CAPITOLO 151

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«Bambino mio!» 

Non avevo la forza di sollevare la testa, puntata verso il suolo, ma sapevo perfettamente a chi appartenesse quella voce preoccupata che mi aveva appena risvegliata dall'inerzia del mio cammino.

I grumi di terra sotto di me apparirono improvvisamente più definiti.

In quello stesso istante persi il conto dei passi percorsi fino a quel momento, unica distrazione a cui mi ero ancorata per non perdere i sensi.

Ma poco importava: eravamo arrivati al villaggio dei Rayag.
Finalmente.
E questo bastava.

«Cosa è successo?» La voce acuta di Aerin stava attirando l'attenzione di sempre più presenti sul luogo.

Con la testa china non potevo vederli, ma sentivo i loro passi avvicinarsi, i loro sussurri schivi.

«Non guardarla.» Bisbigliò una donna.

«Ci maledirà tutti.» Disse un'altra.

«Allontanate quella portatrice di disgrazie!» Imprecò un uomo.

Tanya.
Mi ero dimenticata della sua presenza alle nostre spalle.

L'avevamo portata con noi, unica sopravvissuta di quello sterminio, ma sapevamo quanto difficilmente sarebbe stata integrarla, seppur momentaneamente, nella Tribù dei Rayag.

«Cosa è successo a mio figlio?!» Ripeté Aerin, noncurante del vocio alle sue spalle.

Non riuscivo a vederla in volto, ma potevo immaginare la sua espressione.

I suoi piedi si avvicinarono a quelli di Thui, per poi riallontanarsi l'istante dopo.
Ora la sua andatura appariva più barcollante di qualche attimo prima.

Immaginai dovesse essersi addossata il peso di Gideon che Thui aveva portato fino a quel momento.

Pensavo che, con Gideon tra le sue braccia, se ne sarebbe andata, ma invece, proprio quando i suoi piedi erano sul punto di girarsi e allontanarsi, Aerin si fermò.

«Tu!» 

Nonostante la presenza della Banshee, sapevo che quel tono collerico era rivolto a me.

Sapevo quello che stava per succedere.
Sapevo quello che stava per dirmi.

Ma non avevo abbastanza energie per reggere la sua furia e fui immensamente grata quando, l'attimo dopo, la voce di Dollarus troncò il suo discorso ancor prima che iniziasse.

«Che sta succedendo?»

In un altro scenario, sentire i suoi piccoli passi avvicinarsi così velocemente, mi avrebbe strappato una risata, ma in quel momento la pelle secca mi tirava sulle labbra unite tra di loro e la ferita sanguinante sotto la clavicola piegava il mio volto in una perenne smorfia di sofferenza. 

«Lyra.» Sentii la testa abbandonarsi su un fianco quando Thui, ora libero dal corpo di Gideon, mi sollevò dal suolo.

Il cuore, nel suo petto, batteva calmo contro il mio orecchio. 

«Resisti un altro po'.» 

Avrei voluto almeno annuire, ma invece riuscii solo a sbattere le palpebre.

«Voglio sapere ogni singolo dettaglio!» Dollarus, al nostro fianco, procedeva verso qualsiasi luogo in cui Thui avesse iniziato a portarmi.

«Dopo.» Rispose quest'ultimo.

Se non lo avessi conosciuto abbastanza bene, avrei pensato che quella sua freddezza fosse causata, più che dalla preoccupazione, dalla sua rabbia nei confronti di Dollarus.

Royal Thief IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora