Chapter five

122 6 1
                                    

Mi alzo di scatto, tutta sudata.
Non ce la faccio più, ogni notte mi vengono in mente vari momenti passati con Mark, e alla fine l'incubo che mi lasciò insonne per tanto tempo.
Troppo.
Guardo il cellulare e sono le 7, oggi devo andare a fare colazione con Harry, e come sempre non ho niente da mettermi.
Corro come una forsennata per svegliare Claire.
«Claire! Alzati! Devi aiutarmi a vestire!» urlo esasperata, scuotendola con una certa grazia.
«Mmh.» mugugna qualcosa e socchiude gli occhi leggermente.
«Claire, sbrigati, alzati.» dico esasperata, passandomi una mano fra i capelli umidi.
Sbuffa e si alza lamentandosi.
Alzo gli occhi al cielo e la seguo vicino all'armadio.
Prende da esso un vestito beige che arriva fino al ginocchio, scarpe col tacco marroni e un cardigan marrone di lana.
«Grazie mille Claire.» proferisco, lei si limita a ritornare a letto senza degnarmi di uno sguardo.
***
Sono pronta, pettinata, truccata.
Non capisco come faccia il Fato a riservati certe cose simili, vivevo la mia vita normalmente, senza sapere che sarebbe tutto cambiato, in un batter d'occhio, non riesco a capacitarmi che tutto ciò stia succedendo a me.
Inizio a pensare che il fato, probabilmente, c'è l'abbia con me.

Un suono al campanello mi distrae dai pensieri della mia vita, mi alzo e a passo svelto raggiungo la porta.
Il paradiso è davanti a me, mi rivolge un occhiata e si rimette a camminare verso la sua macchina.
«Ciao.» dico, facendoli capire il suo gesto scortese nei miei confronti.
Non riesco a capire cosa gli abbia fatto, non mi conosce neanche.
Ricambia il saluto e ci avviamo verso qualche bar.
***
«Stai qua, io vado ad ordinare, cosa prendi?» dice freddamente, posando lo sguardo sul mio.
«Succo e brioche all'albicocca.»
Mugugni sotto il suo sguardo impaziente.

Ritorna dopo pochi minuti e si siede di fronte a me, iniziando ad addentare la sua brioche.
Dovrei parlare? Non ho la minima idea di cosa debba dire.
«Mmh, allora Harry, come stai?»
Dico rompendo il ghiaccio.
Alza lo sguardo, forse sorpreso del fatto che abbia preso l'iniziativa di conversare con lui.
«Bene.» dice freddamente, non lo capisco.
«Potresti tentare di continuare questa conversazione?» sbuffo infastidita.
«E se ti dicessi di no?» proferisce, portando il suo sguardo sul mio, incatenandomi con i suoi smeraldi.
Un flash mi acceca, giro immediatamente la testa per notare dei paparazzi attaccati alla vetrina del locale, facendovi foto a raffica.
Harry prende la mia piccola  mano sulla sua enorme e si avvicina dandomi un bacetto sulla guancia e sussurrandomi raucamente all'orecchio «Sorridi.».
Mentirei se dicessi che non ho sentito i brividi percorrermi la schiena e le gambe tremare.

Author's Note.
Ahola, girls.
Come state? Io bien.
Partire ringraziando tutte le dive che hanno fatto arrivare questa storia ai 177 visualizzazioni, seriamente, sembra poco, ma per 4 capitoli, è tanto.
Vi amo, sappiatelo.
Allora, per quanto riguarda il capitolo in questione, direi che questo è solo un capitolo di passaggio, per cui è corto, anzi troppo c':
Rimedierò domani, col prossimo capitolo.
Ricordate di votare e commentare, scusate per gli eventuali errori, non ho avuto il tempo di rileggerlo, de trovate errori segnalatemeli.
A lot of love, Krell xx

Better than words »H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora