Capitolo 3

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Mentre stavamo camminando sentii una voce.

Ciao Maria

Mi girai per vedere se qualcuno mi stesse parlando ma non vidi nessuno che mi parlava, era una voce maschile non quella di Emy che mi stava parlando.

-Mari va tutto bene?- mi domandò la mia amica preoccupata.
-Emm sisi va tutto bene ahah, avevo solo sentito qualcuno chiamarmi, ma forse è solo la mia immaginazione ahaha- le risposi con la voce imbarazzata.
Lei mi guardo e mi rispose con -ok, se lo dici tu.

Mari non è la tua immaginazione ma hai sentito veramente una voce, ma non fuori, ma all'interno della tua mente

MA CHE CA?! CHI DIAVOLO SEI! E COME FAI A STARE NELLA MIA DANNATA MENTE!

Piacere Charles Xavier, sono un telepate e un mutante come te. Vorrei parlarti ma vedo che sei in compagnia.

Ero sconvolta da quello che stava succedendo, non stavo capendo.

C-che cosa vuoi da me...?

Mi serve il tuo aiuto...

Cioè?!

Te ne parlerò quando non sarai in compagnia, e quindi così potremo vederci in carne e ossa.

Aspetta

-ragazzi- dissi, e tutti si girarono verso di me e c'era chi mi chiedeva cosa volevo, chi mi chiedeva che succedeva, chi mi diceva 'che c'è'.
Io risposi -devo un secondo tornare dentro, ho appena realizzato che ho lasciato gli spartiti dell'orchestra a teatro.
-genio, vai sbrigati- mi dissero in coro alcuni, altri invece si sbatterono il palmo della mano in faccia.

Io corsi verso il teatro, rientrai e cercai si nuovo di comunicare con il telepate di prima.

Oii ci sei?

Si ci sono, ho guardato tutta la scena dalla tua mente ahah, sei stata brava, si vede che vuoi sapere chi sono, ma non te lo dirò ahah.

-Senti telepate del cazzo, fatti vedere o me ne vado e non ti aiuterò- dissi ad alta voce, per fortuna dietro le quinte non c'era nessuno, se c'era qualcuno avrei fatto sicuramente una figura di merda ahaha.

Calmati, stavo scherzando ahaha

-A ME NON MI DICI DI CALMARMI PORCA...
Ho iniziato ad innervosirmi (si, la protagonistasi innervosisce e si incazza facilmente ma piccoli dettagli), alcuni oggetti iniziarono a fluttuare, i miei occhi divennero bianchi, sentivo l'energia del mio corpo fuoriuscire, stava per iniziare a crearsi la barriera bianca che creai all'età di 5 anni. Prima che avessi fatto danni iniziai a sentire sonno, iniziai a vedere tutto nero e...

Dormi...

5 minuti dopo

-svegliati, Maria svegliati
Sentivo una voce maschile chiamarmi, e qualcuno che mi scuoteva, come se stesse cercando di svegliarmi.
-dovevi per forza farla addormentare?- disse un'altra persona, era sempre una voce maschile ma non della stessa persona che cercava di svegliarmi.

Iniziai ad aprire gli occhi e vidi due figure maschili, quella più vicina a me che stava cercando di svegliarmi mi disse con una voce calma -ciao Maria, scusa per prima, non volevo farti arrabbiare, ma il mio amico voleva vedere con i suoi occhi il tuo potere.
Realizzati dalla voce che il tizio che mi stava parlando era il telepate, lo riconobbi perché la voce che sentivo nella mia mente era la stessa del ragazzo.
-comunque ci siamo conosciuti prima, ma mi ripresento di nuovo, sono Charles Xavier e questo è il mio amico Er...
-Erik Lensherr, piacere- disse l'altro uomo che interruppe il telepate.
-Emm...io sono Maria...Maria Tymoshenko, p-piacere -dissi timidamente, ero imbarazzata per prima, e per essermi addormentata davanti a due sconosciuti.
-Non devi essere imbarazzata, sei qui con amici- disse il telepate.
-Amici? AMICI?! Mi prendi in giro vero?! NO PERCHÉ LER ME SIETE DEGLI SCONOSCIUTI EH!- dissi.
-ha ragione Charles, noi per lei siamo dei sconosciuti- disse Erik.
-Vero, comunque complimenti Maria per il concerto, sei una violinista ECCEZZIONALE, hai un talento inimmaginabile! -disse Charles facendomi i complimenti.
-si vero, è difficile riuscire ad avere il ruolo da primo leggio- disse anche Erik.
-emm g-grazie, A-ASPE, quindi c'eravate pure voi al concerto?!
-esatto- risposero i due in coro.
-ah wow, vabbè comunque NON MI DOVEVATE DIRE QUALCOSA?!
-ah si si vero dimenticavo ahaha, a noi serve il tuo aiuto- iniziò a parlare il telepate.
-di che tipo?
-conosci Sebastian Shaw?- mi chiese Erik.
-Emm chi?- domandai.
-Klaus Shmidt-mi rispose Erik.

