vado in cucina. Non accendo la tv, non riuscirei a vederla. Faccio colazione con 3 biscotti e un po' di succo. Vado a scegliere quello che indosserò. Stavolta saranno una maglietta a maniche corte con la scritta "Everyone loves the sunshine" e un jeans a zampa di elefante a vita alta. Adoro come mi sta questo outfit.
Mi lavo i denti. Questo dentifricio non mi piace.
<Mamma, la prossima volta compra un altro dentifricio, per favore>
<Cos'ha questo che non va?>
<Non mi piace>
<Adattati>
Che odio quando mamma si comporta così.
Mi lavo la faccia.
<Almeno l'acqua ti va bene?>
Che nervi, non la sopporto. Non dico nulla, non voglio che continui.
Mi pettino i capelli. Sono poco annodati rispetto a quello che immaginavo. Mi faccio la coda, viene perfetta, strano. Metto le scarpe.
Avevo già preparato la cartella ieri sera, prima di dormire.
8:34.
È ancora presto. Non so cosa fare. Vedo il pianoforte. La tentazione è tanta. Non resisto. Mi siedo. Il primo spartito che trovo davanti è "Where is my mind". Provo a suonarlo.
8:43.
Arriva il pulmino. Prendo la cartella. È pesante, non resisterò molto. Saluto mamma. Mi chiude la porta in faccia. Sembra che voglia liberarsi di me.
Scendo le scale del portone. Abito al 3º piano su 5. È sporco, come sempre. Arrivo al 1º piano. C'è una blatta.
<Che schifo>
Entro nel pulmino. Di solito c'è più gente. Metto le cuffie. Ascolto sempre la stessa playlist, che ho creato apposta.
"15 minuti in autobus"
Non mi annoio mai di sentire queste canzoni.
Piove. Adoro la pioggia. Mi trasmette tranquillità. Osservo la strada dal finestrino. Sembrano tutti così spaventati e sconcertati dall'avvento della pioggia. Non li capisco.
Arrivo a scuola. Scendo dal pulmino. Apro l'ombrello che ho sempre nello zaino per sicurezza. È viola. Mi piace. Suona la campanella. Quanto odio questo "suono". Entro in classe. Avevo ragione, siamo pochi rispetto al solito.
Alla prima ora abbiamo geografia, come ogni lunedí. Si inizia bene.
Mi annoio. Penso ad altro. Ad un tratto mi torna in mente Harry.E se avesse scritto le stesse identiche cose che ho scritto io sul taccuino, e ci fossimo trovati nello stesso mondo? Oppure è una persona incaricata da chi protegge questi mondi paralleli di tutelarmi.
<Edith? Stai seguendo?>
<Sisi, certo>
<Bene>
Che spavento...Era così gentile...
<EDITH!?!?>
<Si, prof?>
<Non mi sembra tu mi stia seguendo>
<Mi scusi, da ora prometto che la ascolterò>
<Brava>
Odio geografia. Non ho voglia di ascoltare.
E questa è solo la prima ora...
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Dimmi che ci rivedremo
Rastgeleun mondo perfetto, dove niente potrebbe portare Edith a volerne uscire, tutto così meraviglioso. Ogni giorno un appuntamento con Harry, il ragazzo della sua vita. Ma tutto ciò non dura all'infinito...