Dimmi che ci rivedremo

28 maggio

28 maggio. 18:23. Sono stesa a stella, chiusa nella mia camera, le mani e i piedi pendono dagli angoli del letto. Guardo pensierosa il soffitto, mentre ascolto "Je le laisserai de mots".

Je te laisserai de mots
En dessous de ta porte
En dessous de la lune qui chante
Tout près de la place où tes pieds passent
Cachés dans les trous de ton divan
Et quand tu es seule pendant un instant

18:26. Sento bussare la porta. Mi alzo. Provo dolore alle gambe. Apro la porta. È mamma. <C'è Luisa>.La stavo aspettando. Cammino fino all'ingresso, passando di fronte al bagno, poi al soggiorno, e infine alla cucina. La lascio entrare. Sembra molto felice, a differenza mia. Insieme torniamo nella mia camera. Sembra stupita alla visione dell'ordine nella stanza. Odio il disordine.
Ci sediamo sul pavimento. Non sappiamo cosa fare, ma poi ci viene in mente di fare uno di quei giochetti che si vedono spesso in tv. < Che divertente, sicuramente funzionerà. Mi ritroverò la casa infestata da creepypasta, o fantasmi, o mostri di cui nessuno sapeva l'esistenza>. < No, semplicemente invocheremo Bloody Mary allo specchio.> < Allo specchio?> < Allo specchio. Al buio. Con una candela. E lo farai tu, Edith.> < IO!? MA SEI PAZ-> prima ancora di farmi finire la frase, Laura mi copre la bocca con la mano, mi da una candela accesa, mi spinge in bagno, e chiude la porta. Ho paura. Sono al buio. Non vedo nulla oltre la luce prodotta dalla candela. Trovo lo specchio. Ci vado davanti. Inspiro. Espiro.<Bloody Mary. Bloody Mary. Bloody Mary.> Non succede nulla. Giro su me stessa tre volte, come ho imparato vedendo i video di Gianmarco Zagato. Ancora niente. Comincio a perdere le speranze, non che ne avessi tante.  Esco dal bagno per avvisare Laura che non è andata come pensavamo, anzi, pensava. Lei scoppia a ridere, così anche io. 22:30. Laura se ne va. Io mi accosto sul letto, di nuovo a stella. Inaspettatamente, mi addormento dopo poco.