-...-non fiatai, conoscevo bene l'uomo di cui stavano parlando, e Charles dovrebbe saperlo, dato che è entrato nella mi cazzo di mente.
-Maria? Stai bene? - mi chiese Charles preoccupato.
-s-si...s-sto bene...- risposi.
-allora?- mi disse Erik.
-spiegatemi meglio cosa volete da me.
Il mio tono di cambiare cambiò, diventai cupa, se potremmo definire così.
Charles iniziò a spiegarmi un po' quello che stava succedendo, ogni tanto anche Erik parlava ma in pratica ha spiegato tutto Charles.
-quindi in pratica vorreste che io aiuti voi due e la CIA a fermare Shaw che vuole far iniziare una guerra nucleare eh.
-esatto, e ci serve il tuo aiuto, come ho detto prima tutti i poteri dei mutanti sono formati da energia, quindi se qualcosa dovesse andare storto, tu puoi fermarlo-mi spiegò Charles.
-mi piacerebbe aiutarvi, ma ho il problema della scuola, non posso mancare le lezioni, capisci? -spiegai.
-non succede nulla se salti la scuola-disse Erik.
-TU NON CAPISCI! Se salto almeno un giorno di scuola, io non potrò avere il fottuto diploma!
-che tragedia- disse sarcasticamente Erik.
Charles gli diede una gomitata, come per dire 'Erik smettila'.
-behh io ho un idea non preoccuparti- disse Charles, sembrava avere un piano, spero di potermi fidare.
-bene allora io vado, quando dovremo vederci per andare verso il laboratorio della CIA?- domandai.
-ci vedremo lunedì all'aeroporto militare, ti verrà a prendere una macchina della CIA a casa- mi rispose Charles.
-aspe- come- realizzai alla fine che Charles avrà sicuramente letto nella mia mente e avrà sicuramente visto la via di casa mia, fantastico.
- vabbè io torno dai miei amici, ciaoo, ci vediamo lunedì, notteee- corsi via salutando i due che mi ricambiarono il saluto.

Ero tornata dai miei amici che si erano chiesti che fine avevo fatto, io gli risposi che non riuscivo a trovare gli spartiti, ma che alla fine li trovai, e che poi mi era anche venuta voglia di andare in bagno, i miei amici mi credettero e alla fine tutti insieme andammo verso una discoteca a divertirci, tutti noi lasciammo gli strumenti nelle macchine, chi aveva la macchina lasciava lo strumento lì, chi non aveva la macchina lasciava lo strumento nella macchina dell'amico/a che l'avrebbe accompagnata, io sono una di quelle persone, lasciai il violino nella macchina di Emy, beata lei che aveva la macchina.

Tornai a casa verso le 4.30 del mattino di domenica, ubriaca, ma era normale, dovevo svagarmi, molti hanno sempre creduto che io sia una di quelle ragazze perfettine che hanno sempre voti alti ed è la prima della classe, beh a quanto pare nascondo un lato festaiolo, si.
Tornata a casa, posai con il mio potere (tipo wanda che fa fluttuare le cose) la custodia con il violino all'interno sopra il pianoforte, poi corsi le scale per andare al piano di sopra, entrai in camera mia per poi buttarmi sul letto e addormentarmi in un profondo sonno.

Energy is my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora