Era giovedì sera ed un'altra puntata del serale era passata e aveva visto uscire Raffaele.
Luca dopo la registrazione si era rifugiato sulla sua panchina, sua e di Tancredi; questo invece era rimasto a chiacchierare con i compagni.
I due condividevano ancora la stanza, seppur non parlassero da 3 giorni, o almeno il milanese evitava il compagno, che aveva cercato, inutilmente, di aggiustare le cose, dopo aver capito di aver esagerato.
La prima volta ci aveva provato la sera del giorno stesso in cui i due avevano discusso. Aveva visto Tancredi rientrare dopo qualche ora, che probabilmente aveva passato in sala o in palestra, lo aveva guardato senza fiatare con gli occhi bassi e non aveva osato entrare nella loro stanza per ore.
Lo aveva fatto solo a notte fonda, sperando che il riccio avesse smaltito la rabbia. Lo trovò sul letto, con gli occhi che fissavano il soffitto: ''Tancre'' - una pausa - ''possiamo parlare?''. Tancredi non aveva risposto, né si era mosso. Il biondo aveva sospirato, per poi recarsi in bagno.
Era tornato dopo qualche minuto e si era steso sul suo letto, puntando le iridi in quelle del moro, che in risposta si era girato dall'altra parte: ''Mi dispiace'' - aveva sussurrato - ''non dovevo prendermela con te per la storia del guanto'' - un'altra pausa, nella speranza che l'altro si girasse verso di lui, e lo guardasse con quello sguardo dolce che riservava solo a lui. Ma Tancredi non si era mosso di un centimetro. ''Mi dispiace anche per quello che ho detto dopo, ho esagerato. Ti chiedo scusa'' - alludendo all'uscita infelice che aveva fatto riguardo Martina. Aveva ricevuto ancora silenzio.
''Vuoi ignorarmi ancora per molto?'' - aveva detto poi con tono stizzito, diverso da quello che aveva usato qualche minuto prima.
E probabilmente fu quello a innescare Tancredi: ''Non mi interessa. Non voglio scuse. Voglio solo dormire. Ti è chiaro? Non farmi arrivare a chiedere di cambiare stanza'' - gli aveva risposto, senza girarsi e senza guardarlo in faccia, con una tale freddezza, che a Luca si era creato un groppo in gola. Aveva quindi smesso di parlare, si era rigirato e aveva provato a dormire.Il martedì, ci aveva riprovato. Tancredi non era uscito dalla loro stanza se non per recarsi in sala. Sapeva che stava scrivendo un brano che gli serviva per chiudere l'ep. Il riccio glielo aveva detto qualche sera prima della litigata e aveva promesso al biondo che sarebbe stato il primo ad ascoltarlo, quando sarebbe stato pronto.
Era ora di cena e Giulia era andato a chiamarlo, dopo che Luca glielo aveva chiesto. Era poi tornata in cucina: ''Ha detto che non ha fame'' .
Il napoletano aveva sospirato, ringraziandola per averci provato.
Tancredi continuava ad ignorarlo e anche se era passato un solo giorno, gli mancava. Si sentiva anche in colpa nel pensare che avesse ampliato il malessere che sembrava non lasciare mai il milanese.Aveva fatto i piatti per tutti i suoi compagni e gli aveva detto di iniziare a mangiare senza di lui. Poi ne aveva preso un altro, lo aveva riempito e si era recato verso la sua stanza.
Aveva aperto la porta e lo aveva visto: il riccio sedeva alla sua scrivania, con delle cuffiette alle orecchie, mentre scriveva sul suo quadernino. Luca pensava che fosse particolarmente bello in quel momento, gli sembrava sereno, nel suo ambiente naturale, e maledettamente innocente, così tanto che i sensi di colpa aumentarono ancora di più.
Fece qualche passo e posò il piatto sulla scrivania del milanese. Questo a quel punto alzò lo sguardo verso il biondo e si tolse una cuffietta: ''Non ho fame'' - disse solo. ''Devi mangiare'' - aveva risposto l'altro mentre Tancredi, ignorandolo, rimetteva la cuffietta che aveva tolto qualche secondo prima.
A quel punto Luca gliela tolse: ''Per quanto tempo vuoi continuare così?'' - ''Sto lavorando, non ho tempo per altre discussioni'' - ''Sai che c'è Tancrè? Non ho intenzione di scusarmi altre cento volte, se stai così bene senza di me da non sentire neanche il bisogno di chiarire va bene così'' - aveva detto Luca alzando di poco il tono della voce - ''Ti ho semplicemente portato un piatto di pasta, considerando che non mangi da 24 ore. Se non vuoi mangiarlo per farmi un dispetto, cazzi tuoi'' - aveva concluso, uscendo poi dalla stanza senza dare neanche il tempo di rispondere al minore.
STAI LEGGENDO
notti gialle -tanc7even-
Fanfictionnella stanza riecheggiava solo il rumore dei loro baci: luca e tancredi si erano finalmente trovati