finalmente suona quella maledetta campanella. Torno a casa, come al solito nel pulmino, con la stessa playlist.
Citofono. Mamma apre dopo diversi secondi. Questa volta non c'è nessuna blatta. Per fortuna, che schifo.
Salgo le scale fino al 3º piano. Citofono di nuovo. La porta si apre. Mamma è in cucina, prepara la pasta.
<Cosa si mangia oggi ma'?>
<Pesto>
<Sai che non mi piace, perché l'hai cucinato?>
<Non lo sapevo, e comunque anche se me l'avessi già detto...adattati>
Si comporta sempre allo stesso modo. Sempre così dispettosa.
Vado in bagno. Mi lavo le mani. Adoro l'odore di questo sapone.
Torno in cucina. Mi siedo. Accendo la televisione. Era stranamente spenta.
<Come mai la tv era spenta?>
<Mi sto impegnando molto per cucinarti la pasta, non posso vedere uno stupido telegiornale>
Capisco subito che era ironica. Non farebbe mai una cosa del genere.
Il primo canale che spunta in tv è il telegiornale. Parlano di un omicidio, quello di Pamela Mastropietro.
<un passante nota la presenza di due valigie abbandonate in un piccolo fossato non lontano dal cancello di una villetta in Via dell'Industria, tra Casette Verdini e Pollenza, a pochi chilometri da Macerata. All'interno trova il corpo della ragazza Marchigiana di 19 anni, Pamela Mastropietro. Le indagini portano la polizia al ritrovo di vestiti macchiati di sangue nella casa di Innocent Oseghale, un nigeriano in Italia dal 2014, il quale, cacciato da un programma di assistenza ai rifugiati, pratica spaccio di droga.>
<Interessante questo caso ma'. Hai sentito?>
<Ho sentito. Tu faresti meglio a non ascoltare...>
<Ma mamma ho 14 anni, non 6>
<Sei ancora piccola per queste cose>
<Mi credi ancora la bambina che ha paura del suo chihuahua, per caso?>
<No, ma sei ancora piccola>
<Mamma...fidati di più di me, ti prego>
<Si, scusa amore>
Sorvolo su questa cosa.
Vado nella mia stanza. Inizio a studiare. Ho solo due materie per domani.
Decido di iniziare con geografia, l'orale, me lo tolgo d'avanti. Prendo il libro dallo scaffale. Apro il diario.
< 31 maggio
geografia: studia da 209 a 214>
Sono sei pagine. Le finirò più o meno in 2 ore.
Termino geografia. Inizio matematica. Mi piace questa materia. Non capisco le persone che non riescono a comprenderla o che la odiano.
Finisco i compiti. Ci ho messo solo 3 ore in tutto. Sono soddisfatta.
Prendo il telefono. Mi stendo a stella sul letto. Ascolto LA playlist. Aspetto che venga notte, per andare a dormire e rivedermi con Harry.Che brutto nome Harry...ce ne sono altri molto più belli, tipo Andrea, Simone, Alessio...
Guardo il soffitto. C'è ancora muffa.
Decido di scrivere. Non so cosa. Qualcosa. Provo a inventare un titolo e una trama carina.
<Dimmi che ci rivedremo>
La prima cosa che mi viene in mente. Amo il dramma come tipo di libro.
19:56.
Dopo 1 ora e mezza, scrivo ancora.
Mamma mi chiama per mangiare.
<Vengo! Dammi solo il tempo di finire questo capitolo!>
Termino di scrivere. Sono di nuovo soddisfatta.
Lascio il quaderno aperto, e la penna senza tappo sulla scrivania.
Raggiungo mamma in cucina.
<Che odore! Cos'è?>
<Cotoletta e patate, come piace a te.>
<Grazie mamma>
Fa un sorriso indeciso. Si siede. Mangiamo.
<È buonissimo ma'>
<Sono felice che ti piaccia>
Le sorrido, le rispondo come lei ha risposto a me.
Finisco l'ultima patatina. Nel piatto c'è solo qualche chicco di sale caduto dalla cotoletta. Mi alzo. Vado nella mia camera. Chiudo il quaderno e metto il tappo alla penna. Mi stendo sul letto. Non a stella. Nel giro di dieci minuti mi addormento. Non era mai successo di addormentarmi alle 20:32.
2+0+3+2=7
Trovo dappertutto questo numero, menomale.

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Dimmi che ci rivedremo
De Todoun mondo perfetto, dove niente potrebbe portare Edith a volerne uscire, tutto così meraviglioso. Ogni giorno un appuntamento con Harry, il ragazzo della sua vita. Ma tutto ciò non dura all'infinito...