LA CARRIERA DI EMINEM

54 0 0
                                    

Nel 1996 tenta un esordio discografico con l’album autoprodotto Infinite: un flop assoluto. Kim lo lascia portando via Hailie Jade, la figlia di Eminem nata dalla coppia nel 1995. Dopo aver tentato di suicidarsi con un cocktail di farmaci, per i tre anni successivi il rapper torna a stabilirsi dalla madre dove coltiva un odio viscerale per l’esistenza e la società.

Nella sua testa comincia a prendere vita Slim Shady, l’alterego che lo consacrerà al successo: uno psicopatico sarcastico e crudele, come lui stesso lo definirà. Nel 1997 firma un contratto con la prima casa discografica ed esce The Slim Shady EP, primo singolo che spalanca le porte, l’anno successivo, all’album che lo consacrerà alla fama mondiale.

Il 23 Febbraio 1999 esce The Slim Shady LP che vince 4 dischi di platino e si posiziona nei primi posti delle classifiche statunitensi: è la nascita di una star. Nel disco è contenuta una satira violenta a tutti gli stereotipi della società americana in voga: dalla tv spazzatura agli scandali politici, dai cartoni animati alle piaghe sociali.

Il tutto descritto con un fervida immaginazione satirica e, ovviamente, una dissacrante ironia. The Slim Shady LP diventa il simbolo della rabbia del sottoproletariato urbano e allo stesso tempo anche una denuncia contro i politici, gli scandali, e la televisione.

Nel 2000 esce The Marshall Mathers LP: l’industria discografica pop è completamente ai suoi piedi. Eminem è in testa alle classifiche e sulle copertine di tutto il mondo. Nel disco ironizza sul rapporto di odio/amore per la fama raggiunta e se la prende con tutte le controverse tematiche della società americana: politica, droghe, armi, violenza, omofobia.

Il successo dell’album fa infuriare la destra americana per l’immoralità, la sinistra lo accusa di essere razzista, i sociologi di tutto il mondo si chiedono il perché di un così grande successo. Intanto Eminem vende 19 milioni di copie del disco, svuotando dell’ideologia afroamericana un genere che da questo momento diventa stendardo di un’emancipazione politica e sociale.

Intanto che è sulla cresta del successo, nel 2000 il rapper si crea anche qualche problema legale: minaccia il manager degli Insane Clowne Posse con una pistola e, il giorno dopo, punta l’arma contro il presunto nuovo fidanzato di Kim.

A seguito delle vicende verrà costretto a due anni di libertà vigilata, oltre che a pagare un’altissima penale. Nei due anni di semilibertà Eminem, che nel frattempo ha sviluppato una dipendenza dal calmante Zolpidem, è costretto a disintossicarsi, ma più tardi la stessa dipendenza tornerà a farsi viva costringendolo ad annullare alcuni live.

Nei tre anni che lo separano dall’album successivo Eminem fonda la propria etichetta discografica e, nel 2003, prende parte al lungometraggio autobiografico 8Mile, per il quale interpreterà se stesso. Il film di Eminem sarà un successo vero e proprio, che farà parlare eccome di lui anche nel mondo del cinema e non solo più per quanto riguarda quello della musica. Non tutti sanno, infatti, che  il brano Lose Yourself della colonna sonora è stato il primo nella storia dell’hip hop a vincere un Oscar come miglior brano originale.

LA VERA STORIA DI EMINEM Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora