Un giorno diverso dagli altri

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⚠️Prima di cominciare, voglio avvertirvi dei contenuti di questa storia. Sono presenti capitoli smut e temi di violenza, scene per alcuni disturbanti, ne sconsiglio quindi la lettura ad un pubblico sensibile⚠️

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Quel giorno Bakugo si svegliò stranamente di buon umore, nonostante non fosse affatto suo solito.

Un motivo in effetti c'era, ed anche questo era piuttosto insolito per un tipo come lui, a cui certe cose non importano affatto.

Lui stesso fu estraniato da quelle nuove sensazioni, perché lo stava facendo? Perché gli importava così tanto?

Si sistemò leggermente i capelli e infine passò una mano sul suo petto, cercando di appiattire al meglio le pieghe sulla sua aderente maglietta nera, nel tentativo di sistemare anche quella.

Una volta in ordine uscì, avvisando sua madre, o per meglio dire urlandole contro.

Era ormai primo pomeriggio, l'ora di pranzo era passata da poco, le persone avevano smesso di affollare le strade per tornare al lavoro e i negozi erano ancora chiusi, a parte qualche eccezione.

Il biondino si diresse verso un negozietto di fiori della zona.
Piccola e indipendente, con qualche fiore esposto all'esterno.

Entrò in quella bottega, un po' impacciato e con un velo di rosso, guardandosi attorno.
Notò subito dei mazzi prosperosi in alcuni grandi vasi, singoli e misti.
Era tutto molto allegro e colorato. 
..Troppo, colorato..

Infine uscì, ringraziando nei suoi soliti modi, soddisfatto del lavoro che aveva svolto il fioraio, ma anche infastidito alla sola idea di averli comprati.

Quei pensieri duri, però, si addolcirono alla sola idea di vederla sorridere, ricevendo quelle camelie e quelle ortensie. I suoi fiori preferiti...

Con questi pensieri contrastanti, ed infine sereni, camminò fino al tempio dove sapeva che l'avrebbe trovata.
Chissà se le faceva piacere..

Quel giorno si sentiva in modo diverso, vedeva ed apprezzava cose nuove, come il caldo tepore del sole che gli accarezzava la fronte e le braccia scoperte, il colore e il profumo del glicine, che incorniciava il perimetro del tempio.

Era tutto magnifico, così bello e sereno, ciò che avrebbe reso quella giornata davvero perfetta sarebbe stata solo la visione del suo sereno viso, i suoi chiari occhi brillanti e il dolce suono della sua soave voce.

Così Bakugo proseguì, fino ad arrivare all'entrata, con un grande, inaspettato ed atipico sorriso in volto.

Sorriso che però, non durò a lungo.

Era a pochi passi dall'entrata, davanti al grande tori, l'immenso arco rosso in legno.
Ai lati di esso vi erano delle statue di volpi.

Ma quella che vide poi il ragazzo fu una visione alquanto inaspettata; il suo professore, il Sensei Aizawa, che teneva una giovane donna a lui familiare in braccio a mo' di sposa.

Bakugo: Sensei..?

Il professore si voltò, guardando il ragazzo, dai suoi occhi traspariva ansia e terrore.

Aizawa: B-Bakugo!?

Il ragazzo fece un passo, ma poi vide la testa della ragazza ricadere all'indietro, tra le braccia del professore.
Allora si bloccò, impallidendo.

Il professore si precipitò dal ragazzo.

Aizawa: BAKUGO!
Bakugo: ...??
Aizawa: Adesso ascoltami.
Bakugo: Mitsuki...?

Bakugo fece cadere il mazzo di fiori, mentre guardava il dolce viso della ragazza, leggermente gonfio e sporco di sangue.
Notò anche uno strano cerchio blu sul suo collo.

Aizawa: Prendi Mitsuki e portala subito in ospedale!

Il ragazzo lo guardò stranito, mentre il professore porgeva il fragile corpo della ragazza, privo di sensi, tra le sue braccia.

Aizawa: Non chiamare l'ambulanza! Niente soccorsi! Mi hai capito?
Bakugo: Cosa è successo?

Chiese, ingenuamente, mentre guardava il corpo di Mitsuki, per poi distogliere subito lo sguardo dal suo petto.

Aizawa: Accidenti...

Il professore coprì subito la ragazza con la giacca beige che era caduta.
Bakugo invece si soffermò sulla grande chiazza rossa che si era esponenzialmente espansa sul tessuto del kimono della giovane, all'altezza del basso ventre.

Il sangue gli si raggelò, quando vide i copiosi rivoli di sangue scendere dalla gamba esposta della ragazza, notando anche che non indossava l'obi, la fusciacca che di solito avvolge e racchiude il kimono.

Aizawa: Bakugo, portala via!

Il professore prese e strattonò il ragazzo.

Aizawa: Ehi! Guardami! Non è in pericolo di vita!
Bakugo: CHE CAZZO E' SUCCESSO!?

Tuonò il biondo, ma all'improvviso si udirono urla lancinanti provenire dall'interno del tempio.

Aizawa: Merda!

Esclamò il professore, voltandosi, imperlato di sudore e ricoperto di sangue.

Aizawa: VAI!

Gli urlò infine, voltandosi un'ultima volta e correndo verso il tempio.

Bakugo era arrabbiato, preoccupato, ma al tempo stesso disgustato da quegli atroci pensieri e quelle orribili sensazioni. Lo stomaco gli si contorceva e una sensazione di nausea non tardò ad arrivare.

Infine lacrime.

A lui così sconosciute, così nostalgiche, così alienanti.

La strinse a sé facendo attenzione a non farle male, e con presa salda corse, più veloce che poteva verso l'ospedale più vicino.

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Angolo autrice:

Ciao a tutti! Come vi è sembrato questo primo capitolo?

Non so se può interessarvi o meno, una storia del genere, fatemelo sapere con un commento o un messaggio :D magari se avete anche delle idee da proporre o addirittura, PER CARITA', correggetemi lì dove abbia fatto errori o altro!

Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate ^^
Mi farebbe tanto piacere sapere la vostra :)

Brina di sangue - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora