Chapter eight

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Harry's pov
«Belle..» dico a bassa voce, che riesco a malapena a sentirla la mia voce.
Si gira di scatto e appena mi vede arrossisce come è di suo solito fare.
Mi fa..tenerezza. La vorrei abbracciare fino a romperle le costole, ne ho bisogno, per me, per lei.
Credo che abbia sofferto tantissimo, e io voglio veramente che si confidi con me, che mi racconti tutto, che si liberi la mente dai pensieri, e per una volta, mettere da parte i demoni che la stanno torturando.
«Harry..» dice con voce spezzata, al diavolo, non ce la faccio a non stringerla tra le mie braccia, e farla sentire protetta.
La stringo forte, e lei a sua volta allaccia le sue piccole braccia attorno al mio collo.
Singhiozzi soffocati lasciano le sue labbra piene, mentre sento dell'umidità sulla mia maglia, ma questo è l'ultimo dei miei pensieri.
Le accarezzo dolcemente i capelli, lei sembra aver smesso di piangere, quindi si stacca.
«Harry.. Io.. Ti faccio schifo così tanto?» chiede debolmente.
Come può averlo pensato?
Perché ti comporti di merda, idiota. Mi schernisce il mio subconscio e per questa volta, tendo a concordare con lui.

«No, no. Belle, non dirlo neanche per scherzo, anzi, sei bellissima e tutto.. Ma io non sono abituato a questa merda, non lo so, sono confuso.» mi allontano agitandomi e passandomi freneticamente la mano tra i ricci scuri.

Annuisce silenziosa e si alza.
«Scusa Harry.. Cercherò di annullare il contratto se è questo che vuoi.» balbetta venendomi contro.
No, no. Non può, non ora almeno.
I suoi occhi sono ormai incatenati ai miei, e non riesco a distogliere lo sguardo, sembra avermi stregato.
«No Belle, non farlo.» la mia voce esce come un sussurro, alquanto disperata.
Le sue labbra sembrano chiamarmi, lei si accorge che le sto fissando  da evidentemente troppo tempo.
Decido di eliminare le distanze, avvicinandomi pericolosamente al suo volto, neanche il tempo di pensare che veniamo interrotti da un suono, proveniente da una fotocamera.
Dannazione.
Si gira di scatto, e vediamo un paparazzo nascondersi tra i cespugli.
Che cazzo ci fa a quest'ora questo dannato paparazzo?
«Ti accompagno a casa, vieni.» le prendo la piccola mano e la trascino con me fino alla mia auto.

Belle's pov

Mi stava per baciare, per la seconda volta.
Credo che il Fato o il karma qualsiasi cosa sia, ce l'abbia con me.
Vorrei potermi rilassare tra le sue braccia per sempre, come prima, mi sono sentita bene, protetta e finalmente capita.
Ma non può continuare così, non deve.
Non sono il giocattolo di nessuno, non deve ferirmi per poi farsi perdonare con un po di coccole.
Sto male dentro, ho la tempesta di pensieri maligni.
Quel dolore interno che non si riesce a spiegare.
Qualcosa di surreale che non si può spiegare.
Qualcosa di straziante, angosciante, qualcosa da cui speri di sfuggire, ma sai che non puoi, non puoi perché semplicemente lo hai creato tu, tu ne fai parte, qualcosa da cui non riesci ad uscire, che ti spinge verso i tuoi demoni, da cui desideri solo scappare, dopo un certo numero di delusioni, le lacrime non arrivano più, ti abitui a star male.
Ti senti prosciugata dentro, ma anche fuori, i colori accesi come il sole, a te sembrano spenti come la notte.
La corazza creata nel corso della tua vita, sembra sgretolarsi in un batter d'occhio, e fa male.
È esattamente come mi sento dentro io ora. Mi sento in un tunnel senza via d'uscita, o senza una piccola lucina che ti segna la fine della tristezza e l'inizio della felicità, informa che i tuoi demoni ormai li hai sconfitti, non hanno avuto la meglio su di te.
Ma quando quel tunnel sembra non finire più, è proprio li che capisco che non c'è nient'altro da fare, apparte continuare a lottare per una minuscola ma grande lucina.

***
Il cinguettio degli uccelli mi culla leggermente, sono ancora calda nel mio dolce letto.
Giro la testa per vedere se Claire è sveglia, ma non c'è.
Dove può essere andata così presto?
Mi alzo e trovo un bigliettino.
*Belle, mi ha chiamata stamattina presto la tua aiutante, Shealvy o Sha.. Boh. Mi ha detto che oggi Harry trascorrerà la giornata da te, quindi devo smammare per tutto il giorno.
-C xx*
Sorrido per il fatto che non si sia ricordata del nome di Sharon, la sua mente le gioca sempre brutti scherzi.

Mi faccio la doccia velocemente, mi arriccio i capelli e mi trucco leggermente.
Non so perché stia facendo tutto ciò, ma so solo che non voglio farmi vedere una mezza barbona davanti ad Harry.
Prendo il cellulare, che non tocco da tanti giorni, e vedo su Twitter, Facebook ed Instagram mie foto e di Harry ieri.
Oh.
Qui sembrano accannirsi le fan, per scoprire chi io sia.
Alcune addirittura stanno insultando come se non ci fosse un dannato domani.
Penso che anche io lo avrei fatto, se Ed si fidanzerebbe con qualcuna, ma non ora che ho Harry.
Anche se è una relazione commerciale, vorrei pensare che magari un giorno ci innamoreremo l'una dell'altra.
Un suonare al campanello mi distrae da tutti i miei pensieri amorosi con Harry.
Apro la porta e spunta quest'ultimo sorridendomi imbarazzato.
Indossa una maglia verde scuro, i jeans neri e gli immancabili stivaletti scamosciati marroni.
È divino, dannatamente perfetto cazzo.
Ed ai capelli, ha una bendana dello stesso colore della maglia, legata attorno ai ricci indomabili.
Dopo tanto tempo in cui sembro essermi incantata, sorrido leggermente e mi sposto di lato per lasciarlo entrare.
Una scia di profumo al cocco mi invade i sensi.
«Come stai?» domanda, cercando di aprire una conversazione dopo l'accaduto di ieri, e gliene sono grata, almeno non dovrò sembrare una forsennata cercando di aprire un dialogo.
«Uhm.. Bene, immagino, tu?» balbetto tenendo lo sguardo basso.
Vi assicuro che solo quando sono con lui, mi succede ciò, non sono mai stata timida cazzo.
Ma lui forse mi intimidisce, intimorisce anche, forse per la sua altezza torregiante rispetto a me.
«Come sempre.» sorride sedendosi sul divano.
«Harry, io.. Non ho ancora fatto colazione, vuoi farla con me?» chiedo intimorita dalla sua possibile risposta.
Un grande sorriso increspa le sue labbra rosee ed annuisce, mentre io li verso i suoi cereali.
Sorrido per quanto sembri adorabile, è stupendo.
Ingoio i cereali dopo averli masticati e lui scoppia a ridere.
Che gli prende?
«Che c'hai?» domando accigliata, alimentando di più la sua risata.
«Sei tutta sporca di latte!» urla strizzando gli occhi per la forte risata.
«Dimmi, dove?» domando agitata, ridacchiando per la sua risata.
«Lí.» mi indica un punto impreciso, si sta burlando di me.
«Qui?» indico.
«No, li.» indica un punto diverso da quello precedente.
«Harry! Dove?!» chiedo sorridendo, leggermente divertita.
«Aspetta, faccio io.» dice, avvicinandosi pericolosamente al mio viso con un fazzolettino in mano.
I nostri nasi quasi si sfiorano, e giuro di star sentendo qualcosa nello stomaco, farfalle? No, ma che, è un eufemismo, sono elefanti.
Strofina il fazzoletto sulla mia pelle, mentre fissa insistentemente le mie labbra.
Baciami cazzo, sbrigati.
Si avvicina di più, eliminando le distanze fra noi e posando dolcemente quelle labbra paradisiache sule mie.
Ed è proprio li che le mie gambe sembrano cedere dal troppo tremolio.
Mi sembra così impossibile, migliaia di ragazze si suiciderebbero per avere Harry accanto,  ma lui ha scelto me.
Non ti ha scelta, lo hanno obbligato. Mi schernisce il mio subconscio, sta zitto.

Better than words »H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora