Il mio desiderio

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Quando Keigo la strinse a se, Mitsuki capì quali fossero i sentimenti di cui parlava il ragazzo.

A cosa pensò realmente quando la guardò la prima volta, ma soprattutto capì che quella sera non la vedeva come lei immaginava o temeva.

E dopo abbracci, lacrime e premure.. i due rimasero ancora seduti sull'erba.

L'aspetto di Mitsuki era tornato normale, non presentava più le caratteristiche del suo quirk, la Kitsune..

Entrambi decisero, in un tacito accordo, grazie a sguardi furtivi e silenzi, di aprirsi all'altro.

Mitsuki prese coraggio e parlò al ragazzo delle sue insicurezze ed infine descrisse appieno il suo quirk.

L'ovvia reazione dell'eroe fu quella di sorridere teneramente alla ragazza, accarezzandole la testa e abbracciandola.

Nel tentativo di farla sentire al sicuro, protetta, compresa.. e accettata.

La ragazza apprezzò particolarmente i gesti affettuosi del giovane, abbracciandolo a sua volta.

Stringendo avidamente quel corpo e sprofondando nel petto del ragazzo.

Dal suo canto invece, Keigo non poté raccontare le insicurezze e la sofferenza che lo affliggevano nella sua completezza.

Non perché non si fidasse, non perché non volesse, ma per tenerla al sicuro.

Meno sapeva di lui e meglio era per tutti.

Così raccontò qualcosa di parziale, qualcosa di lontanamente simile alla realtà, in modo da poter spiegare la reazione che ebbe poco prima.

Nella speranza di poter un giorno togliere definitivamente quelle maschere.. soprattutto davanti a lei.

Mitsuki fu molto comprensiva nei suoi confronti, tanto da abbracciarlo dolcemente e lasciando che sprofondasse nel suo petto, in un tenero gesto materno.

Quando i due si chiarirono tornarono a sorridere, osservando ancora le stelle, ma purtroppo i fuochi d'artificio avevano già smesso di colorare il cielo.

-Bakugo pov-

Quando mi allontanai da lei.. da loro.. tornai da quello stupido e fastidioso gruppo.

Kirishima: ..tutto bene Baku-..?

Non lo feci neanche finire.

Bakugo: Sto benissimo.

Esclamai imperiale.
Facendo trasparire in due parole tutta la mia ira in quel momento.

Bakugo: Spostati.

Dissi, spingendo via faccia a palla.

Bakugo: Vecchio! Quanto costa questo dannato pezzo di carta?

Chiesi al commerciante, per poi pagare e affrettarmi al primo stupido pezzo di bambù che trovai davanti.

Presi il pennarello che avevo tra le mani e scrissi con violenza il mio fottuto desiderio.

Ma che io sia dannato, non riuscivo a pensare lucidamente..

Che cazzo sto facendo?
Cosa diavolo dovrei fare...?

Presi ancora l'oggetto nella mia tasca e l'osservai.. stringendolo poi nel pugno.

Che stupido sono stato..

Non so neanche che accidenti provare in questo momento.

Presi ancora una volta il pennarello e cancellai il desiderio di prima, soffermandomi un momento a pensare e riflettere.

Brina di sangue - Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora