Capitolo 15

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Leslie

«Vedrai. Il mio piano funzionerà, o almeno spero»

«Io non penso che funzionerà. Perché mai dovrebbe vederti?»

«Perché farò in modo che non abbia altra scelta se non chiarire con me»

«Io credo ancora che non possa funzionare»

«Eh dai! Dammi un po' di fiducia, Peter!»

Era da un buon quarto d'ora in chiamata con il mio migliore amico che discutevo dell'idea che mi era venuta in mente per poter chiarire con Cassidy.

Non avrei avuto altra scelta se non dirle del perché mi ero ubriacata. Avrei dovuto dirle di me e Levi. Avrei dovuto raccontarle di quella volta in cui era mancato il preservativo. Avrei dovuto dirle di essere rimasta incinta, di aver sofferto per la notizia per poi gioire con mai perché avrei comunque avuto qualcosa che mi ricordasse per sempre di Levi. Avrei dovuto dirle di ciò che aveva detto la ginecologa, che a causa di un lieve problema la gravidanza avrebbe potuto non andare a buon fine. Avrei dovuto dirle di come avessi nascosto la gravidanza a tutti, di come avessi aspettato a lungo per sapere se sarebbe stato un maschietto o una femminuccia per poi scoprire all'ultimo che il mio bambino, il mio maschietto era morto al terzo mese a causa del cordone ombelicale. Avrei dovuto dirle quanto avesse sofferto, sia per averlo perso sia per aver perso "Levi" una terza volta. E forse, dopo averle raccontato tutto ciò che sapeva soltanto una persona – Sebastian – anche lei avrebbe capito perché mi fossi ubriaca, quale necessità avessi avuto per dimenticare del mio bambino quando mi era appena stato ricordato.

E sapevo che quella non fosse una scusa accettabile ma in quel momento non avevo sopportato il dolore che mi aveva oppresso il petto dopo aver saputo di Cassidy incinta, che lei magari non avrebbe avuto nessun problema durante la gravidanza al contrario di me. Peter era d'accordo sul tenere il bambino, ne avevo parlato a lungo con lui. Aveva detto che ci sarebbe stato, che se Cassidy non lo avesse perdonato, lui ci sarebbe comunque stato per suo figlio, sua figlia, chiunque sarebbe stato. E infondo non mancava nemmeno tanto per saperlo. Peter mi aveva anche detto che quando Cassidy aveva scoperto di essere incinta fosse già incinta da due mesi inoltrati. Le sarebbero bastate solo poche settimane per sorpassare quella che era stata la fase più difficile di tutta la mia gravidanza. Ma lei l'avrebbe sorpassata bene. Sarebbe entrata nel secondo trimestre con nessun problema, me lo sentivo. Ed io glielo auguravo perché aveva sofferto troppo a causa mia di Peter, perché era la mia migliore amica nonostante tutto.

«Non funzionerà, però voglio credere in te»

«Grazie eh»

Peter ridacchiò dall'altro capo della linea, poi si fece serio di colpo. «Sono felice che tu sia ritornata la stessa persona solare di prima. Mi eri mancata, Bellissima»

«Anche a me era mancata questa persona» ammisi, le mie guance rosse per la mia stessa realizzazione.

«Sebastian lo sa che è grazie a lui?»

Zittii di colpo il vivavoce e mi guardai attorno. La porta della mia stanza era aperta. Anche se sapevo di provare qualcosa per Sebastian non volevo che lui lo sapesse da altri, né così apertamente. Non sapevo nemmeno se lui provasse lo stesso per me. Sì, ci eravamo baciati, però si era sempre preso cura di me come una sorella minore, nient'altro.

«Shh. Dio, Peter, dovevi urlarlo per forza?»

Peter ridacchiò nuovamente dall'altro capo della linea. «Allora non lo sa»

«Già, non lo sa»

«Dovresti dirglielo»

«No»

«Perché no? Si vede da un miglio che a te lui piace. Ed io vedo da un miglio che a lui piaci tu. Non vedo perché tu non voglia dirgli di ciò che provi. L'hai fatto con Levi e...» si interruppe mettendo in pausa la sua frase come se si fosse improvvisamente messo a riflettere su qualcosa, poi sospirò una volta averla realizzata «Non vuoi dirglielo perché hai paura che finisca come con Levi, perché l'ultima volta hai fatto tu la prima mossa e alla fine è andata com'è andata»

Per sempre la mia Stella #3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora