Capitolo 12

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Le prime tre notti Kassandra dormì in stanza con Dafne, poi però due inservienti le dissero che le avevano preparato una camera tutta sua. Era un po' isolata, ma su quel corridoio le stanze erano tutte occupate. Marcus si era offerto di cederle la sua, ma Kassandra si era rifiutata. Non lo avrebbe mai privato dei suoi alloggi, lei si sarebbe adattata. La stanza era molto lontana dalle altre. Dopo quasi un chilometro di corridoio finalmente arrivò. La porta era rovinata e anche un po' rotta. Non le importava. Notò che si trovava di fronte ad un'altra entrata. Si domandò chi vivesse là. Chissà, magari era il Guardiano di nome Pain! Aveva saputo dalle sue sorelle che Pain era considerato da tutti, perfino da Sifus, uno dei più letali vampiri. Potente non solo con la magia, era un avversario temibile e pericoloso. Nessuno studente voleva frequentare le sue lezioni. Tutti lo temevano. Kassandra era curiosa di conoscerlo di persona. Entrò nella sua camera. Non era grande come quelle di Dafne, Nora o Hilda, ma sufficiente per le sue necessità. C'era un bellissimo letto molto grande con uno di quei materassi altissimi che le piacevano tanto. Le lenzuola di seta nere, davano un tocco sofisticato all'insieme. Alla destra del letto una grandissima portafinestra si apriva su un piccolo balcone fatto in pietra. Il panorama era da togliere il fiato. Poteva vedere la cascata che le piaceva tanto. Il pavimento era in legno tirato a lucido, talmente splendente che bisognava stare attenti a non scivolare. Un grande tappeto bordeaux al centro della stanza. Di fronte un bagno con una "doccia", credeva si chiamasse, e tutti gli altri componenti. Di alcuni non ricordava il nome.

Qualcuno bussò alla porta. «Avanti!» Rispose Kassandra.

«Ehi Kass!» Erano le sue sorelle. «Stavamo pensando che forse potremmo andare a fare un giro giù in città. Ti va?» Sì, era esattamente quello che ci voleva. Era curiosa di vedere tutte le innovazioni di questo mondo. «Certamente. Vado bene vestita così?» Nora la squadrò. «No, Kass. Così dai troppo nell'occhio. Tieni, ti abbiamo portato questi.» Le lanciò i vestiti.

Fuori, all'entrata dell'Accademia, Ren le stava aspettando. Hilda le spiegò come non potessero uscire senza un accompagnatore. Quella volta toccò a Ren. Kassandra non era molto felice di questo e a quanto pare nemmeno Ren. Avendo da poco Hilda acquisito i suoi poteri, non era in grado di uscire di giorno, non ancora. Passarono il tardo pomeriggio in un centro commerciale. Kassandra era estasiata da tanta magnificenza. Le palazzine erano bellissime, tutto così...moderno. Fecero quello che le ragazze chiamavo "shopping". La portarono a prendere un gelato e scoprì di adorare il cioccolato. Tutto era così diverso in quell'epoca. Le persone, gli usi, i costumi, il modo di governare. Non che ai vampiri interessasse molto la politica umana. Era già complicata all'epoca, figuriamoci adesso. Sorrise alle sue sorelle e si incamminarono verso un vicolo all'ombra. Ren le aspettava lì. Le avrebbe teletrasportate a casa. Riapparvero nell'androne principale con tantissime buste.

«Vedo che avete fatto spese.» Sifus scese le scale e osservò la povera faccia di Ren. Era esausto e disperato. «Meglio andare in battaglia!» Disse al maestro. Lui rise. «Sistematevi, poi venite nel mio studio. Dobbiamo parlare.»

Le Cronache della Spada Sacra - REDENZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora