Sono le nove di sera. Ho mangiato e, ancora in accappatoio, sto cercando i vestiti da mettere. Tra qualche minuto sarò pronto ad uscire per andare al pub con la bionda. Dato che ho già messo i pantaloni blu, metterò quelli blu scuro; poi la maglia bianca con la camicetta celeste sono perfette da indossare insieme. Daniele verrà con me; ha detto che porterà un po' di amici e, visto che quando aveva detto che ne avrebbe portati giusto due o tre ne aveva invitati dieci, oggi saremo almeno una quindicina. Non sopporto quando c'è troppa gente, ma almeno gli amici di Dany sono tipi simpatici.
Mi guardo l'ultima volta allo specchio; i denti sono puliti, i capelli in ordine e il profumo si sente. Non appena metto la giacca mia madre mi toglie l'aria: “Vedi di tornare presto” dice a cantilena. Lo avrà imparato a memoria e anche io. “Sì certo” rispondo, felice che almeno mia sorella sia a guardare la televisione in silenzio.
Daniele mi sta aspettando, come sempre, in macchina. Nel posto accanto a lui c'è Luca e io mi siedo dietro affianco ad Ale e Fabio, un altro mio compagno di classe.
“Ci vediamo direttamente lì con tutti gli altri” dice Daniele, poi mette in moto e partiamo.
Lì, fuori dal locale, ci aspettava Davide, un mio vecchio amico; sempre disposto a farmi compagnia per un bicchierino. Gli stringo la mano: “Le ragazze?” gli chiedo.
“Sei già pronto belva? Non sono ancora qui; oggi c'è più gente del solito” osserva.
Mi accorgo, appena entrato, che ha ragione. E' un locale vecchio, ma il servizio è ottimo ed è facile arrivarci. La prima volta che sono venuto qui è stato due anni fa e, da quel momento, almeno una volta ogni due settimane passo qua la serata. Anche se lo frequento da tutto questo tempo, non ho mai visto così tanta affluenza.
Alcuni ragazzi si avvicinano; sono ad occhio e croce una decina. Daniele li presenta sia a me che a Davide; alcuni li avevo già visti, altri sono del tutto nuovi e non mi sforzo neppure per imparare i nomi.
Dopo poco, li vedo tutti distratti e capisco che abbiamo compagnia; una dolce e stupendamente temporanea compagnia. Ecco le ragazze, le sole che riescono con uno sguardo a farti trasformare un mite pensiero in desiderio animale.
Una di loro; snella, bionda e dagli occhi celesti; mi viene vicino. E' quella che mi ha parlato tramite messaggio, è la prima volta che ci vediamo.
“Ciao Carlo”. Le sue labbra si muovono morbide, la voce suadente, la mano sposta i capelli lisci e il mio sguardo incombe sulla sua gonnellina nera. “Come ti va?” le chiedo.
Tutti gli altri hanno già iniziato a parlare con le altre ragazze, oppure stanno già per prendere la prima bibita.
“Tutto bene, è bello il posto” mi sorride. Sinceramente non mi importa più nulla del luogo. “Sì infatti, hai sete?” ricambio il sorriso, “Offro io”.
Lei accetta e iniziamo col primo bicchiere; poi, parlando della sua e della mia vita sentimentale, ne beviamo altri due di fila.
Alcuni miei amici sono fuori a fumare e credo proprio sia ora che li raggiunga. Viene anche lei con me e non rifiuta quando gliene offro una. Inspiro il fumo e sento che sta condendo il residuo del sapore del vodka. Mi coglie un intensa, ma sottile, quasi impercepibile, sensazione di stanchezza e benessere allo stesso istante. Sento il fumo che mi arriva ai polmoni e quasi mi solletica le labbra quando lo butto fuori. Il freddo della sera mi induce a rientrare; ci sediamo io e lei di fianco in uno dei tanti divanetti grigi dei quali il locale è tappezzato. Cominciamo a parlare, ma in realtà non ne ho voglia. Il quarto bicchiere di vodka che sto bevendo mi confonde i sensi, i quali, dopo aver visto la ragazza vicino a me raccogliersi i capelli e scoprirsi il collo, impazziscono. La guardo intensamente e lei capisce che deve avvicinarsi, altrimenti lo avrei fatto io. Si mette sulle ginocchia e si china verso di me. Vedo le pieghe che fa il seno sulla maglietta, la gonna sembra più corta, il viso è davanti al mio e le sue labbra mi rubano un bacio. La musica è alta e siamo poco illuminati dalle indistinte luci. Ricambio anche più volte del dovuto, le tocco i fianchi e la mia lingua inizia a ballare con la sua, trascinata da un ritmo non dettato dalla musica. Lei mi sale in braccio, le sposto i capelli dal viso e mi guarda sbattendo le ciglia lunghe e nere. Le mie dita impazziscono, stanno salendo per la schiena; il suo odore mi attrae.
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Fragili come BOLLE
RandomLo stesso giorno in cui ho scoperto ciò che cercavo dalla vita, sono scoppiato. Forse in quell'istante si sarà sentito il fresco odore di sapone e si saranno visti i frammenti del mio corpo che cadevano al suolo. Di una cosa sono certo, è stato il p...