Mi muovo leggermente e il dolore mi riporta alla realtà. Tutti i miei muscoli sono rigidi e tesi, però questo non mi impedisce di allungarmi per raggiungere il comodino.
La camera é completamente al buio, quindi non posso indovinare che ore sono. La lampada illumina la stanza quando la accendo e mi sento disorientata e un tantino impaurita quando non riesco a riconoscere il posto.
La camera é ridicolmente grande e il materasso del letto è morbido e comodo. C'è una scrivania piena di libri e fogli disordinati in fondo alla stanza, una cassa di legno vicino al letto e un'enorme armadio con la porta scorrevole come quella del bagno. Una chitarra acustica é appesa a una staffa sulla parete, però è tutto. Non c'è nemmeno un quadro, o un poster o qualsiasi altra cosa che possa dare vita alla stanza. Tutto in questo posto sembra essere fatto per essere abbandonato da un momento all'altro. Tutto è così impersonale che sembra la camera di qualche hotel.
E' bello, però non è accogliente. Non posso evitare di pensare che questa non sia casa di nessuno. E' solo un appartamento e basta. Muri costruiti solo per essere abbandonati senza lasciare tracce; senza complicazioni e senza legami.
Mi alzo dal letto e faccio una smorfia al sentire il dolore pungente nelle mie costole. Avanzo sul piccolo tappeto fino al bagno e la luce mi acceca per un attimo. Copro la mia faccia con la mia mano e sbatto le palpebre per abituarmici. Le piastrelle del bagno sono fredde sotto i miei piedi scalzi e questo mi fa passare la sonnolenza che vibra nella mia testa.
Dopo aver fatto i miei bisogni primari, mi lavo le mani e dopo mi guardo allo specchio. L'immagine del mio viso malridotto è l'unica cosa che vedo e una pinza invisibile mi pizzica le interiora. Il mio occhio sinistro è gonfio e blu, il mio naso ha un gonfiore impressionante, ma questo non mi impedisce di notare il tono viola sotto la mia pelle, il mio labbro inferiore è crepato e ho un'escoriazione sul lato destro della mandibola.
Le lacrime si accumulano nei miei occhi, però non piango. Mi costringo ad assorbire l'immagine del mio viso lacerato. Quante volte evitavo di guardarmi allo specchio mentre lui mi colpiva? Quante volte mi ha impedito di vedere quello che mi faceva?
Non mi muovo per quella che sembra un'eternità. Non mi muovo fino a quando non ne ho abbastanza dell'espressione dolorante e umiliata che mi rivolge la ragazza nello specchio. Mi rimprovera perché non ho mai fatto nulla per aiutarla. Mi rinfaccia la mia codardia e la mia mancanza di coraggio per non essermi allontanata dall'uomo che dice di essere mio padre.
Finalmente, dopo un'ultima occhiata, esco dalla stanza e avanzo per il corridoio dell'appartamento. Mi fermo di colpo quando arrivo al salotto. Harry é curvato sopra il tavolo al centro, mentre armeggia con un computer portatile. I suoi capelli ribelli sono tenuti all'indietro da una bandana e ha un'espressione concentrata. La luce tenue che emana il computer illumina il suo viso con tonalità di azzurro, che lo fanno sembrare più sinistro di quello che già è.
Guardo verso l'orologio che c'é sulla parete e mi sorprende scoprire che sono già passate le sette di sera.
Mi ha lasciato dormire tutto il giorno?
Mi schiarisco la gola, indecisa su cosa dire e lui rivolge la sua attenzione a me. Sembra stordito per un istante, ma si rilassa immediatamente. Nega con la testa e sospira.
"Mi sono completamente dimenticato che eri qui" dice a voce bassa. La sua voce roca e trascinata fa che mi venga la pelle d'oca e c'è un filo di ansia nel modo in cui parla. Mi sembra ovvio che non sia abituato ad avere ospiti.
Avanzo verso la poltrona e mi siedo dolorante. I farmaci che mi hanno dato all'ospedale hanno smaltito l'effetto, quindi ogni movimento che faccio è doloroso, però cerco di sistemarmi in una posizione comoda.
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BESTIA » harry styles [italian translation]
FanfictionHarry Stevens trasmette pericolo da ogni parte del corpo e non per le cicatrici che possiede sul lato sinistro del suo volto. E' il tipo di ragazzo con il quale non vuoi avere niente a che fare perché sai già che, tra tutte le altre cose, ti distrug...