13: I Cinque Saggi

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Mi sveglio di colpo sentendo un grido e qualcosa di molto pesante addosso.

Crystal è in piedi davanti a me, scalza ed agitatissima.

Ha chiuso le tende e mi ha coperto con un piumone stile scozzese.

Lo getto via lontano da casa e la guardo di traverso stranito dal suo atteggiamento.

Dormiva placida e beata tra le mie braccia fino a poco fa, non riesco a comprendere cosa le sia accaduto di tanto particolare per arrivare a tanto.

<Stai bene? Ti sei bruciato?> mi domanda controllandomi viso e mani.

<Sono io che dovrei chiederti se ti senti bene. Sembri una folle stamattina>

Le prendo la mano e la invito a sedersi e spiegarmi con calma il suo strano comportamento.

<Lascio le tende aperte, amo svegliarmi con i raggi del sole che mi solleticano il viso. Ho aperto gli occhi, tu eri vicino a me, ho chiuso di corsa le tende e ti ho coperto> mi dice tutto d'un fiato.

<Calmati> le ordino perentorio <non è successo nulla. Hai letto troppi libri su di noi. Non prendo a fuoco con i raggi del sole e non scappo di fronte ad uno spicchio d'aglio>

La osservo e la sua faccia è tutto un programma.

Ha gli occhi a punto interrogativo, le labbra che formano una sorta di "oh" ed i capelli spettinati.

Strano a dirsi però mi sembra bellissima lo stesso!

<Potevi dirmelo prima di farmi venire un infarto. Allora perché diavolo esci solo di notte?> mi domanda arricciando il naso come una bimbetta.

<Siamo dei cacciatori, Crystal. Noi fiutiamo la preda e la facciamo nostra. Credi sia possibile farlo in pieno giorno, magari all'ora di punta ed in mezzo al via vai di Grand Avenue? Inoltre di notte voi umani tendete a perdere i vostri freni inibitori. Siete meno frenetici e convulsi >

Lei mi lancia un cuscino che io schivo velocemente.

<Ed io che mi sono preoccupata per te>

Si alza arrabbiata con il sottoscritto e scende in cucina per fare colazione, lasciandomi con queste ultime parole che mi frullano nel cervello.

Non ricordo neanche più l'ultima volta in cui qualcuno si sia preoccupato di me!

Vado di sotto, la casa è vuota ed i suoi genitori sono usciti da un pezzo.

Crystal è intenta a prepararsi un toast e della spremuta di arancia.

Mi metto dietro di lei, le cingo la vita e la stringo a me.

Sussulta, ma non si divincola o allontana con una scusa.

<Se mi prepari la stessa cosa, ti racconto tutto di me. Tranne come uccidermi, si intende>

Scoppia a ridere e la sua risata è contagiosa.

Abbozzo un sorriso anch'io, tanto è di spalle e non può vedermi.

Sono diventato peggio di un umano da quando la frequento, ma non posso allontanarla fino a quando Darius non scoprirà la verità su questa storia!

<Come vedi posso mangiare cibo umano> le dico affondando i denti nel toast preparato da lei <ma percepisco appena il gusto ed il sapore. Il sole non mi uccide, come neppure l'aglio o le pallottole d'argento. La leggenda del paletto invece è vera, ma si deve utilizzare legna proveniente da un particolare albero, che non nominerò>

Lei mi guarda attentamente poi mi sussurra un <è un vero peccato> ad un soffio dal mio orecchio.

<È un vero peccato che non senta il gusto di questo splendido toast che hai preparato o che non ti abbia svelato il tipo di legno?> ribadisco prendendola in giro.

<Non te lo dirò mai, Tristan> risponde allegramente finendo di bere il succo d'arancia.

Sembriamo una normale coppia di innamorati che sta facendo colazione in cucina parlando del più e del meno prima di uscire per andare a lavorare.

<Vado a farmi una doccia, ho lezione tra un'ora> mi dice cambiando espressione.

I suoi occhi hanno perso la luce di qualche istante fa, si è fatta più seria e sembra quasi dispiaciuta.

<Ci vediamo stanotte in biblioteca?> mi domanda fermandosi sulla porta della cucina.

<Non credo che serva più> rispondo di getto.

Gira il viso dall'altra parte, afferra il cellulare e fa finta di leggere un messaggio sul display.

Ragazzina!

Pensa di beffare uno come me che viaggia su questa terra da secoli.

<Ti passo a prendere all'università alla fine delle lezioni. Hai davanti l'autore del manoscritto quindi a che serve incontrarci ogni sera in biblioteca?>

I suoi occhi luccicano nuovamente ed il volto splende come la luna piena quando si riflette sul mare placido.

Piccola umana, so che ti stai innamorando di me, ma la nostra è un'unione impossibile.

Se pensi di presentarmi ai tuoi amici o portarmi all'altare sei davvero folle.

Terminata questa storia, mi riprenderò la mia libertà, me ne andrò lontano e le cancellerò la memoria.

Dopo una mezz'ora scende di sotto, indossa un jeans blu scuro che la fascia perfettamente come una seconda pelle ed una camicetta a maniche lunghe che le lascia scoperte le spalle.

È casual, ma molto attraente.

La lascio davanti al Saint Mary e mi dileguo velocemente, sento il suo saluto nella brezza del vento che mi scompiglia i capelli.

Arrivo a casa e mi trovo di fronte Darius ed i Cinque Saggi.

Fletto leggermente la testa in segno di riverenza perché davanti a me ci sono i vampiri più importanti al mondo.

<Darius ci ha parlato dell'umana, siamo qui per conoscerla>

Le parole di Carel sono simili ad una doccia ghiacciata su un corpo caldo.

Non posso obiettare né trasgredire ad un suo ordine.

<Torneremo stasera per incontrarla>

Mi ordinano di portarla a casa e, senza degnarmi di un solo sguardo scompaiono dalla mia vista.

<Mi spiace, amico mio, ma dovevo informarli>

Darius abbassa la testa, contrariamente a me, si è affezionato alla ragazzina e, non so il perché, la trova una splendida creatura.

Al contrario io non provo e non proverò mai alcun sentimento per lei!

I Saggi sono davvero inquietanti! Crystal si troverà da sola davanti a sette vampiri senza sapere cosa vogliono da lei. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Vi aspetto al prox capitolo ❤️

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