13-Sta zitta stupida coscienza

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Aprii lentamente gli occhi alle prime luci dell'alba, ancora addormentata non capii ancora dove fossi, appena me ne resi conto però arrossii, stesa ancora sul petto di Thomas, senza possibilità di potermi alzare essendo bloccata dalle sue braccia che mi stringevano per non soffrire troppo il freddo della notte, lui dorme ancora, non voglio svegliarlo, mi appoggiai nuovamente la testa sul suo petto e mi riaddormento.

Mi risvegliai qualche ora dopo, Tommy era già sveglio questa volta, mi sta accarezzando i capelli con una mano e con l'altra mi sfiora la guancia, quando notó che mi svegliai disse "buongiorno principessa" si avvicinò al mio viso e mi baciò; mi sento le farfalle nello stomaco, che sensazione strana, subito dopo un breve vuoto alla pancia, ricambiai il bacio e sorrisi "buongiorno mio principe" sorrise anche lui dopo queste parole poi aggiunse "dobbiamo andare prima che i tuoi si preoccupino" così ci alzammo ancora mezzi addormentati e ci dirigemmo verso casa, guardai l'orario, erano le 07:45 quando arrivammo, facemmo il più piano possibile per non svegliare mio padre, essendo che la mamma a quest'ora è già a lavoro da un pezzo, perciò saliamo in camera nostra e chiudiamo la porta sempre cercando di fare meno rumore possibile, poi mi andai a buttare sul letto stendendomi comodamente senza lasciare il minimo spazio a Thomas che di conseguenza si mette a sbuffare per poi successivamente mettere un ghigno sul volto "perché quella faccia adesso?" chiesi stranita, non mi rispose ma adesso sorridendo si avvicinò a me "c-cosa stai facendo?!?!" dissi arrossendo, lui non rispose per una seconda volta, si accovaccio per mettersi nella posizione adatta, è messo sopra di me le sue gambe sopra le mie, col busto si avvicina sempre più al mio volto, le sue mani sfiorano le mie e scendono fino ai polsi dove mi prende scendendo poi col viso fino a essere a un centimetro dal mio, poi mi sussurrò all'orecchio <ti amo da quando avevamo 15 anni> poi aggiunse <non posso resistere più dallo starti lontano> infine la distanza tra noi si azzerò facendo scontrare le nostre labbra, di nuovo quella sensazione, <cavolo e se questo fosse un male per lui?> per una volta vorrei almeno non sentirmi in colpa quando lo bacio, stranamente la mia coscienza sembrò come ascoltarmi e non ebbi più quegli stupidi pensieri, poggiai una mano dietro la sua testa e si abbassò leggermente per facilitare ciò, lui poggio' le sue mani sui miei fianchi, ebbi subito altre farfalle ma non ci feci più di tanto attenzione, mi piaceva come mi faceva sentire in quel momento, le nostre labbra si staccano e si attaccano nuovamente molto velocemente, un movimento continuo e perpetuo, il nostro bisogno di attaccare nuovamente le nostre labbra è come il bisogno di un fumatore quando finisce la propria sigaretta, ormai talmente dipendente dalla nicotina che solo per il gusto di assaporarla ne prendono ancora e ancora, a volte fino a sentirsi male, ma in confronto alle sigarette i nostri sono semplici baci non ci causerebbe alcun danno se continuassimo, e fu così; continuammo per un altra ora a coccolarci senza nessuno che ci disturbasse. È stupendo.

"Io, non ti ho ancora dato una risposta Tommy..." dissi un po' incerta ma devo approfittarne prima di ricominciare a sentire la voce della mia stupida coscienza, presi un gran bel respiro e dissi "ti amo" lui sorrise e io di conseguenza pure, poi lo abbracciai; ribaltando successivamente la posizione in cui eravamo, ora sta lui sotto di me, mi appoggiai al suo petto come feci la notte scorsa sul prato e chiusi gli occhi, finalmente felice e senza pensieri, credo lo sia anche lui, anzi ne sono certa se no non saremmo qui <ridacchio sotto i baffi> sentii la sua mano accarezzarmi i capelli e presa da questa dolce atmosfera mi addormentai nuovamente.

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