Zio Percy e Zio Bill

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Albus si guardò intorno: era in una piana di erba.Cercò di guardare sè stesso, portarsi le mani davanti agli occhi, ma non ci riuscì, si sentiva uno stoccafisso in tutti i sensi. Tutto divenne nero, Albus non riusciva a vedere più niente. Poi riuscì a muovere le mani e se le portò davnti gli occhi cercando, con tutta la sua forza, di aprire le palpebre. Alla fine ci riuscì e si svegliò. Aveva davanti a sè il soffitto viola della sua camera da letto. Alzò la testa e capì perchè nel sogno non era riuscito a muovere un muscolo: era arrotolato strettissimo nel lenzuolo. Si divincolò e si alzò. Gli altri stavano ancora russando sonoramente. Guardò il suo orologio da polso: erano ancora le sette, chiaro che non si fosse ancora svegliato nessuno. Sembrava che il Muffliato reggesse ancora, nonostante Albus non sapesse cosa gli dava quella certezza. Anche il suo nuovo gufo reale, dalla cima dell'armadio di mogano, stava dormendo. Aveva deciso di chiamarlo Gways, non sapeva come gli fosse venuto in mente quel nome, ma gli piaceva. Decise di cambiarsi: andò al ripiano creato magicamente la sera prima e prese, attento a non far rumore, lo scatolone di vestiti ricevuti da nonna Molly, aprì il coperchiò e trovò come primi completi dei vestiti per casa con le fenici, il suo animale magico preferito preferito, e, con lo stesso disegno, dei vestiti per uscire.

Mentre indossava quelli per casa, James si svegliò "Ehi fratellino- si stiracchiò- hai dormito bene?" "Si" Albus si mise la maglia nuova. "Ehi Al (l'"accorciativo" di Albus), devo sistemare delle cose di scuola, mi daresti una mano?". Senza spettare la risposta si diresse verso l'armadio all'angolo, lo aprì e tirò fuor dallo scaffale a pian terreno un enorme baule, con più lucchetti e serrature che servivano ad un preciso scopo, ognuno di essi infatti apriva uno spazio del baule. Se ad esempio tu aprivi una serratura, ci mettevi i vestiti, la richiudevi e aprivi quella accanto, ti si presentava un baule che sembrava vuoto e potevi riempirlo nuovamente con libri o qualunque altra cosa, tutto questo per sette serrature, mentre se le aprivi tutte insieme con la magia, ti si apriva davanti uno spazio profondo sette volte più del normale. "Come ben sai- disse mentre lo apriva- gli studenti di Hogwarts usano i bauli come valigie, e io, prima di tornare ci ho sparpagliato dentro alcune cose che vorrei riordinare". Tirò fuori una foto magica (nel senso che le persone fotografate si muovevano nella foto) che raffigurava una classe di Incantesimi, quella di James. "Chi è quest'uomo basso?" chiese Albus cercando di non ridere "Un folletto travestito da umano?". James sorrise e lo rimbeccò "Porta rispetto Al. Questo è il grande prof Vitious, bravissimo e potentissimo. Salvò la vita a papà quando combatterono ad Hogwarts 19 anni fa". Al continuò a fare domande e James a rispondere; nel mentre Teddy si era svegliato e, giratosi, e vista la faccia corrucciata del figlioccio, prese la bacchetta e, senza farsi vedere, la punto verso di lui e sussurrò "Legilimens": Al stava pensando a quanto gli sarebbe piaciuto avere anche lui un baule simile. Teddy si ricordò che Harry gli aveva detto che anche il grande, ma ormai defunto Auror Alastor "Malocchio" Moody ne aveva uno simile, e anche Bern Hompy, che era stato compagno di dormitorio di Teddy quando stava ad Hogwarts. E poi si ricordò. Ma come aveva fatto a dimenticarselo? Al non aveva ricevuto il suo regalo. Rapido e silenzioso, si alzò e in punta di piedi aprì la porta ed uscì dalla stanza, scese le scale ed arrivò in salotto, prese il suo regalo da sotto il divano e con un icantesimo Levitante lo trasportò fino in camera di Al. Nel frattempo gli altri si erano svegliati ed alzati, mentre Victoire stava ancora stropicciandosi gli occhi. Teddy entrò e come la sera prima puntò la bacchetta verso la porta e ripetè "Muffliato". "Ehi Teddy- Albus si era appena accorto che il padrino era appena rientrato in camera- dove sei stato?" "A prendere il mio regalo per te" rispose lui sorridendo mentre un'altrettanto sorridente e splendente Victoire lo raggiungeva e lo baciava. Al si voltò verso il pacco parallelepipedoidale ( se si dice così )  e curioso lo scartò. Rimase estasiato: davanti  a lui c'era il tipo di baule dei suoi sogni. Sorrise e guardò il padrino "Teddy, grazie". Teddy sorridendo gli si avvicinò."Figurati,- disse, scompigliandogli i capelli - auguri, Campione".

Albus Potter E Il GiuramentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora