Chapter twelve

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Un fortissimo bussare alla porta mi fa aprire gli occhi di scatto,
fuori è ancora buio, ed io mi sento stanchissima.
Striscio velocemente dal caldo piumone e mi avvio verso la porta d'ingresso.
Ho un po' paura, e se fosse un killer?
I killer non bussano alla porta, idiota. Mi sbeffeggia il mio subconscio.
Ma ho ugualmente paura, quindi verso il tragitto accendo tutte le luci di casa e prendo un mattarello dalla cucina.
Il bussare alla porta sembra non voler cessare.
«C-chi è?» chiedo titubante, tenendo il mattarello stretto fra le mani.
«Belle, apri.» dice una voce roca, usando un tono abbastanza disperato, e da ciò deduco sia ubriaco.
Harry.
Apro e me lo ritrovo davanti, gli occhi rossi, e non oso immaginare quanto alcol si sia scolato.
Mi spinge, imprigionandomi tra il suo corpo e il muro, e chiude bruscamente la porta.
Attacca le sue labbra alle mie, un miscuglio paradisiaco.
Le sue labbra sanno di scotch, non ricambio il suo bacio e cerco di allontanarlo poggiando le mani sul suo petto e spingendolo.
«Belle, baciami.» dice, attaccando di nuovo le labbra alle mie e mettendo le sue enormi mani sui miei fianchi.
Per quanto la mia coscienza mi stia dicendo di non ricambiare, il mio cuore sta esplodendo.
Stormi di farfalle nel mio stomaco svolazzano felici, mentre nella mia mente c'è un'enorme tempesta, ma si sa, dopo la tempesta, viene l'arcobaleno.
Mi sento libera, con lui.
Non mi importa cosa dice la gente quando siamo insieme, so che il mio cuore vuole che lui sia l'unico a dominarlo, e vorrei provare a far accadere ciò, nonostante sappia che mi farà male, ma tentar non nuoce, no?
«Belle, non sono andato da lei..» dice nel bacio, sentendo questa frase, l'enorme masso di pietra che prima si era dissolto, ora è tornato.
Mi stacco bruscamente e gli tiro uno schiaffo in pieno viso.
Una lacrima mi bagna la guancia, e la asciugo sotto il suo sguardo spento, triste.
«L-lasciami..» cerco di spingerlo, ma mi ferma coi polsi.
«Belle.. Ti giuro, non sono andato da lei..» proferisce a bassa voce.
No, non gli credo, neanche un po', la ha chiamata piccola dannazione!
«No, n-non ti credo, lasciami..» lo spingo di nuovo, indietreggia e scoppia a piangere.
Oh, è fragile quando è ubriaco, mi fa malissimo vederlo così.
«B-belle, credimi, ti prego..mi distrugge vederti così.» dice avvicinandosi e asciugandosi le lacrime coi polsi.
«Perchè la hai chiamata piccola?» chiedo tra le lacrime, lasciandomi catturare da quei pozzi.
«Credimi, non stavo pensando in quel momento, e ti giuro, ho strappato il biglietto, giuro su tutto ciò che desideri.» un gemito strozzato fuoriesce dalle sue invitanti labbra.
«Harry, vai a dormire, sono le 4 del mattino, e io sono esausta.» dico stanca.
«No.» scatta.
«Harry, sono stanca, ne riparliamo domani. Okay?» chiedo dolcemente, per far si che acconsenta.
Sono veramente distrutta, sia emotivamente che fisicamente.
«No, no, no, no, ti prego perdonami Belle.» dice, riiniziando a piangere.
In questo momento vorrei solo stringerlo tra le mie braccia, sembra un bambino e mi fa tenerezza.
«Harry, vieni a dormire.» dico severamente.
«Belle, ti preeeeeego.» dice allungando la E.
«Va bene, ti perdono, ma ora vieni.» dico dolcemente, accarezzandoli una guancia.
Chiude gli occhi e sorride sornione.
«Sicura?» chiede speranzoso.
«Sicura.» confermo, prendendolo per mano e trascinandolo in camera mia e di Claire.
Mi infilo sotto le coperte e lui si toglie i pantaloni, lasciando così il suo enorme amichetto, stretto nei boxer.
«Ti piace ciò che vedi?»
Arrossisco violentemente e distolgo lo sguardo, portandolo sul orologio da parete, le 4:15 e io sto morendo da sonno.
Si infila accanto a me e mi attira al suo petto, evitando così di farmi cadere, visto il letto singolo.
La mia schiena si attacca al suo petto, mi lascia vari baci sui capelli e sussurra, «Buonanotte Belle, e grazie.» sorrido sapendo che lui non può vedermi.
«Notte Harry.» ribadisco a mia volta.
****

Sento delle labbra premere sulla mia mandibola, e farsi strada sul viso, sulle guance, sul naso, sulla fronte e sull'angolo della bocca. Apro istintivamente gli occhi, la luce del sole penetra dai buchi nelle tapparelle, illuminando quasi tutta la stanza.
Mi ritrovo a pochi centimetri dal viso, Harry, che mi osserva sorridendo.
«Buongiorno dormigliona.» dice con voce roca, lasciandomi un bacetto sul naso.
«Buongiorno.» dico con voce impastata al sonno.
«Da quanto sei sveglio?» chiedo, volendo sapere da quanto mi fissa.
«Quanto basta per ammirare la tua bellezza mentre dormi.» dice velocemente, sul suo volto si dipinge un espressione sorpresa.
Forse non voleva dirlo, ma a me ha fatto piacere, anzi di più.
«Scusa..» dice sussurrando.
«Non fa niente.» dico a mia volta, alzandomi per andare a fare una doccia e magari cambiarmi assorbente anche.
***
«Siamo insieme da un mese.» dice Harry al microfono.
Siamo nella sala del coming out, e per fortuna Harry ha smaltito la sbornia.
La sala è stracolma da fans, paparazzi, giornalisti e quant'altro.
«Okay, come si chiama?» chiede una giornalista.
«Annabelle, Annabelle Meester.» dico al microfono, guardando Harry.
«Harry! È una cosa seria, o la solita botta e via?» chiede un uomo.
«Io amo Belle, e si, è una cosa serissima.» dice tranquillamente Harry.
Credo che la risposta sia data così, senza senso, ma per me significa molto, anche se è falso.
Dopo varie domande, scatti e tutto, finalmente usciamo da quella stanza.
Ora non posso più nascondermi.

Better than words »H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora