilizzato per terra, il mio stomaco è stato aperto, ed ho visto le mie interiora. Nessuno. Non c'era nessuno.".

Perché Kevin deve portare così tanto rancore?
Mi ha picchiata, mi ha violentata, ha cercato di uccidere quel bambino che insinuava non fosse suo. Mi ha uccisa, e adesso se la prende con la mia famiglia, che non ha fatto niente. A pensarci bene, nemmeno io ho fatto niente.
Anzi, una cosa l'ho fatta, non lasciarlo subito.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare.
Tutto questo dolore.
La nonna non esce di casa da giorni.
Vado da lei, e la trovo sempre seduta su una sedia a dondolo, con una Bibbia in mano, a cercare preghiere.

Stasera mio fratello è stato dimesso, e tutti sono riuniti a casa di mamma e papà.
C'è un'aria di festa, fra discorsi e alcuni sorrisi.
Da quanto non vedevo quei sorrisi.
C'è anche la nonna.
Sono le 21:00, tutti si sono riuniti in salotto, quando il vaso sul tavolino viene scaraventato contro il muro, sfiorando mia madre.
Silenzio di tomba.
Lo vedo, dietro il divano, con un sorrisetto satanico.
Mia mamma viene tirata per i capelli e sbattuta contro il muro.
Papà si precipita da lei, la nonna corre a prendere un crocifisso o qualcosa del genere nelle altre stanze.
Mio fratello è terrorizzato, e rimane sdraiato a letto, anche perché ancora non può muoversi del tutto.
La mamma viene alzata da terra, e non respira.
Il suo collo diventa viola, e i suoi occhi rossi.
Papà cerca di tirarla giù, e viene a sua volta colpito in faccia.
Perde sangue dal naso.
La mamma cade, e riprende a respirare, ma papà viene violentemente picchiato, finendo agonizzante.
La nonna ritorna in salotto con un rosario fra le mani, e inizia a dire preghiere o cose simili.
Viene spinta per terra, e anche lei riceve la sua razione di botte.
Ma non si muove.
Mio fratello cerca di alzarsi per andare a prendere il telefono, ma la stampella che usa per camminare gli viene levata dalle mani, lui cade per terra di pancia, urla, viene bastonato con la stampella, che si rompe sulla sua schiena.
Tutti sono per terra o svenuti.
Kevin è stato abile, non sono riuscita a vederlo.
L'unico ancora intero è David.
E sono terribilmente terrorizzata da quello che potrebbe succedergli.
Infatti, viene preso dal suo seggiolone.
Fluttua, e piange spaventato.
Lo seguo, e velocemente, viene portato in corridoio.
Lo avvisto nell'ultima stanza alla fine del corridoio.
La casa è tutta al buio. Si riesce a vedere solo il suo corpicino agitarsi, e riesco a distinguere le mani di Kevin che lo tengono in braccio.
La porta della stanza in cui è, inizia a chiudersi piano, poi, arrivata a metà, si chiude violentemente con un forte rumore.
Il panico.
Entro nella stanza, ma non lo trovo.
Lo sento urlare.
È in bagno, nel lavandino.
La forbicina per le unghie si avvicina al suo viso.
Mi getto su Kevin, che riesce a fargli un piccolo taglio sul sopracciglio.
Afferro Kevin.
Non riuscirà a sfuggirmi così facilmente.
Lo trascino a forza verso la sua tomba.
Urla ed emette versi satanici.
BASTA.
In mezzo alla strada che porta al cimitero spunta una sagoma nera.
Kevin si calma, ha smesso di dimenarsi.
Sembra riconoscere quell'individuo.
Io non ho intenzione di lasciarlo.
Purtroppo non riesco a trattenerlo, e mi trascina verso quella sagoma.
Parlano entrambi una lingua antica, credo sia latino.
Il mostro nero alza il capo verso di me, ma non riesco a vedere il suo volto.
Poi pronuncia "JENNIFER".
"Aut te, aut tuos" tradotto in latino significa "o te, o la tua famiglia".
Anche Kevin mi aveva fatto questa proposta, ma non l'ha rispettata.
Dico, non sicura che possa capirmi "io, ma stavolta non osate toccare nessuno".
Le conseguenze su di me non mi spaventano.
Porge una mano verso di me.
Sono sicura che non accadrà più nulla.
La mia anima pura gli basta.
Una cosa devo fare prima :scrivere l'ultima pagina di questo diario e portarla dalla mia famiglia.
Non rivedrò mai più nessuno, quella sagoma nera di nome Lucifero mi possiede.
Rimanendo con lui, sono certa che non toccherà la mia famiglia.
Non sono cattiva. Non lo sono.
*copertina posteriore bruciata*

Demoniac: Non toccarmi - Don't touch me ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora