7) Attentato

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Dopo qualche giorno veniamo informati dai media dell'arrivo del presidente della repubblica del Poliador Alvarez per la costruzione di una grande e costosa diga. Tutte le divisioni sono in subbuglio tranne noi, a cui è stato chiesto di non fare altro che unirci alla sicurezza esterna.
Sempre meglio che niente... Anche se solo per un giorno.
-"Ehi Kambe, che c'è? Sembri pensieroso" gli chiedo dalla sedia accanto
-"Niente di che"
-"Dici così anche a casa. Suzue è preoccupata, e non è l'unica" dico piano. Non voglio che gli altri sappiano che sto a casa di Daisuke...
Lui mi lancia un'occhiata veloce ma poi non mi risponde.
Certe volte mi fa saltare i nervi!

E così il giorno dopo andiamo tutti e cinque nell'edificio dove si svolgerà l'incontro. Daisuke però stamattina non si è fatto vedere, perciò è stato il loro maggiordomo ad accompagnarmi.
Come al solito Saeki ha un pacchetto di nuove caramelle e non esita ad offrirle a tutti noi, Kamei e Yumoto si lamentano in continuazione, mentre Kato sembra essere abbastanza indifferente alla situazione.
E, sempre come al solito, quelli della prima divisione sono scortesi con noi.
-"Fate del vostro meglio per non intralciarci" si limitano a salutarci i rompiscatole incravattati.
-"Che insopportabili!" commento
-"Già. Ma Kambe non è ancora arrivato?" chiede Kamei.
-"Emm... Mi ha scritto che sua nonna si è ammalata e non è potuto venire" mi invento la prima cavolata che mi passa per la testa proprio mentre delle auto nere e un veicolo blindato coi vetri oscurati entrano dal cancello dell'edificio.
Devono proprio aver paura dei terroristi...
Per ultima entra anche una limousine bianca di media grandezza dalla quale esce.... Daisuke in smoking!
Oddio se è figo!
Oh no no no ma che cavolo sto pensando!
Divento rossa all'idea di averlo trovato un gran figo (cosa che oggettivamente è!)
-"Wow" commenta Saeki accanto a me.
A quanto pare non sono l'unica a trovato davvero attraente vestito così...

Nelle orette successiva ci occupiamo di portare dei rifornimenti appena arrivati in cucina.
Ma prima facciamo la pausa pranzo, e ne offriamo un po' anche ad un simpatico vecchietto addetto alle pulizie.
-"Oh, porta una collana davvero alla moda" Saeki osserva la collana del vecchietto
-"Che carina, è a forma di stella" osservo anche io
-"Grazie" si imbarazza il nonnetto.
Finito il pranzo sentiamo dello scompiglio....
Così io e Kato andiamo a chiedere informazioni
-"Poco fa la prima divisione ha ricevuto la richiesta di fare da scorta dall'interno dell'ambasciata. Non ho intenzioni di rispondere ad altre domande" ci risponde secco il ragazzo coi capelli viola che ormai incontro fin troppo spesso, e la cosa non mi entusiasma per niente.
-"Va tutto bene, non dobbiamo correre alcun pericolo" ci raggiunge Kamei mentre la prima divisione, dotata di antiproiettile entra nell'edificio.
Noi ci organizziamo comunque per fare tutto ciò che è in nostro potere, così, mentre il cielo si annuvola, percorriamo tutto il perimetro dell'ambasciata per vedere se troviamo qualcosa.
Appena troviamo una telecamera messa fuori uso, vediamo anche qualcuno scavalcare il cancello dall'interno e correre via.
Kato e Kamei, prontamente lo inseguono mentre io chiamo subito Daisuke per sapere come sta.
Ma le comunicazioni sono state interrotte.
-"Io vado dentro!" mi separo dagli altri ed entro in ambasciata
-"Non puoi stare qui" mi blocca il ragazzo dai capelli viola
-"Ascoltami bene! L'attentatore è appena fuggito. Kato e Kamei lo stanno inseguendo e io voglio assicurarmi che Daisuke stia bene! Quindi ora dimmi dove si trova perché potrebbero eseere in serio pericolo!" lo afferro per il collo della camicia per fargli capire che sono abbastanza sull'agitato.
Un poliziotto dovrebbe saper mantenere il sangue freddo ma se il mio sesto senso mi dice che c'è qualcuno in pericolo il sangue freddo passa in secondo posto!
Senza troppe storie mi conducono davanti ad una porta blindata.
-"Kambe!" busso alla porta.
Non si sente niente.
Poi mi arriva un messaggio SMS.

𝙸𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚜𝚝𝚊𝚗𝚣𝚊 𝚌'𝚎́ 𝚞𝚗𝚊 𝚋𝚘𝚖𝚋𝚊 𝚌𝚘𝚗 𝚐𝚊𝚜 𝚅𝚇. 𝙰𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚗𝚎𝚛𝚟𝚒𝚗𝚘 𝚘𝚛𝚐𝚊𝚗𝚘𝚏𝚘𝚜𝚏𝚘𝚛𝚒𝚌𝚘. 𝙻'𝚞𝚗𝚒𝚌𝚘 𝚖𝚘𝚍𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚊𝚙𝚛𝚒𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚜𝚝𝚊𝚗𝚣𝚊 𝚎́ 𝚞𝚜𝚊𝚛𝚎 𝚕'𝚊𝚙𝚘𝚜𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚑𝚒𝚊𝚟𝚎 𝚍𝚊𝚕𝚕'𝚎𝚜𝚝𝚎𝚛𝚗𝚘.

-"Lascia fare a me!" rispondo velocemente prima di analizzare la serratura.
Dev'essere una chiave particolare, grande, ad incastro...a forma di stella.
Stella?! Come la collana del signore!
All'improvviso arriva Kato che apre subito la porta con la chiave a stella.
Daisuke, il presidente e la guardia escono di corsa e in quel momento vedo il gas iniziare a diffondersi!
Chiudiamo subito la porta e cavo la chiave!

Tiriamo un sospiro di sollievo e andiamo fuori mentre il presidente viene scortato dalla prima divisione.
-"Ma perché il signore delle pulizie aveva una copia della chiave?" chiede Kamei col nonnetto presente.
Incredibile ma vero il nonnetto usava la stanza per far cose non molto per bene...
-"Per fortuna state bene" sospiro guardando Daisuke decisamente pensieroso
-"Già, ma perché non hai usato HEUSC per risolvere la cosa, come fai di solito?" chiede Kato e sinceramente me lo stavo chiedendo anche io.
-"Non me l'ha permesso" risponde secco ed entrambi capiamo che è meglio non fare domande.
-"Comunque, da quando hai il permesso di chiamarmi per nome?" mi chiede piano Daisuke
-"Cosa?!" mi agito
-"Mentre ti arrabbiavi con il tipo del primo dipartimento" mi riconda
-"Ma tu... come...?" mi imbarazzo
-"Esistono le telecamere" si stacca dal muro e se ne va.
Dato che ora sono a casa sua mi tocca seguirlo e saliamo in macchina con Suzue.

Dopo poco viene trovato il congegno che disturbava le comunicazioni e quella sera, nel telegiornale, non si menziona minimamente nessun attacco terroristico, nonostante si ribadisce la protezione del presidente.
-"Ottimo lavoro per ieri" ci accoglie il direttore il giorno dopo.
Ma Daisuke non c'è...
Ha deciso di restare a casa a controllare le informazioni di ieri. A quanto pare il fatto di non poter aver accesso a determinate informazioni anche usando HEUSC l'ha preoccupato non poco...

𝙱𝚊𝚕𝚊𝚗𝚌𝚎: 𝚄𝚗𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚎𝚍_  𝐿'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑎!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora