1º) Pensiero Proibito

371 7 1
                                    

La mente non riesce ad allontanarsi dal pensiero di lui. Immagino le sue spalle, così larghe. Penso alle sue braccia, alle poche volte che le ho toccate attraverso la camicia, così forti. Alla sua voce che quando vuole sa farmi eccitare come non mai. Ai suoi no, detti a parole, ma che dallo sguardo sembrano più che altro dei sì.
Mi mordo leggermente un lato delle labbra, chiudo gli occhi, emetto un profondo respiro. Cerco di allontanare la mente, ma la mia mano inizia a sfiorare il mio seno e immagino che sia la sua. La sua mano, che troppo spesso ho guardato con desiderio, che troppo spesso ho sognato che mi sfiorasse. E ora, ad occhi chiusi, immagino che sia lei. Lenta e calda, delicata e leggera ma anche piena di desiderio..
Il respiro si fa sempre più profondo.
Le dita passano sull'attaccatura del seno, non hanno fretta, sanno che più aspettano a toccarmi realmente, più sarò eccitata. Pian piano si fanno spazio nella scollatura della maglietta. Iniziano a fare dei cerchi intorno al capezzolo.
Ma senza toccarlo, vogliono farmi soffrire, vogliono che il mio desiderio aumenti.
Il tocco si fa meno leggero e il respiro sempre più profondo. La schiena si inarca non appena la mano afferra il seno. Gli occhi si aprono, voglio vedere, voglio guardare il mio corpo muoversi.. Il tocco è deciso, non riesce più a resistere, non riesce più a giocare.
Mi tolgo la maglietta, fa freddo ma non mi importa. Voglio vedere bene il mio corpo muoversi e contorcersi. Voglio vedere il petto gonfiarsi ad ogni respiro, la schiena inarcarsi, i capezzoli diventare duri e la pelle eccitata. Mi accarezzo, forte e con decisione il seno e la pancia.
Richiudo gli occhi... vorrei che fossi qui.
Lentamente la mano scende, sento le mutandine in pizzo bagnarsi, mi accarezzo attraverso queste, con le gambe ancora chiuse. Basta, non riesco più ad aspettare, la mano si fa spazio sotto gli slip, le gambe si allargano.
Sento la mia pelle calda e bagnata. Il dito si muove su e giù avvolto dalle mie labbra, fino a che non arriva al clitoride. Il tocco è leggero e dura solo qualche istante, ma basta per farmi sobbalzare il cuore. La mano risale, scorre sulla mia pancia, sul mio seno, fino ad arrivare alla mia bocca. Voglio assaggiare il mio sapore... ..... Si è fatto tardi, grido...
Mi vesto velocemente....
Non esco quasi mai di venerdì. Sono entrata in quella fascia d'età in cui l'arrivo del fine settimana viene celebrato più con un bicchiere di vino e un buon film in solitudine che con orde di amici in discoteca. Ma quel venerdì sera avevo deciso di uscire, io con la mia amica CHIARA , e lo avevamo deciso da un po' di tempo per evitare che la stanchezza della settimana trascorsa potesse costringerci a desistere. Ci incontreremo verso le 22 (che sono finiti i tempi in cui si usciva a mezzanotte, adesso, se si fa troppo tardi, il rischio che il divano ti leghi indissolubilmente a sé è troppo alto)😅..
La stanchezza evapora presto di fronte all'euforia della notte che mi attende, al pensiero dell'alcool che berremo. La serata si sviluppa più o meno come tutte le uscite di quel tipo: un inizio soft e gioioso, i preparativi a casa, l'incontro con l'amica, chiacchiere sempre più frizzanti man mano che il tasso alcolico si alza. La fila di fronte al locale, botta e risposta con qualche ragazzo in fila, quella non mancava mai..
Dentro la musica è forte, i cocktail anche. Ci scateniamo nella pista. Ridiamo come due pazze e rispondiamo a voce alta a qualche avance fatta urlando. Indichiamo con gli indici il bancone per un secondo drink, ci seguiamo a ruota al bagno, a ripassarci il rossetto, a espellere (speriamo) un po' di alcool. Torniamo in pista e ogni tanto ci isoliamo con i nostri cellulari, ma non troppo, che la musica è bella.
Torniamo al bancone per un altro drink quando la pista inizia leggermente a svuotarsi. Balliamo ancora, gioendo del nuovo spazio. Dividiamo l'ultimo drink, mentre nuova gente sopraggiunge a ondate. A una certa ora della notte, più vicina al mattino, gettiamo la spugna. Ci incamminano barcollanti verso l'uscita, sorreggendoci e inciampando a vicenda... Cerchiamo un taxi, grate alla brezza che ci fa riprendere un po'. Quando lo troviamo, Chiara si infila al volo, mi lancia un bacio dal finestrino. Io invece inforco la mia bici e mi avvio lungo la strada conosciuta, sotto il manto degli alberi, godendo dell'aria fresca e delle strade ampie e deserte.
Arrivo a casa inquieta... L'ho pensato a tratti, durante tutta la serata, le cose non possono funzionare, mi son detta.. . Lui è troppo più giovane di me.
Ma questa sera mi sento giovane anch'io. Se lui è abbastanza grande da desiderarmi, qual è il problema? dove sta il problema?
Spio le vite degli altri nel cellulare, ma quell'attività che di solito mi assorbe, stanotte mi sta annoiando... Così, mi faccio coraggio, digito un messaggio e premo invio come mi raccomandava l'oroscopo oggi 😅. Passano i primi cinque minuti e mi stavo convincendo che lui stesse dormendo o magari, si stava divertendo con un'altra donna. Mi stavo per rassegnare e andare a letto, in fondo era stata una bella serata. D'altronde è davvero troppo giovane.
Mentre mi passavo il dischetto di cotone sugli occhi, sentii il rumore del messaggio risuonare altissimo nella notte silenziosa.....
'Anche io.'
Dice lui.
'Vieni.'
Rispondo.
'Ora?'
'Sì'
Vorrei aggiungere qualche parola e mitigare quella richiesta che mi suonava brusca. Vorrei dirgli 'se non sei stanco', ' se ti va'. Ma mi trattengo. Ho deciso che devo essere più assertiva. Se è stanco, se non gli va, lo dirà lui.
'Ok' dice, invece, lui.
Il cuore inizia a battermi all'impazzata. Per un momento non so bene cosa fare, vorrei sistemare la casa, il letto dove sono finiti in ordine sparso tutti i miei vestiti che ho provato prima di uscire, il salotto con i resti della cena. Ma poi, saggiamente, decido di infilarmi sotto la doccia. Al volo. Non viviamo poi così distanti, anche se la città è grande.
Non mi concedo il lusso di pensare, se non a cosa indossare adesso. Il messaggio di lui mi ha sorpreso, ripenso, mentre mi infilo i jeans.
'Sono qua fuori'.mi scrive
Io apro la porta e me lo trovo davanti. Ha gli occhi infiammati di desiderio. Per un attimo non ci diciamo niente, poi, lui fa un passo per entrare e mi prende tra le braccia.
Ecco, quello. Era esattamente quello che volevooo. Sentirmi stringere così, sentirmi guardare così. Rimaniamo abbracciati, mentre io sento il mio corpo aderire perfettamente a quello di lui. Sarà anche venuto al mondo molto tempo dopo, ma sembra proprio fatto apposta per me.. . Lui mi stringe così forte che devo piegare leggermente il bacino all'indietro.
Ci baciamo così a lungo, nella piccola cucina che funge anche da ingresso, che penso che baciarsi sia tutto quello che succederà. Invece, a un certo punto, lui mi prende per le cosce e io mi abbarbico al suo corpo, come una pianta innamorata e, così uniti, lui barcolla fino al letto.
Dopo quel lunghissimo bacio, tutto il resto succede in grande fretta... strappiamo i vestiti di dosso, come se il mondo dovesse finire di lì a qualche istante. Ci perdiamo l'uno nel corpo dell'altra, ci mescoliamo le bocche, i capelli, gli occhi. Il piacere lo raggiunge troppo presto, lui, prova a scusarsi, in qualche modo, ma io glielo impedisco. Lo spingo con la testa tra le mie gambe, con la bocca sul mio sesso e lui mi compensa così, MI SONO SENTITA MORIRE PER UN ATTIMO ... Ci addormentiamo, finalmente, dopo che io soffoco il mio grido di piacere sul cuscino, dopo che lui riemerge dalle mie gambe, dopo che ci circondiamo ciascuno con le braccia dell'altro. Ci addormentiamo, finalmente.
E la notte non è mai stata così giovane

CONTEST "VOLEVO SOLO UN BACIO" racconti pubblicati dal 16.08.21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora