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Luca e Tancredi erano entrati in un loop continuo di baci e carezze che non avevano di certo sostituito quelle che erano le loro solite litigate.

Si stavano dando il tempo di capirsi, insieme e non era cambiato poi molto nel loro rapporto, continuavano a girovagare l'uno intorno all'altro, forse il biondo in maniera meno imbarazzata, senza badare troppo agli altri.
Tancredi cercava di essere meno plateale, non intendeva nascondersi, lo ripeteva sempre al biondo, ma semplicemente non gli piaceva così tanto esternare i suoi sentimenti.

Ormai tutti in casetta avevano capito di ciò che c'era tra i due, anche se questi avevano parlato solo con Giovanni e Deddy.
Quest'ultimo li prendeva continuamente in giro, in modo bonario, suscitando l'imbarazzo del minore e le risate del biondo.

Tancredi e Luca si trovavano in palestra: il più piccolo con le cuffiette nelle orecchie, si allenava.
L'altro invece probabilmente si era perso nei suoi pensieri e cercava scuse per non alzarsi dal tappetino su cui si era steso.
"Vuoi fare qualcosa?" - aveva esordito il riccio, togliendo la cuffietta, nei confronti del maggiore.
Questo aveva alzato lo sguardo: "Ma mi annoio" - aveva detto facendo scuotere la testa al milanese, che rimise la cuffietta ignorandolo.

Luca invece aveva iniziato a fissarlo dallo specchio di fronte a lui, accorgendosi del fatto che Tancredi fosse davanti a lui senza maglia, con le braccia muscolose e gli addominali pronunciati in vista.
Poteva giurare che ogni giorno il riccio gli sembrasse più bello.

Così Luca si alzò dal materassino e gli si parò davanti, togliendogli le cuffiette: "Lo sai, credo che tutto sommato mi mancherà la palestra quando usciremo" - aveva iniziato - "Ah, si? Ma se ci sei venuto due volte da novembre" - "Infatti mi mancherà vedere te che fai palestra" - aveva dunque risposto il napoletano come se fosse ovvio.

Il più piccolo era arrossito, come suo solito, imbarazzato, e aveva sbuffato quando Luca aveva riso, accortosi delle guance rosse del riccio e dell'effetto che gli faceva.

"Lo fai apposta, vero? Ti diverti a farmi imbarazzare" - "Beh, un po' sì. Però sei davvero troppo bello" - gli aveva detto, iniziando a lasciargli carezze che andavano dal collo, agli addominali scoperti, alle braccia muscolose.

Tancredi seguiva imbambolato le sue mani con lo sguardo, e gli sembrò di risvegliarsi solo nel momento in cui Luca lo baciò, prima in modo dolce, poi in modo più esigente, come a imprimere il suo sapore sulle labbra del minore, come per fargli capire quanto lo desiderasse.

Continuarono a baciarsi per minuti, scordandosi probabilmente di tutto ciò che avevano intorno.
Luca aveva "spinto" Tancredi vicino al muro della palestra, mentre questo ogni tanto rinsaviva e sospirava sulle labbra del napoletano: "Luca ci sono le telecamere" - "Staccati tu, io non ci riesco" - gli diceva allora l'altro.

A farli allontanare ci pensò Deddy, che proprio in quel momento entrò nella sala, scoppiando a ridere nel vedere che stavano facendo tutto anziché allenarsi.

I due si accorsero subito del ragazzo e si staccarono, senza allontanarsi troppo, consapevoli che l'amico non li avrebbe mai giudicati.

"Andiamo in palestra ad allenarci" - aveva esordito il cantante torinese, imitando ciò che avevano detto i due ragazzi qualche ora prima. Luca scoppiò a ridere, mentre Tancredi era arrossito.

"È colpa di Tancredi, non riesce a starmi lontano" - aveva continuato il biondo, ricevendo in risposta uno schiaffo sul braccio dall'altro e facendo ridere ancora di più Deddy.
"Siete due idioti" - aveva poi risposto il milanese, trattenendo a stento anche lui una risata.

notti gialle -tanc7even-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora