23: Eco di voci lontane

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I canini premono per uscire mentre ogni poro della mia fredda pelle grida di prestare la massima attenzione.

Attorno a me ci sono troppi umani perciò scarto immediatamente l'idea di attaccare.

<Lilitu>esclamo fingendomi niente affatto sorpreso dalla sua apparizione.

La demone mi guarda di soppiatto scrutando ogni mio più piccolo anfratto di pelle.

Sento la rabbia montarmi dentro, ma la maschero con un tono di distaccata indifferenza.

<E' la prima volta che incontro da vicino uno dei miei nemici, Tristan>

La sua voce è sensuale e melliflua, ma se pensa di usare trucchetti da demone con il sottoscritto, ha davvero sbagliato soggetto.

<Allora, a cosa devo questo trattamento di favore?> le rispondo a tono abbozzando un sorrisetto sarcastico.

<Fino ad oggi mi hanno attaccata degli esseri insulsi privi di coraggio, ma questa volta al mio cospetto c'è un nobile crociato. La curiosità è donna perciò ho deciso di vedere da vicino il mio avversario>

Si avvicina sinuosa come una sirena e pericolosa come un mamba nero.

Il suo respiro caldo è troppo vicino al mio corpo, stringo i pugni e le mie stesse unghie si conficcano nel palmo delle mani lasciando colare il mio denso fluido.

<Sei molto bello Tristan. E' un peccato doverti uccidere>

Rido incurante del fatto che sto per lasciare questo mondo sul quale ormai "passeggio" da secoli.

In realtà il mio cuore si è appena aperto in due al pensiero del profondo dolore che la mia dipartita arrecherà a Crystal.

Saluto mentalmente le mia adorata regina ed attendo che la scura falce della morte cada come un macigno sopra di me.

<Anche se riflettendo bene potrei> non termina la frase, allunga il braccio ed afferra con delicatezza il mio viso.

Faccio un passo indietro, la sua mano è vellutata come una rosa, ma il profumo che percepisco è quello della morte.

I suoi occhi mutano nel giro di un secondo, le due pozze nere si trasformano in due cristalli trasparenti e privi di espressione.

Una spirale di ghiaccio mi invade provocandomi un brivido di freddo, tento di estrarre i canini per opporre una minima resistenza, ma non faccio in tempo.

Gli occhi della demone roteano ed un senso di vertigine mi fa accasciare al suolo, provo a rialzarmi, ma la testa mi scoppia e mi piego in due per il dolore.

Sollevo la testa dopo non so neppure io quanto tempo e davanti a me vedo solo il buio e l'eco di una voce che mi arriva lontana.

<Tristan, amore>

La nebbia si dissolve lentamente per lasciare il posto ad una donna dall'aspetto esotico.

Un vistoso diadema d'oro e pietre turchesi le cinge il capo, il trucco è molto pesante ed elaborato.

Indossa un corpetto dorato che lascia scoperto gran parte del suo corpo e che contiene a malapena il prosperoso seno.

<Chi sei?> biascico le parole a causa della bocca impastata ed intorpidita.

<Amore non puoi non ricordare la tua compagna di vita> mi risponde sorreggendomi per aiutarmi ad alzare.

<Siamo stati attaccati tesoro. Li abbiamo messi in fuga, ma hai avuto uno scontro molto duro>

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