Dalla discussione avvenuta poco dopo essere sbarcati sull'isola, nessuno aveva più aperto bocca. Dollarus aveva continuato a fare strada, fermandosi qualche volta per bere dalla fiaschetta e cercare di calmare l'affanno, mentre la mia guardia, invece, chiudeva la fila. In quanto tale non mi aveva staccato gli occhi da dosso per tutto il tempo, assicurandosi che non mi accadesse nulla. Non potevo vederlo, ma riuscivo a sentire il suo sguardo pressante sulla nuca.
«Ci siamo quasi.» Disse finalmente Dollarus, accasciandosi all'ennesimo tronco di un albero.
«Dove ci stai portando, di preciso?» Rubyo strinse le braccia al petto, spostando il peso del corpo su di un fianco.
Non voleva darlo a vedere, ma anche lui doveva essere stanco. Da quando avevamo abbandonato la spiaggia, la costa si era rivelata essere vertiginosamente montuosa. Avevamo camminato a lungo alternando tratti in salita di vegetazione relativamente vivibili e scalate di falesie a spioventi sul mare.
Fortunatamente, prima della partenza dall'Isola d'Inverno, Dollarus mi aveva procurato delle dosi di Gyft, altrimenti questo percorso mi sarebbe stato impossibile.
Tuttavia sapevo che l'effetto non sarebbe durato a lungo, e che presto avrei dovuto prenderne un'altra, ma, vista la precedente scenata con Rubyo, avrei preferito rimandare al più tardi possibile questa notizia.«Alla fonte d'acqua più vicina.» Rispose Dollarus dopo essersi ripreso. «È molto probabile che Gideon e Aerin si trovino lì.»
«E il fiore di Shao?» Chiesi, tamponandomi il sudore.
Ancora non mi sembrava vero lo sbalzo di temperatura tra le varie isole dell'arcipelago.
«Ce lo dirà Gideon una volta che lo avremo raggiunto.»
Annuii e riprendemmo la camminata.
I due soli picchiavano sulle nostre teste nonostante la fitta vegetazione. La cosa peggiore, però, era l'umidità che rendeva la respirazione più faticosa.
L'affanno dava il ritmo ai nostri passi, mentre proseguivamo tutti in silenzio, a testa bassa, facendo ben attenzione a dove mettessimo i piedi.
Poi un tonfo.
Sollevai rapida lo sguardo in direzione del suono che aveva attirato la mia attenzione.
«Dollarus!» Lo raggiunsi ad ampie falcate, inginocchiandomi al suo fianco e sollevandogli la testa dal muschio.
Era pallido in volto e sudava copiosamente.
Mi assalì il panico.
Sollevai lo sguardo verso Rubyo, che era accorso al fianco di Dollarus nel mio stesso momento.
«Merda.» Lo sentii bisbigliare a denti stretti.
Aveva i muscoli della mascella serrati mentre gli occhi studiavano tutto il corpo dell'omino come in cerca di qualcosa.
«Non credo dipenda da una causa esterna. Non ha ferite, e se fosse stato qualcosa nell'aria ne avremmo subito gli effetti anche noi.» Annunciò infine.
Un'improvvisa risata, più simile ad un attacco di tosse, scosse lo sterno di Dollarus, ancora accasciato al suolo.
«Sei in gamba, giovanotto.» La voce gli uscì spezzata. «Sono a secco.» Disse, tornando serio.
Con la mano tremante tentò di afferrare la fiaschetta legata al fianco, ma gli risultò troppo pesante da sollevare.
La presi per lui, svitando il tappo. Era vuota, ma un forte odore dolciastro riempì ugualmente l'aria attorno a noi.
Mi tappai il naso nauseata. «Cos'è?» Finora avevo sempre creduto si trattasse di qualche alcolico particolare, ma ora non ne ero più così sicura.
«Ambrosia Serafina, conosciuta anche come Estratto di Chrysus.» Dollarus cercò di raddrizzarsi, strusciando la schiena contro il tronco alle sue spalle. «È un veleno. Senza, il mio lato non umano consumerebbe il mio corpo dall'interno.»
«Perché non ne hai una scorta se è così importante?!» Riuscii a leggere il panico negli occhi di Rubyo.
«Giovanotto, tu prima di tutti dovresti capirmi. Quando ho sentito che la Principessa aveva un immediato bisogno di una dose, non ho perso tempo...»
«Una... dose?» La guardia si accigliò confusa, voltandosi a guardarmi.
Sgranai gli occhi, mentre il mio cuore sprofondò nel petto. «Si. Ero stata avvelenata, giusto?» Guardai Dollarus nella speranza che mi reggesse il gioco.
Fortunatamente questo annuì.
«Siamo nell'Isola di Primavera.» Dissi poi divergendo l'argomento dal Gyft. «Sono sicura che troveremo il Chrysus.»
Dollarus sembrò esitare, mentre il pallore del suo volto andava via via aumentando.
«Si, ma non vi chiederei mai d-»
«Dollarus, non siamo solo alleati, siamo anche amici e se questa cosa non ti basta ancora, vedila come un mio sdebitarmi per avermi salvato la vita.»
Vidi lo sguardo eterocromo di Dollarus tremare per la prima volta da quando lo avevo conosciuto.
«E poi ho Rubyo con me.» Dissi prendendolo per mano, senza mai staccare gli occhi dall'omino.
Solo quando sentii il braccio della guardia irrigidirsi realizzai cosa avevo realmente fatto e lasciai la presa.
Ma non ebbi il tempo di sentirmi in imbarazzo e pentirmi del gesto, che Dollarus si convinse e iniziò a parlare.«Andate sempre a nord, proseguite finché non si dirada il bosco. Troverete una vallata soleggiata. Il Chrysus sarà lì.»
"Come lo riconosceremo?" Domandò Rubyo
«Sembra una pietra, ma è un frutto molto duro. Lo riconoscerete facilmente: è l'unica cosa che troverete in quella vallata. Non è questo ciò di cui dovreste preoccuparvi.»
Annuii e scattai in piedi, ma Dollarus mi fermò nuovamente. «Non è facile da prendere. Fate attenzione, Principessa.»
Sorrisi, più nella speranza di rassicurare me che Dollarus.
Senza perdere altro tempo, mi avviai con Rubyo.
Non potevamo permetterci di indugiare.Sarà stato per la fretta che ci consumava o per la paura di piante letali che avrebbero potuto ucciderci, ma il solo uscire dal bosco ci sembrò non solo particolarmente difficoltoso, ma anche estenuante.
Rubyo era costantemente in allerta e vigile, ma non aveva mai aperto bocca e stava iniziando a crearsi un'aria pesante.
Ma fortunatamente, prima che il nostro silenzio diventasse asfissiante, raggiungemmo la fine del bosco.
Strizzai gli occhi quando raggiungemmo la vallata, tanto la luce solare era intensa. Stare molto tempo in un fitto bosco cupo di certo non aveva aiutato, ma la luce in quel posto era veramente accecante.
Improvvisamente sentii qualcosa arrotolarmisi attorno al polso.
Strattonai il braccio con un sussulto.«Sono io.» Mi tranquillizzò Rubyo. «Andando più avanti la luce sarà ancora più forte, non riuscirò a vederti.»
Deglutii. La gola improvvisamente secca. «Non hai bisogno di giustificare tutte le tue azioni. Lo so che lo fai per proteggermi.» Accennai ad un breve sorriso, sperando che quella luce accecante ne mascherasse la falsità.
«Non intende-»
«Andiamo.» Dissi ricambiando la presa sul polso e strattonandolo un po'.
Ma non appena poggiammo i piedi fuori dalla zona ombrosa, sentimmo i nostri passi sprofondare nel terreno.
E con loro, anche i nostri cuori.
Entrambi ci fermammo all'istante, presi alla sprovvista, cercando di recuperare l'equilibrio.
La guardia strinse la presa attorno al mio polso, per segnalarmi di rimanere ferma.
Dopo avermi guardata per un breve istante, sollevò lentamente il piede dal suolo, notando come una sostanza gelatinosa e viscida filasse dallo stivale.
Vidi il suo pomo d'Adamo alzarsi ed abbassarsi.
«Vado avanti io.» Disse infine, spostandomi dietro di sé.
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Royal Thief II
FantasySola e prigioniera del suo stesso Regno, Lyra capirà di poter contare solo su sé stessa, costretta a stringere alleanze improbabili pur di sopravvivere. Ma non ha la più pallida idea di ciò che dovrà affrontare per dimostrarsi la vera e degna Erede...